«L'implementazione di una politica marittima integrata per l'Europa richiede un orientamento regionale affinché abbia successo». Lo ha detto il commissario europeo agli Affari marittimi, Joe Borg, nel suo intervento all'assemblea generale della Conference of Peripheral Maritime Regions (CPMR), che si conclude oggi a Bayonne, in Francia. «Tale orientamento - ha aggiunto - è stato sostenuto fin dall'inizio dalla CRPM e la Commissione Europea è pronta a porlo in atto».-
- La CPMR ha tuttavia rilevato che una politica marittima integrata è un passo importante per l'integrazione europea e che l'implementazione di tale politica richiede una visibilità più a lungo termine rispetto all'attuale piano d'azione 2008-2009. Secondo la CPMR, la politica marittima non deve essere limitata ad incoraggiare una maggiore cooperazione tra gli Stati membri né a mobilitare le parti interessate sulla rispettiva scena nazionale. Il metodo del coordinamento intergovernativo aperto - ha sottolineato l'organizzazione delle regioni marittime - non è la soluzione per una efficace politica marittima europea integrata. Per CPMR è necessario invece un vero modello di governance multilivello, ad opportuna scala geografica, e, a questo proposito, l'organizzazione ha evidenziato a Pierre Heilbronn, coordinatore per la presidenza francese dell'UE, il fatto che la CPMR non è stata inclusa nei vari gruppi ministeriali che si occupano di politica marittima, cosa che - ha sottolineato l'organizzazione - rappresenta un passo indietro rispetto alla prassi introdotta due anni fa e che non costituisce un modo per mobilitare con efficacia tutte le parti interessate.
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- «La messa in opera del principio di coesione territoriale - ha rilevato il presidente della CPMR, Claudio Martini - deve andare molto al di là della semplice politica regionale. La creazione di un nuovo meccanismo di governance multilivello in seno all'Unione deve assicurare la compatibilità e la sinergia tra le differenti politiche europee e tra le differenti scale geografiche nel rispetto del principio di sussidiarietà».
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- Martini ha proposto che nel 2013, alla fine delle prossime trattative sulle prospettive finanziarie pluriennali dell'Unione, la Commissione Europea, il Consiglio, il Parlamento, il Comitato delle regioni e le principali autorità regionali e locali sottoscrivano un patto territoriale sugli obiettivi e sull'implementazione delle strategie. Secondo la CPMR, la sottoscrizione di tale patto e la sua implementazione tra il 2014 e il 2020 metterebbero in atto uno dei meccanismi più utili per favorire l'avvicinamento delle istituzioni dell'Unione Europea ai cittadini.
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- Inoltre la CPMR ha espresso al vice direttore generale della DG Politica regionale, Katarina Mathernova, la propria preoccupazione per il fatto che la Commissione Europea non abbia una linea chiara e semplice in merito al proseguimento di una politica regionale che associ tutte le regioni dell'UE per il prossimo periodo di programmazione finanziaria pluriennale dal 2014 al 2020. «Questo - ha detto Martini - è un risultato importante dell'integrazione europea ed uno dei pochi che fino ad oggi ha ravvicinato le istituzioni dell'Unione ai nostri cittadini».
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- Nel corso dell'assemblea Claudio Martini è stato riconfermato presidente dell'organizzazione per i prossimi due anni.

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