Ieri il porto di Marsiglia è stato teatro di un grave atto di violenza. Circa quaranta persone che indossavano gli abiti da lavoro della Grand Port Maritime de Marseille (GPMM), l'ente pubblico che gestisce lo scalo francese, sono entrati nella sede dell'autorità portuale e alcuni dei partecipanti all'irruzione, armati di sbarre di ferro e con il volto coperto da un cappuccio, hanno minacciato il direttore generale dell'ente, Jean-Claude Terrier, e - ha reso noto l'autorità portuale - hanno devastato il suo ufficio «a colpi d'ascia».-
- L'aggressione - ha precisato l'ente portuale - è avvenuta un'ora dopo l'invio da parte della direzione generale dell'ente di una lettera ai delegati del sindacato CGT contenente proposte che - secondo la port authority - «rispondono alle preoccupazioni del personale». La questione riguarda le trattative tra la società terminalista Intramar, che fa capo a Portsynergy (la joint venture 50:50 costituita dalla società armatoriale francese CMA CGM e dal gruppo terminalistico DP World di Dubai), e la direzione del porto di Marsiglia per il trasferimento sotto gestione privata del container terminal di Mourepiane, come previsto dalla legge francese di riforma portuale. Tale fase è stata caratterizzata da una serie di scioperi contro il passaggio del terminal alla Intramar. Le astensioni dal lavoro, susseguitesi dall'inizio di quest'anno, hanno fortemente rallentato l'attività del terminal. «Difatti - ha ricordato l'ente portuale - le trattative in merito alle condizioni per il trasferimento dell'attività del terminal contenitori di Mourepiane alla società di gestione Intramar si svolgono da molti mesi e si sono intensificate negli ultimi quindici giorni».
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- La GPMM, condannando l'atto di violenza, ha annunciato che avrebbe presentato una denuncia ed ha confermato l'intenzione di proseguire nel processo di attuazione nel porto di Marsiglia Fos della legge di riforma portuale approvata il 4 luglio 2008.
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- Inoltre l'autorità portuale ha sottolineato come «l'accordo quadro firmato dalla federazione CGT dei porti e dei lavoratori portuali offra al personale portuale trasferito tutta una serie di garanzie, tra cui quella di un ritorno alla GPMM durante un periodo di 14 anni in caso di inadempienza da parte delle società private».
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- Se, da un lato, la CGT ha deplorato l'atto di violenza, dall'altro il sindacato ha condannato anche l'atteggiamento provocatorio della direzione generale del porto che ha posto sotto accusa l'organizzazione sindacale senza avere alcuna prova della sua responsabilità per l'assalto agli uffici dell'ente.
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- L'atto di violenza è stato condannato dal ministro francese dei Trasporti, Dominique Bussereau, che ha espresso solidarietà al direttore generale della GPMM e al suo staff ed ha sottolineato come «sia inammissibile» la posizione del sindacato che rifiuta l'applicazione della legge di riforma portuale. «La riforma portuale - ha dichiarato il rappresentante del governo - sarà applicata a Marsiglia così come negli altri porti». Bussereau ha confermato la propria fiducia a Jean-Claude Terrier che - ha ricordato - «è stato nominato alla guida della Grand Port Maritime de Marseille per mettere in atto questa riforma» ed ha concluso esortando le parti a riavviare il dialogo.

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