 Che la famiglia Messina sia orgogliosa della propria impresa armatoriale è noto. È altrettanto noto che sia sempre ben decisa a difendere la correttezza e la trasparenza delle attività che si svolgono sotto il marchio Ignazio Messina & C. Spa. Non stupisce, pertanto, se la famiglia è graniticamente compatta nel ribattere ad accuse e insinuazioni che - secondo i vertici dell'azienda - vengono mosse ingiustamente nei confronti della società armatoriale dall'Autorità Portuale di Genova nella persona del suo presidente Giovanni Novi.
La Ignazio Messina & C. non si limita a replicare, ma ha annunciato anche un ricorso al tribunale amministrativo regionale ed una richiesta di risarcimento danni.
Per smentire le notizie secondo cui le difficoltà del porto di Genova sono causate dal gruppo Messina. Per questo - ha spiegato l'amministratore delegato della compagnia, Paolo Messina - la compagnia armatoriale ha convocato stamani i rappresentanti della stampa nella sua sede genovese.
È toccato all'altro amministratore delegato della società, Ignazio Messina, elencare la lunga serie di motivazioni che impediscono al gruppo armatoriale di operare al meglio nel porto di Genova, dove non solo la Ignazio Messina & C. porta le sue navi, ma dove gestisce anche un proprio terminal.
A Genova l'attività della Messina - secondo i vertici dell'azienda - è limitata e ostacolata da decisioni non proprio razionali della locale port authority, che al contempo critica la compagnia per il mancato rispetto dei volumi d'attività programmati nel piano d'impresa.
L'elenco di Ignazio Messina si apre con la carenza delle aree a disposizione. La compagnia - ha spiegato - occupava 165.000 metri quadrati e avrebbe dovuto ottenerne altri 85.000, mentre ne ha avuti solo 29.000. Prosegue con i dragaggi non effettuati («al Ronco Ponente non possono attraccare navi»; «aspettiamo i dragaggi da 10 anni»), con le opere in corso che intralciano l'operatività del terminal, che attualmente può sfruttare solo due banchine di 400 metri lineari (Ponte Ronco Levante e Ponte Canepa Ponente) e rischia di essere costretto in spazi ancora più angusti. Tali intralci all'operatività hanno determinato l'esito negativo di trattative condotte con alcuni potenziali clienti, che hanno preferito portare i loro traffici altrove.
Presentando una serie di fotografie che mostrano i lavori in corso, Ignazio Messina ha menzionato minuziosamente gli interventi in atto e in programma nell'area ed ha criticato l'operato dell'Autorità Portuale che - secondo la compagnia - ha immotivatamente modificato, maldestramente progettato o addirittura non eseguito alcune opere. Anche laddove «l'ufficio tecnico dell'Autorità Portuale aveva approvato i lavori - ha precisato- il presidente Novi ha detto no». Uno stillicidio di inconvenienti che ha indotto il gruppo ad agire in prima persona decidendo, ad esempio, l'esecuzione in proprio dei lavori per la realizzazione di un "dado" di 40 per 60 metri in testata di Ponte Ronco ritenuto necessario per migliorare la sicurezza degli accosti al terminal.
Nella lista nera della Messina figura anche il riempimento dello specchio acqueo tra i moli Ronco e Canepa, opera che era stata inizialmente ritenuta prioritaria nel piano regolatore portuale e che ora - ha detto Ignazio Messina - «è finita in fondo alla lista». Sembra infatti sfumato lo stanziamento di 13 milioni di euro previsto per il riempimento Ronco-Canepa: in sede di Comitato Portuale - ha ricordato l'amministratore delegato- tutta la copertura dei fondi è stata riservata ai lavori a Calata Bettolo. Ignazio Messina ha criticato anche la tipologia di intervento deciso inizialmente dall'ente portuale per il riempimento tra i due moli, che determinerebbe un cedimento della nuova opera rendendola effettivamente operativa solamente dopo un anno dalla data del suo completamento. «L'Autorità Portuale - ha sottolineato il manager della compagnia - a maggio 2005 ha ritirato il progetto». Ora il progetto - ha aggiunto - «solo dopo un anno, il 7 giugno, dovrebbe andare all'approvazione al Consiglio dei Lavori pubblici». La compagnia non accetta però il declassamento del riempimento: «saremo costretti - ha annunciato Ignazio Messina - a fare ricorso al TAR contro la delibera che non dà stanziamento al Ronco-Canepa».
Infondata - secondo il gruppo armatoriale - è anche l'accusa secondo cui alcuni terminalisti, e tra questi la Messina, non movimenterebbero sufficienti volumi di merci. Al di là delle difficoltà operative causate dai lavori, la compagnia ha sottolineato - dati alla mano - come l'attività della società non si limiti solo ai container, ma comprenda anche sostanziosi traffici di merci varie e rotabili. I vertici della società hanno spiegato come la riduzione del traffico dei container e l'aumento di quello dei rotabili sia frutto di una precisa strategia aziendale. «Non neghiamo che ci sia stato un calo del traffico dei container», ha osservato il consigliere d'amministrazione del gruppo Andrea Gais. Ma - ha precisato - «il rotabile rappresenta un'opportunità: c'è stato un aumento e ci sarà ancora». Queste previsioni - ha spiegato Stefano Messina, che ricopre la carica di vicepresidente di Confitarma - hanno indotto la compagnia a rinforzare la flotta di navi ro-ro/portacontainer. La fondatezza della scelta è confermata dall'aumento del fatturato derivante dai noli riferiti al settore rotabile, che è cresciuto dal 17% al 30% del giro d'affari complessivo.
Inoltre l'azienda lamenta che non vengano resi noti precisi dati sull'occupazione che - ha rilevato Ignazio Messina - dimostrerebbero come il gruppo si avvalga in maniera rilevante di personale della Compagnia Unica, creando lavoro e opportunità di crescita.
La sintesi del presidente del gruppo, Gianfranco Messina, non lascia spazio ad equivoci: «Giovanni Novi, dopo due anni - ha detto - non ha ancora capito cosa fanno i terminalisti». La società genovese è pertanto assolutamente decisa a «chiedere i danni all'Autorità Portuale».
Bruno Bellio
Impiego personale CULMV (uomo/turno) |
|
Messina |
Sech |
VTE |
Rebora |
Derna |
Multi- purpose |
GMT |
Forest |
Frutta |
2000 |
51.603 |
26.930 |
28.275 |
|
998 |
20.273 |
21.878 |
1.485 |
3.902 |
2001 |
48.885 |
21.992 |
37.809 |
2.960 |
- |
18.884 |
7.211 |
1.536 |
3.827 |
2002 |
37.348 |
14.339 |
58.428 |
1.692 |
5.213 |
20.578 |
6.437 |
1.652 |
6.200 |
2003 |
31.926 |
35.095 |
68.174 |
582 |
5.636 |
14.469 |
5.882 |
1.813 |
3.926 |
2004 |
39.752 |
34.622 |
79.446 |
1.492 |
2.209 |
12.224 |
6.802 |
1.372 |
3.930 |
2005 |
32.239 |
30.881 |
62.801 |
2.455 |
- |
10.316 |
6.629 |
1.232 |
5.886 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
TOTALE |
241.753 |
163.859 |
334.933 |
9.181 |
14.056 |
96.744 |
54.839 |
9.090 |
27.671 |
Uomini giorno |
110 |
75 |
153 |
5 |
6 |
44 |
25 |
4 |
13 |
Messina vs. altri |
|
36 |
-43 |
99 |
104 |
66 |
85 |
106 |
98 |
(Fonte: Ignazio Messina & C. su dati Autorità Portuale) |
|
|