«L'ondata di proteste e di blocchi delle ultime settimane contro il costo del carburante non ha risolto e non risolverà il problema dell'aumento del prezzo del carburante». Lo ha detto il presidente dell'International Road Transport Union (IRU), Janusz Lacny, precisando che, «quantunque siano comprensibili le frustrazioni degli operatori del trasporto e si rispetti il diritto allo sciopero, l'IRU non può in alcun modo sostenere azioni che interrompano il libero spostamento di persone e merci via strada». «Nondimeno - ha sottolineato Lacny - i governi sono colpevoli di consentire che la situazione si deteriori fino a questo punto non offrendo sostegno agli autotrasportatori a fronte di una crescita dei costi del carburante senza precedenti».-
- Il presidente dell'IRU ha rilevato che, con un prezzo del petrolio che attualmente ha superato i 130 dollari al barile, alle aziende dell'autotrasporto non rimane altra scelta che riversare i propri costi sui clienti.
-
- Secondo l'IRU, questo aggravio di costi a carico dell'intera economia poteva essere evitato. Ad esempio - ha rilevato l'organizzazione internazionale dell'autotrasporto - la crescita del prezzo del carburante determinata dalle imposte governative è rilevante: senza queste tasse, il prezzo del carburante nell'Unione Europea sarebbe di circa 1,23 dollari (0,8 euro) al litro, mentre oggi gli autotrasportatori pagano il carburante da 1,96 dollari (1,27 euro) al litro in Estonia a 2,55 dollari (1,67 euro) al litro nel Regno Unito. In altre parole - ha spiegato l'IRU - questi prezzi sono pari rispettivamente a 104 dollari (68 euro) e 317 dollari (206 euro) di imposte al barile. Ma anche se i livelli minimi di imposte sul carburante dell'EU fossero applicati - ha osservato l'organizzazione - gli autotrasportatori dovrebbero pagare l'inaccettabile somma di 69 dollari (45 euro) di tasse al barile.
-
- «Dappertutto - ha concluso l'IRU - i governi hanno semplicemente utilizzato le imposte sul carburante quale fonte di facile guadagno per lo Stato. Per anni l'IRU ha sostenuto nei confronti dei governi la necessità di riconoscere che il gasolio professionale, utilizzato unicamente per scopi commerciali, rappresenta la linfa vitale delle nostre economie e che dovrebbe beneficiare di una tassazione speciale sul carburante che ne riconosca la sua importanza economica. Non sussiste alcuna giustificazione per mantenere imposte sul carburante eccessivamente elevate che distorcono artificiosamente il prezzo pagato alla pompa proprio nel momento in cui le nostre economie hanno bisogno del maggiore aiuto».

|