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Progetto di Assindustria Genova per il porto
Il nostro - ha detto Bisagno - vuole essere un contributo, «un modo per dire: ci siamo, chiamateci»
3 febbraio 2006
Alla vigilia del dibattito sul "porto di domani" promosso dall'Autorità Portuale di Genova, che si svolgerà lunedì prossimo a Palazzo San Giorgio (inforMARE del 1' febbraio 2006), oggi Assindustria Genova ha presentato il suo "Contributo alle scelte pianificatorie per lo sviluppo del Porto di Genova".
«È un modo - ha spiegato il presidente dell'associazione degli industriali genovesi, Marco Bisagno - per dire: ci siamo, chiamateci». «Il nostro - ha sottolineato - vuole essere un contributo e non deve essere preso come una cosa in contrasto con qualcos'altro»; «ultimamente la nostra posizione è stata fraintesa: non siamo il partito dei "no", siamo il partito dei "sentiteci un attimo"».
Lunedì il dibattito sul porto sarà incentrato ovviamente sul progetto dell'architetto Renzo Piano, che è stato scelto quale cardine dei piani di sviluppo dello scalo sia dall'Autorità Portuale che dalle istituzioni locali. Il porto ha un suo piano regolatore già approvato, ma Genova, la sua port authority e la Liguria vogliono un altro progetto, più ambizioso.
«Il ruolo di Renzo Piano - ha precisato Bisagno - è stato estremamente importante». Qualche perplessità nei confronti del progetto dell'architetto comunque rimane: «spaventa - ha rilevato il presidente di Assindustria - il grande impegno economico previsto». Ma le perplessità e il rammarico degli industriali vertono soprattutto sul loro mancato coinvolgimento nelle fasi di studio dei progetti: negli ultimi anni gli uffici che si sono occupati dei piani di sviluppo del porto - ha detto Bisagno - «non hanno mai visto la presenza di rappresentanti degli operatori e degli utenti».
Il contributo degli industriali genovesi vuole essere «una proposta di partenza, anche discutibile, magari con degli errori. È una visione di parte - ha ammesso Bisagno - ma propositiva». Soprattutto «non è in contrasto con Renzo Piano, con l'Autorità Portuale e con le istituzioni».
Le quattro proposte di Assindustria per il porto di Genova sono state elaborate negli ultimi 15 giorni riunendo idee e progetti già raccolti dall'associazione. Si tratta - ha osservato Bisagno - di una proposta per «una fase più esecutiva, con considerazioni temporali ed economiche». I costi previsti sono nettamente inferiori a quelli preventivati da Renzo Piano. Per ciò che riguarda la tempistica, «il nostro pensiero è che dovrebbe svilupparsi nel giro di dieci anni». Il porto è rimasto fermo per qualche tempo, ma «oggi - ha voluto precisare Bisagno - si stanno attuando cose che erano rimaste dormienti per un po', specialmente nell'area di Sampierdarena».
La parte più innovativa del disegno degli industriali, o almeno quella che presenta le più evidenti differenze rispetto sia al piano regolatore portuale vigente che all'affresco di Renzo Piano, è relativa all'area di Cornigliano, dell'aeroporto e di Multedo. L'affresco di Piano propone la traslazione a mare dell'aeroporto e la trasformazione dell'attuale pista in una grande banchina portuale. Il progetto di Assindustria prevede invece il mantenimento dell'attuale aeroporto e il riempimento del canale di calma al fine di adeguarne la pista di decollo portandola alla larghezza di 420 metri («cosa che - ha osservato Bisagno - deve essere comunque fatta»). Inoltre, con un ulteriore riempimento a mare, verrebbe realizzato un nuovo terminal portuale di circa 1,5 milioni di metri quadrati adiacente all'aeroporto. La diga foranea sarebbe spostata su fondali di 28-30 metri. Secondo quanto accertato da Assindustria, gli attuali problemi di convivenza tra l'aeroporto e le attività portuali, causati dalla necessità di mantenere sgombro il cono d'atterraggio degli aerei, non verrebbero aggravati dall'insediamento del nuovo terminal. Il progetto include anche depositi chimici e 14-15 ettari destinati ad attività logistico-portuali alla foce del torrente Polcevera. Per l'intera riconfigurazione dell'area Assindustria ha stimato un costo di 740 milioni di euro, contro i circa 2,5 miliardi di euro previsti da Renzo Piano.
Per il bacino portuale di Voltri le uniche novità sono rappresentate da un ampliamento della zona che il progetto di Piano destina ai traffici delle autostrade del mare ed un prolungamento a ponente della diga di 200 metri.
«Per Sampierdarena - ha detto Bisagno - confermiamo quanto previsto dal piano regolatore portuale».
Infine il progetto di Assindustria mantiene le riparazioni navali nell'attuale localizzazione, bocciando l'ipotesi di collocarle su un'isola. Gli industriali confermano la costruzione del sesto bacino di carenaggio e propongono un ridisegno degli accosti che comporterebbe lo spostamento a levante delle attività sportive e diportistiche (incluso lo Yacht Club Italiano) nell'area di Punta Vagno. Vengono invece rispettati i programmi delle istituzioni relativi allo sbocco del tunnel sotto il porto e allo smantellamento della strada sopraelevata.
Bruno Bellio
ASSINDUSTRIA GENOVA Contributo alle scelte pianificatorie per lo sviluppo del Porto di Genova
Febbraio 2006
Il presente documento intende formulare alcune osservazioni e proposte in merito alle esigenze di sviluppo del porto di Genova, con riferimento: - all'attuazione del Piano Regolatore in vigore, - alle ipotesi di revisione complessiva del waterfront attualmente allo studio dell'Autorità Portuale.
Tali indicazioni scaturiscono dalle esigenze di migliorare e potenziare le funzioni portuali, con un approccio che tenga conto: - delle necessità di salvaguardia dell'operatività degli attuali concessionari - delle condizioni di fattibilità tecnica ed economica degli interventi nel breve-medio periodo (avvio e/o completamento delle opere entro 5 anni). Dal punto di vista dei costi, gli interventi proposti rientrano nell'ambito delle valutazioni di pianificazione già approvate o allo studio dell'Autorità Portuale, con l'unica eccezione dell'ambito di Cornigliano-Aeroporto-Multedo, in cui il superamento dell'ipotesi di spostamento a mare dell'Aeroporto comporta un risparmio stimabile in almeno 1.500 milioni di euro. A titolo indicativo, l'ammontare complessivo degli investimenti per tutte le opere qui indicate assomma a 1.125 milioni di euro. - degli obiettivi dichiarati di miglioramento delle relazioni città-porto.
Le indicazioni sono articolate negli ambiti di: 1. AMBITO DI VOLTRI 2. AMBITO DI CORNIGLIANO/AEROPORTO/MULTEDO 3. AMBITO DI SAMPIERDARENA 4. AMBITO DELLE RIPARAZIONI NAVALI
AMBITO DI VOLTRI
Obiettivi di pianificazione
Il PRP prevede per l'ambito di Voltri il completamento delle opere per lo sviluppo del terminal contenitori, comprensivo delle aree retroportuali, e la qualificazione della fascia costiera destinata a funzioni urbane.
Stato dell'arte attuale
Il Comitato Portuale del 19 dicembre 2005 ha deliberato di modificare il PRP escludendo l'ipotesi di espansione a ponente per ulteriori mq. 300.000 destinati allo sviluppo del traffico containerizzato e inserendo al contempo la funzione d'uso di gate per le autostrade del mare, nonché la costruzione di un polo nautico (porto peschereccio e cantiere navale).
Criticità emerse
Inadeguatezza degli spazi a terra funzionali al gate delle autostrade del mare (gap di almeno mq. 30.000).
Estrema onerosità delle opere marittime in rapporto ai benefici economici attesi.
Permanenza di condizioni di insicurezza per gli accosti a causa del moto ondoso, in presenza di condizioni meteorologiche avverse.
AMBITO DI VOLTRI
investimenti per: 110 MIL euro
Soluzioni proposte
Allungamento della diga foranea verso ponente di circa m 200, al fine di migliorare le condizioni di accosto.
Traslazione a mare delle opere previste,al fine di mantenere n. 4 accosti RoRo e recuperare a terra le aree necessarie alle funzioni d'uso pianificate (ca mq. 120.000 per aree di sosta automezzi e attività cantieristiche), senza pregiudicare l'operatività del terminal contenitori e suo retroporto.
Completamento della dotazione infrastrutturale del terminal contenitori con eventuale estensione a levante a completamento dei piazzali operativi.
Effetti
Rinuncia all'espansione verso ponente del terminal container e al prolungamento della diga foranea (prolungamento ridotto a m. 200).
Mantenimento della chiusura a levante della diga foranea.
Reale funzionalità operativa del terminal RoRo.
Realizzazione del polo nautico (porto peschereccio e cantiere navale)
Conferma delle previsioni in corso di attuazione relativamente ai collegamenti infrastrutturali.
AMBITO DI CORNIGLIANO/AEROPORTO/MULTEDO
Obiettivi di pianificazione
Il PRP prevede il mantenimento della sede attuale dell'aeroporto e la riconversione delle aree siderurgiche a ciclo integrale anche per funzioni d'uso logistiche portuali.
Contrazione delle aree destinate al traffico petrolifero e chimico e destinazione ad altra funzione portuale delle aree progressivamente disponibili.
Potenziamento delle infrastrutture off-shore.
Consolidamento della funzione cantieristica.
Stato dell'arte attuale
Le ipotesi di ridisegno del waterfront ad oggi formulate comprendono un possibile spostamento a mare dell'aeroporto, con recupero per funzioni commerciali dell'attuale sedime.
In fase di ultimazione procedura di V.I.A. sui pontili gamma e delta del Porto Petroli.
Ipotesi di totale dismissione delle strutture petrolifere di Multedo con rilocalizzazione in altro ambito portuale e/o ulteriore potenziamento degli impianti off-shore.
Criticità emerse
Necessità di rifacimento della banchina dell'attuale aeroporto in caso di utilizzo per funzioni portuali.
Realizzazione dell'accesso alla stazione aeroportuale (necessità di un sottopasso da realizzarsi in presenza di un aeroporto funzionante).
Totale pregiudizio alle attività dell'industria aeronautica presente a Sestri P. (accesso dei velivoli in costruzione alla pista).
Necessità di adeguare la nuova infrastruttura aeroportuale alla legislazione vigente (larghezza pista a m.420).
Onerosità della costruzione della nuova diga foranea (fondali a m. 40).
Estrema onerosità complessiva della nuova infrastruttura aeroportuale (2,2-2,5 miliardi di euro).
Infattibilità delle ipotesi di totale trasferimento off-shore del Porto Petroli (per operatività del terminal in condizioni meteomarine avverse e per necessità di un'impiantistica dedicata).
Necessità di un collegamento alla rete stradale e ferroviaria per i depositi chimici.
Estrema complessità tecnico-finanziaria di un progetto rilocalizzativo delle strutture petrolifere e chimiche di Multedo in altro ambito portuale.
AMBITO DI CORNIGLIANO/AEROPORTO/MULTEDO
investimenti per: 740 MIL euro
Soluzioni proposte
Mantenimento dell'attuale aeroporto, con riempimento del canale di calma al fine di adeguare la pista alla larghezza di m.420.
Realizzazione di un nuovo terminal per funzioni portuali a mare e in adiacenza all'aeroporto, della superficie di ca. mq. 1.500.000, collegato a levante alle infrastrutture viarie e ferroviarie.
Eliminazione della diga foranea esistente e realizzazione di una nuova diga foranea su fondali di m. 28-30.
Utilizzo dello smarino risultante dalle opere autostradali e ferroviarie in progetto sul nodo di Genova (ca. 28 milioni di m3) senza interruzioni delle attività in essere.
Attuazione delle previsioni del PRP vigente per il Porto Petroli.
Avvio di uno studio di fattibilità per il potenziamento delle infrastrutture petrolifere off-shore complementare ad una nuova localizzazione delle strutture terrestri in altro ambito portuale. Per quanto riguarda il polo chimico, in funzione delle specifiche necessità infrastrutturali, è possibile ipotizzare una collocazione nei nuovi spazi commerciali da realizzarsi nell'ambito di Cornigliano-Aeroporto.
Effetti
Realizzazione di un nuova infrastruttura portuale dalla capacità di ca. 3 milioni di teus/anno.
Miglioramento delle infrastrutture aeroportuali.
Drastica riduzione dei costi dell'investimento rispetto alle ipotesi di spostamento dell'aeroporto.
Conferma della dotazione di n. 2 isole per operazioni petrolifere off-shore.
Compatibilità con le ipotesi di totale trasferimento degli accosti al Porto Petroli di Multedo, da sottoporre a specifico progetto rilocalizzativo.
Collegamento infrastrutturale (ferroviario e stradale) con la rete esistente e raccordo al Terzo Valico ferroviario.
AMBITO DI SAMPIERDARENA
Obiettivi di pianificazione
Sviluppo delle attuali funzioni commerciali con ampliamento delle aree operative, in particolare attraverso il riempimento delle calate Bettolo, Concenter e tra i ponti Nino Ronco e Canepa.
Stato dell'arte attuale
Sono in corso le attività di progettazione degli interventi ed è stata bandita la gara d'appalto per il riempimento della Calata Bettolo.
Criticità emerse
Necessità di accelerare i tempi di esecuzione delle opere approvate dal PRP del 2001.
AMBITO DI SAMPIERDARENA
investimenti per: 200 MIL euro
Soluzioni proposte
Mantenimento delle previsioni di PRP e accelerazione degli iter.
Effetti
Razionalizzazione e potenziamento delle funzioni commerciali dell'ambito di Sampierdarena
Collegamento infrastrutturale (ferroviario e veicolare) al nodo di S. Benigno.
AMBITO DELLE RIPARAZIONI NAVALI
Obiettivi di pianificazione
Il PRP conferma il distretto delle riparazioni navali nell'attuale localizzazione, tra Calata Gadda e la Fiera del Mare, prevedendo nel contempo interventi di razionalizzazione e potenziamento del settore industriale, anche attraverso il reperimento dei nuovi spazi operativi e la costruzione di un nuovo bacino di carenaggio. Previsione di un miglioramento delle relazioni tra area industriale e città, anche mediante la realizzazione di un nuovo collegamento viario tra l'area del Porto Antico e la Fiera.
Stato dell'arte attuale
Le ipotesi formulate di ridisegno del waterfront, a modificazione del PRP, contemplano la destinazione urbana o per servizi portuali delle calate Gadda e Boccardo, interessate anche dal progetto di tunnel subportuale, e il consolidamento delle riparazioni navali al solo Molo Giano, realizzando un comparto reso indipendente dal tessuto urbano mediante la creazione di un canale d'acqua.
Criticità emerse
Totale inadeguatezza degli spazi previsti dalle ultime ipotesi formulate per le attività industriali.
Insufficienza di accosti per le navi in riparazione.
Necessità di particolari esigenze costruttive e infrastrutturali (es.capannoni monopiano, stabilità dei sedimi, interferenze con i bacini di carenaggio ecc.).
AMBITO DELLE RIPARAZIONI NAVALI
investimenti per: 75 MIL euro
Soluzioni proposte
Conferma della costruzione del sesto bacino di carenaggio, atto ad ospitare le navi di ultima generazione.
Riprofilatura delle banchine laterali e della testata del Porticciolo Duca degli Abruzzi
Allargamento della banchina "Ex Superbacino".
Ridisegno degli accosti, con utilizzo anche della diga foranea.
Spostamento delle attività sportive e nautico-diportistiche nell'area di P. Vagno di Calata Boccardo.
Realizzazione di nuove edificazioni e spazi operativi conseguenti allo spostamento delle attività di riparazione navale attualmente ubicate alle Calate Gadda e Boccardo per almeno mq. 70.000 di superficie utile.
Realizzazione di una viabilità interna dedicata al Distretto delle Riparazioni Navali con parcheggi per ca. 2.000 posti.
Demolizione della sopraelevata e realizzazione di una nuova strada urbana (3+3 corsie) e di un percorso pedonale/ciclabile tra Foce e Porto Antico (tunnel sottomarino); realizzazione di parcheggi per ca. 5.000 posti auto.
Effetti
Razionalizzazione e potenziamento del distretto industriale delle riparazioni navali, in termini di aree operative, accosti e bacini di carenaggio.
Recupero a funzioni urbane e miste delle Calate Gadda e Boccardo.
Collegamento infrastrutturale tra Foce e Porto Antico.
Valorizzazione a fini nautici e turistici della zona di P. Vagno.
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