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La consistenza della flotta in classe ABS è salita a 137,3 milioni di tsl
L'orderbook della società di classificazione statunitense sfiora i 62 milioni di tonnellate di stazza lorda
16 aprile 2008
Lo scorso anno la consistenza della flotta in classe ABS è aumentata di nove milioni di tonnellate di stazza lorda raggiungendo la quota record di 135,4 milioni di tsl. La crescita - ha reso noto ieri la società di classificazione americana - è proseguita nel primo trimestre del 2008 portando la flotta a 137,3 milioni di tonnellate di stazza lorda alla fine di marzo.
È proseguita anche la crescita dell'orderbook dell'azienda statunitense, che è arrivato a quasi 62 milioni di tsl, pari al 20,7% del mercato.
La società dà lavoro a circa 3.300 persone. Lo scorso anno i dipendenti della società sono aumentati di oltre 350 unità e per quest'anno è prevista un'ulteriore crescita di 400 unità.
Commentando i risultati conseguiti nel 2007, anno che ha definito «veramente straordinario», il presidente e amministratore delegato di ABS, Robert D. Somerville, ha evidenziato alcune questioni che - secondo la società americana - «continuano a minacciare il meccanismo di autoregolazione dell'attività di classificazione». In particolare Somerville ha ricordato le trattative in corso con la Commissione Europea e con i produttori europei di attrezzature per il settore marittimo sul mutuo riconoscimento dei certificati di classe per i macchinari e gli equipaggiamenti installati a bordo delle navi. «Noi - ha detto - continuiamo a ritenere che questa proposta comprometta la sicurezza marittima e ponga ABS in una posizione di esposizione dal punto di vista giuridico, assoggettandola a futuri reclami relativi a difetti degli equipaggiamenti che non abbiamo certificato, ma che abbiamo dovuto accettare a bordo di una nave per la quale abbiamo emesso un certificato di classe di ABS. Posso solo sperare che alla fine prevalga il buon senso e la considerazione dovuta per la sicurezza».
Somerville ha espresso preoccupazione anche circa le recenti variazioni nella struttura proprietaria di altre primarie società di classificazione, una delle quali - ha spiegato il manager di ABS - nel 2007 è diventata una società ad azionariato diffuso ed un'altra è soggetta ad un buy-out da parte di un investitore in possesso di un'ampia gamma di holding finanziarie. «Le implicazioni di queste iniziative - ha rilevato - devono ancora evidenziarsi, ma prospettano una serie di scenari interessanti e forse sconvolgenti. In che modo, ad esempio, una public company concilia il suo compito di accrescere quanto più possibile il rendimento per i propri azionisti con il dovere, quale società di classificazione, di promuovere la sicurezza marittima? La sicurezza non è in vendita e non lo sarà mai».
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