- Nel periodo 2008-2011 in Campania l'industria marittima produrrà un incremento del 14% di posti di lavoro, di cui il 70% per gli ufficiali ed il rimanente per sottufficiali e comuni. Il dato sulle prospettive occupazionali del settore è il risultato della ricerca “L'economia del mare in Campania: fabbisogni professionali e formativi, nuovi e concreti sbocchi occupazionali”, di cui pubblichiamo una sintesi, che è stata realizzata da forMare - Polo Nazionale Formazione per lo Shipping su incarico della Regione Campania e che è stata presentata ieri presso la Sala Galatea della Stazione Marittima di Napoli.
-
- In occasione dell'incontro, nel quale è stata annunciata l', il presidente della Confederazione Italiana Armatori (Confitarma), Nicola Coccia, e il presidente dell'Accademia Italiana della Marina Mercantile, Eugenio Massolo, hanno presentato dati sui fabbisogni occupazionali delle aziende armatoriali e sulle esigenze formative del settore, mentre Francesco Girardi, coordinatore A.G.C. 17 della Regione Campagnia, ha illustrato il progetto formativo “Un mare di lavoro”.
-
- L'economia del mare in Campania:
-
fabbisogni professionali e formativi, nuovi e concreti sbocchi occupazionali
-
Sintesi della ricerca
-
- La ricerca ha quale scopo, attraverso lo studio e l'analisi del comparto marittimo, l'individuazione di interventi formativi utili ed efficace ai fini della creazione di nuovi e concreti sbocchi occupazionali, con un focus dedicato specificamente alla Campania.
-
- Questa prima ricerca rappresenta un esempio di come, a partire da una misurazione dei fabbisogni professionali futuri, sia possibile pianificare le attività formative da mettere in atto preliminarmente, nel comparto dei trasporti marittimi per misurare, con la maggiore precisione possibile, le potenzialità economiche del settore declinate nei termini delle ricadute che esso può avere sull'occupazione.
-
- L'analisi è limitata al comparto dei trasporti marittimi che rappresenta il 22% delle attività legate all'economia marittima, tra le quali prevale l'attività ittica (37%). Seguono la logistica portuale (21%), il diporto (10%) e la cantieristica (10%).
-
- L'obiettivo è quello di dare una misura del fabbisogno di figure professionali a bordo delle navi mercantili nei prossimi anni, dal 2008 al 2011, definendo un metodo, per individuare un'unità di misura utile a dare una valutazione dei movimenti potenziali che potrebbero coinvolgere il personale marittimo, le agenzie formative chiamate ad addestrarli e gli armatori chiamati a investire sulle risorse umane.
-
- In questo senso si sono considerate quattro variabili, nel periodo 2008/2011:
-
- le navi ordinate
-
le navi dismesse
-
le tabelle d'armamento
-
il “mix” multinazionale
- La nave è il centro dell'esame statistico e previsionale di questa parte, in quanto ogni nuova unità varata porta con sé tutto un indotto di fabbisogno di personale che ha ricadute dirette sull'occupazione a bordo e a terra. Sulla base di questo assunto è stato rilevato il numero dei vari previsti nel periodo considerato (2008/2011): le navi in consegna saranno 240, in capo a 32 armatori, per un tonnellaggio lordo totale di circa 6 milioni di tonnellate. Il dato è precisato sulla base della tipologia di nave (elemento significativo per le ricadute sul fabbisogno di personale): l'82% sarà costituito da navi cargo, il 12% da navi passeggeri, il 6% da navi adibite a servizi diversi.
-
- Il dato sulle navi immesse sul mercato però da solo non è sufficiente a stabilire quale fabbisogno di personale il naviglio italiano esprimerà: si tratta infatti di un dato lordo, che deve essere ripulito tenendo conto delle navi in dismissione nello stesso periodo. Sotto quest'ultimo profilo, il trend è quello del cosiddetto “gigantismo”: meno navi, ma di sempre maggiore portata.
-
- La forte dinamicità che caratterizza il mercato marittimo, per sua natura internazionale e soggetto ad una evoluzione continua, rende praticamente impossibile definire con precisione i dati sullo sviluppo futuro della consistenza della flotta: l'osservazione dei dati storici induce a utilizzare con cautela le indicazioni relative alle navi in entrata sul mercato, soppesandole sulla base di una stima più realistica.
-
- Il collegamento diretto dei dati sopra elaborati è con le tabelle d'armamento, che dettano la presenza di personale sulle navi suddiviso tra Stato maggiore, Sottufficiali e Comuni. A queste tre categorie va aggiunto, anche se solo in stima, tutto il personale che viene imbarcato sulle navi da crociera per scopi diversi da quelli del governo della nave stessa. E' giusto prevedere che l'ingresso sul mercato di nuove navi comporti un fabbisogno reale di personale, ma è opportuno valutare con grande cautela tali stime.
-
- Oltre alla consistenza della flotta, occorre tener conto anche della composizione degli equipaggi sempre più caratterizzati da un “mix” multinazionale sulle navi di ogni tipologia che operano nei traffici internazionali e che rappresentano circa il 90% della flotta.
-
- L'esito dell'elaborazione, che va comunque considerato con prudenza sembra incoraggiante. Tra il 2008 e il 2011 si prevede un incremento del 14% di posti di lavoro, di cui il 70% per gli ufficiali ed il rimanente 30% per sottufficiali e comuni.
-
- Un'analisi trasversale sui titoli di studio degli addetti dei diversi settori marittimi ha rivelato una situazione di sostanziale equilibrio tra diplomati, persone con una qualifica specifica e laureati, mentre rimane decisamente minoritaria la quota di persone prive di qualunque titolo di studio significativo.
-
- Sulla base di questi dati, e attuando un approfondimento che passa per i fabbisogni reali e attuali espressi dalle imprese attive nei diversi settori, è stato possibile definire quali sono le aree di studio e le tematiche nell'ambito delle quali esiste un fabbisogno di maggiore e migliore formazione. In questo senso si individuano due grandi segmenti, l'uno relativo alle parti più immediatamente coinvolte nei processi vitali delle aziende, e che comprende le sezioni commerciali e quelle amministrative; l'altro relativo a parti gestionali come la logistica, la progettazione e la qualità.
-
- Nel dettaglio, le materie che si ritiene dovrebbero essere oggetto di maggiori approfondimenti sono in parte molto specifiche e hanno un carattere tecnico riferito in modo molto particolare al mondo marittimo (ISPS, procedure operative, ecc.), ma sono presenti anche, e ciò sorprende, materie di natura più generica (inglese, sicurezza, ecc.) sulle quali si evidenziano significative carenze.
-
- Una risposta non esaustiva a questi fabbisogni viene dalla filiera dell'istruzione e della formazione disponibile oggi in Italia, a partire dai tradizionali istituti tecnici nautici e istituti professionali del mare, soggetti diffusi su tutto il territorio e dalla tradizione ormai consolidata nonché unica nel panorama europeo, per arrivare alle offerte universitarie, talvolta specificamente dedicate al lavoro marittimo (come l'Università Parthenope di Napoli), passando attraverso soggetti formativi intermedi, che fanno da trait d'union tra l'acquisizione del diploma e l'inserimento lavorativo (esempi di questo tipo sono l'Accademia Italiana della Marina Mercantile di Genova, ForMare di Napoli, l'Accademia del Mare di Venezia, Viareggio Fucina per il diporto), nonchè soggetti a carattere più direttamente addestrativo o certificativo. In questi processi, per raggiungere la maggiore qualità dei percorsi formativi e realizzare un vero collegamento tra formazione e lavoro, è indispensabile il contributo collaborativo di diversi soggetti attivi nel settore (imprese, associazioni di settore, autorità portuali, enti assicurativi e previdenziali, ecc.).
-
- Applicato al territorio campano, questo complesso insieme di dinamiche ha mostrato la necessità di avere indirizzi e strutture in grado di monitorare il mercato, per poterne cogliere meglio le opportunità prima formative, poi di collocazione delle risorse umane sul mercato del lavoro.
-
- Queste considerazioni hanno portato alla nascita del Patto Formativo Locale - Un mare di lavoro (2007), autorizzato e finanziato dal Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali (Protocollo dell'8 marzo 2007), nonché alla costituzione di un nuovo soggetto formativo di settore - ForMare - promosso da Confitarma): con la stipula del Patto Formativo Locale la Regione Campania, insieme ad altri soggetti formativi e ad imprese operanti nel comparto marittimo, ha individuato nell'ambito dell'economia del mare e delle professioni marittime un settore capace di dare risposte occupazionali ai giovani del territorio. Nasce da questa coincidenza di idee, obiettivi e ispirazioni lo studio di fattibilità del Polo Formativo del Mare.
-
- Caratteri e obiettivi del Polo sono chiari: attirare giovani verso le professioni marittime, rinsaldando le relazioni col mondo dell'impresa, creando percorsi formativi efficaci e con contenuti innovativi. Ma questi sono i caratteri della prima formulazione del Polo, per il quale quasi subito si è immaginata una formulazione differente e più ampia, da “Osservatorio” in grado di occuparsi a trecentosessanta gradi del mondo marittimo e portuale, occupandosi di lavoro, ricerca e innovazione, oltre che di istruzione e formazione.
-
- La disamina degli strumenti attualmente a disposizione in Italia, e delle azioni che con tali strumenti è possibile porre in essere per facilitare al massimo possibile l'inserimento lavorativo, suggerisce che il Polo Formativo del Mare si doti, nelle sue funzioni di osservatorio, anche di un “braccio operativo”, un vero e proprio Centro Servizi capace di dare attuazione a un'integrazione maggiore tra realtà produttive, attività di orientamento e di supporto all'inserimento lavorativo.
-
- Un primo screening operato in Campania presso le società attive nel settore marittimo dà già indicazioni utili a chi vuole fare formazione nell'ambito delle professioni del mare, dove viene espresso il bisogno di un'implementazione sensibile dell'insegnamento della lingua inglese, delle procedure e norme di sicurezza e dell'utilizzo delle simulazioni nei processi formativi.
-
- Già dunque con una ricerca resa complessa dall'eterogeneità delle fonti è possibile trarre indicazioni utili sia a livello economico che formativo. L'esigenza emersa è, contestualmente, quella di creare strutture di supporto alla ricerca, in grado di indirizzare le scelte e le opzioni di chi è chiamato a gestire la governance del settore, ma anche dei cittadini con l'ambizione di lavorare sul mare, e delle imprese naturalmente interessate ad ottimizzare le potenzialità e le risorse a disposizione, siano esse quelle proprie o derivanti da finanziamenti pubblici.
-
- Per aiutare i diplomati degli Istituti nautici a completare la propria formazione, motivarli e supportarli durante la fase critica del primo imbarco, la Regione Liguria, insieme alla Provincia di Genova e con il contributo di altri Enti, tra cui CONFITARMA, ha creato l'Accademia Italiana della Marina Mercantile con l'obiettivo di formare e preparare gli allievi per il loro ingresso nel mondo del lavoro marittimo. Ciò rende l'Accademia diversa dagli Istituti Nautici e rappresenta in Italia, una esperienza unica nel suo genere. I risultati fino ad ora conseguiti, sono stati, a detta degli armatori, più che lusinghieri.
-
- In Campania, ove si concentra il 40% della flotta mercantile delle compagnie di navigazione italiane, e specificatamente nella zona di Torre del Greco, è particolarmente sentita. l'esigenza di giovani diplomati nautici formati e motivati da avviare alla carriera del mare. Per affrontare le attuali sfide poste dall'economia del mare su scala globale, gli armatori hanno manifestato la necessità di avere un centro di formazione per i diplomati nautici, mettendo a disposizione le proprie navi e la loro esperienza per consentire l'addestramento degli allievi ufficiali, in un modo pratico e consono ai tempi. Da parte sua, il Comune di Torre del Greco ha reso disponibili locali idonei per questo centro di formazione altamente specializzato.
-
- Al fine di ottenere uno standard formativo omogeneo su tutto il territorio nazionale, data l'esperienza positiva e ormai consolidata dell'Accademia Italiana della Marina Mercantile, si ritiene opportuno che, pur garantendo ampia autonomia, l'Accademia di Torre del Greco sia aperta come succursale dell'Accademia di Genova in modo da seguire per la didattica le sue le linee guida.
-
- Gli effetti positivi di una formazione al passo con le esigenze dello shipping mondiale, nonché un programmato addestramento a bordo, oltre che a migliorare la formazione e la motivazione degli allievi, avvicinerebbe l'Italia agli standard internazionali.
|
LA FLOTTA MERCANTILE ITALIANA |
|
31-dic-08 |
TIPOLOGIA |
N |
000 gt |
NAVI DA CARICO LIQUIDO |
318 |
4.500 |
NAVI DA CARICO SECCO |
203 |
5.600 |
NAVI MISTE E DA PASSEGGERI |
459 |
3.600 |
PORTARINFUSE POLIVALENTI |
2 |
100 |
NAVI PER SERVIZI AUSILIARI |
579 |
700 |
TOTALE |
1.561 |
14.500 |
|
L'ARMAMENTO CAMPANO |
|
Oggi gli armatori campani rappresentano: |
|
40% del totale nazionale |
|
520 navi |
|
5,4 milioni di tonnellate di stazza |
|
|
I posti di lavoro delle compagnie armatoriali della Campania |
|
17.000, tra marittimi e amministrativi, |
|
10.000 unità che ruotano sugli stessi posti di lavoro. |
|
PREVISIONI OCCUPAZIONALI |
|
Struttura tabelle di armamento |
Stima Fabbisogno 2008-2011 |
|
Navi da carico |
|
- 155 Comandanti
-
155 Direttori di Macchina
-
475 Ufficiali di Coperta
-
475 Ufficiali di Macchina
-
790 Sottufficiali
-
1.105 Comuni
TOTALE 3.155 |
|
Navi passeggeri |
|
- 35 Comandanti
-
35 Direttori di Macchina
-
300 Ufficiali di Coperta
-
300 Ufficiali di Macchina
-
750 Sottufficiali
-
3.000 Comuni
-
15.000 personale alberghiero complessivo
TOTALE: 19.420 |
|
|