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Siglati accordi sull'importazione di banane che pongono fine a due decenni di guerra commerciale
Sottoscritte intese tra Unione Europea, Stati Uniti e nazioni dell'America Latina
16 dicembre 2009
Ieri a Ginevra, presso la sede della World Trade Organization (WTO), gli ambasciatori delle nazioni dell'Unione Europea, degli Stati Uniti e dell'America Latina hanno sottoscritto accordi che pongono fine ad oltre 20 anni di trattative sull'importazione delle banane sudamericane nell'UE. Materia della disputa erano le condizioni preferenziali poste dall'UE all'importazione delle banane provenienti dalle nazioni africane, caraibiche e pacifiche (Paesi ACP) rispetto alle banane provenienti dall'America Latina.
«Questo - ha commentato il direttore generale della WTO, Pascal Lamy - è stata una delle vertenze legali tecnicamente più complesse, politicamente delicate e significative dal punto di vista commerciale mai portate a termine dalla WTO. È stata anche una delle più longeve “saghe” nella storia del sistema multilaterale degli scambi post Seconda Guerra Mondiale». «Dopo lunghe consultazioni, valutazioni giuridiche, trattative e garbate sollecitazioni da parte di un “onesto mediatore” - ha aggiunto - è stata trovata una soluzione. Ciò dimostra che non c'è questione commerciale che si trovi al di là della portata dei membri della WTO quando questi dimostrano buona volontà e spirito di compromesso. Mi auguro che lo stesso pragmatismo, la stessa creatività e la stessa diplomazia contribuiranno a portare avanti i negoziati del Doha Round».
«Dopo anni di tediose trattative - ha commentato il commissario europeo al Commercio, Benita Ferrero-Waldner - l'accordo raggiunto offrirà un importante stimolo ai negoziati del Doha Round e, in generale, al sistema commerciale multilaterale».
L'accordo siglato dall'UE e dai Paesi dell'America Latina prevede che l'Unione Europea riduca gradualmente in otto fasi le tariffe all'importazione applicate alle banane importate dalle nazioni più favorite (Most Favoured Nations - MFN), in questo caso i Paesi dell'America Centrale e Meridionale, dagli attuali 176 euro alla tonnellata fino ad arrivare a 114 euro alla tonnellate non prima del 2017 e che effettui come prima riduzione il taglio più rilevante alla tariffa (pari 28 euro alla tonnellata) scendendo a 148 euro alla tonnellata una volta che tutte le parti avranno siglato l'intesa. Con le successive fasi di riduzione, nell'arco di un periodo di sette anni con inizio dal 1° gennaio 2011, ogni dodici mesi la tariffa scenderà rispettivamente a 143 euro, 136 euro, 132 euro, 127 euro, 122 euro, 117 euro e, infine, a 114 euro. In cambio le nazioni dell'America Latina non chiederanno ulteriori riduzioni nel quadro dei negoziati sugli scambi internazionali del Doha Round, porranno fine a tutta la serie di vertenze legali avviate contro l'Unione Europea in sede WTO, di cui alcune risalenti al 1993, e archivieranno tutte le vertenze aperte contro l'UE dopo l'accesso delle nuove nazioni nell'Unione con l'allargamento dell'UE o quando l'Unione Europea ha modificato il sistema tariffario sulle banane nel 2006. L'intesa prevede che l'Unione Europea congeli queste riduzioni fino a due anni nel caso in cui i membri della WTO non concludano i negoziati sull'agricoltura in seno al Doha Round entro la fine del 2013.
Nell'ambito di un accordo parallelo avviato con l'UE, gli USA si sono impegnati a comporre tutte le vertenze sulle banane avviate nei confronti dell'Unione Europea.
L'UE ha precisato che le banani provenienti dalle nazioni ACP continueranno ad avere libero accesso alle importazioni godendo di una quota a tariffa zero nell'ambito dei separati accordi sugli scambi. Inoltre l'UE si è impegnata con questi Paesi a non tagliare ulteriormente le tariffe sull'importazione delle banane nell'ambito del Doha Round e a sostenerli economicamente con un importo fino a 200 milioni di euro nella fase di adattamento al nuovo sistema tariffario (dal 1994 l'UE ha già erogato oltre 450 milioni di euro alle nazioni esportatrici di banane dell'ACP per aiutarle ad adattarsi ai mutamenti del regime di importazione).
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