Ieri, presso la sede dell'ICE - Istituto nazionale per il Commercio Estero, è stato presentato uno elaborato da Consar/Confitarma su incarico dell'ICE con finanziamento del ministero delle Attività produttive.
Il direttore generale dell'ICE, Ugo Calzoni, ha evidenziato come tale progetto si inserisca nell'impegno di portare il Mediterraneo al centro degli interscambi mondiali e fare dell'Italia la naturale piattaforma logistica europea. In quest'ottica - ha rilevato - il coinvolgimento della Federazione Russa, ed anche degli altri Paesi che si affacciano sul Mar Nero, rappresenta un obiettivo di grande rilevanza per contribuire a fare dell'Italia il Paese leader nelle relazioni mediterranee.
Gennaro Fiore, direttore generale di Confitarma, ha sottolineato che il progetto, oltre ad avere una grande importanza per il mondo armatoriale, dato che oggi vi è una grave carenza di collegamenti marittimi diretti con il Mar Nero da parte di vettori nazionali, ha riscosso un grande interesse. E questo perché sembrerebbe sussistere la possibilità di penetrare, attraverso i porti di quest'area, all'interno dei mercati della Russia meridionale, con un potenziale bacino di utenza di circa 60 milioni di persone.
Luca Sisto della Confitarma e Bruno Della Loggia del Consar hanno illustrato lo studio, il cui obiettivo è quello di delineare l'ipotesi operativa di una linea di navigazione che riesca a riequilibrare i flussi italiani di traffico da/per la Russia attraverso una direttrice marittima mediterranea, in alternativa a quella del Mar Baltico e a quella terrestre che passa attraverso il nord e centro dell'Europa.
Sono state individuate le azioni necessarie per ampliare gli attuali volumi di traffico via mare con la Russia, sia attraverso una migliore utilizzazione logistica di uno o più terminali del Mar Nero e nel Mar d'Azov - e dei relativi collegamenti con l'entroterra - sia con la creazione di un distretto industriale dedicato, sulla sponda nord orientale del Mar Nero, ad esempio nella regione di Krasnodar, nell'entroterra di Novorossijsk, principale porto del Mar Nero.
Attualmente l'interscambio Italia-Russia - è stato osservato - è caratterizzato da una situazione di netta prevalenza delle esportazioni russe (soprattutto materie prime energetiche), mentre l'export italiano avviene per il 75% via strada utilizzando soprattutto vettori dell'est europeo e la maggior parte dei rapporti commerciali interessano l'area di Mosca.
Non esistono linee marittime regolari dirette tra l'Italia e la Russia meridionale e tutti i collegamenti vengono effettuati scalando altri porti mediterranei di transhipment (ad esempio Haifa). Le operazioni intermedie di carico e scarico merci, tenendo conto delle deviazioni rispetto alla rotta diretta, comportano un conseguente incremento sia dei costi sia dei tempi di percorrenza. A ciò si aggiunge la difficile situazione climatica che rende molto difficili i collegamenti fluvio-marittimi nei mari climaticamente più rigidi.
Inoltre il trasporto containerizzato è poco presente nei traffici portuali russi del Mar Nero, rispetto al porto di San Pietroburgo. Tuttavia, la crescita dei costi in quest'ultimo scalo ed il recente intenso sviluppo delle Regioni meridionali potrebbero offrire in un prossimo futuro buone prospettive ad un'iniziativa che si proponga come servizio regolare di linea dall'Italia/bacino del Mediterraneo (anche fino alla Spagna) verso il Mar Nero e viceversa, nonché per i servizi fluvio-marittimi, tenendo anche conto del fatto che le vie di comunicazione terrestri della regione portuale meridionale russa sono meno sviluppate rispetto a quelle settentrionali, con conseguente maggiore attenzione per la via fluviale di norma economicamente vantaggiosa rispetto alle modalità concorrenti. Inoltre, a differenza del passato, si sta fortemente sviluppando il traffico marittimo con navi multipurpose in grado di trasportare materie prime e merci ad alto valore aggiunto.
La popolazione residente nei tre distretti del Sud, Volga e Urali rappresenta circa il 46% della popolazione russa, cioè oltre 66 milioni di persone ed è crescente l'attenzione degli investitori stranieri per tali Regioni che rappresentano già oggi un ottimo mercato, aperto alla penetrazione degli insediamenti e dei prodotti industriali italiani.
Lo studio ha pertanto preso in esame diversi percorsi intermodali, più veloci ed economici, che sfruttano la vasta rete fluviale russa per il trasporto e la distribuzione delle merci. Sono stati ipotizzati quindi due nuovi servizi dall'Italia al Mar Nero, risalendo, in una di queste alternative, i fiumi Don e Volga fino a Samara.
In futuro potrebbe essere addirittura valutata la fattibilità di una linea di short sea shipping con nave ro-ro/pax di nuova generazione per il trasporto di veicoli commerciali anche con autisti al seguito e passeggeri. Questa linea potrebbe servire due mercati distinti: uno più marcatamente turistico dall'Europa occidentale ad Istanbul, che tenga conto delle enormi potenzialità turistiche della regione del Mar Nero, analogo alle recenti iniziative verso Spagna, Francia e Tunisia, ed uno prettamente commerciale costituito da veicoli pesanti diretti dall'Italia centro-settentrionale verso la Turchia e la Russia meridionale.
A conclusione dell'incontro è stato evidenziato che il nuovo collegamento marittimo intermodale diretto con la Federazione Russa per avere successo deve essere sostenuto anche da azioni di supporto a livello governativo che favoriscano un più coerente e sostenibile sviluppo dei flussi, e possa così rappresentare nei prossimi anni l'utile complemento alla valorizzazione delle politiche italiane euromediterranee ed alla crescita dell'industria italiana.