Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
06:58 GMT+1
Alleanza tra i porti di Genova e Rotterdam per sviluppare temi comuni
Il porto ligure partner, ma anche competitor dello scalo olandese
31 marzo 2010
Il porto di Genova ha chiesto ed ottenuto dal porto di Rotterdam una collaborazione per sviluppare la propria competitività e per affrontare problemi comuni ai due scali. Questa intesa si è progressivamente estesa negli ultimi anni a temi cruciali per lo scalo genovese quali i controlli sulle merci, le performance doganali e la riduzione dei costi e dei tempi di movimentazione dei carichi in porto. È in questo ambito che oggi una delegazione della Port of Rotterdam Authority, guidata dal responsabile delle attività europee e internazionali dell'autorità olandese, Victor Schoenmakers, che è presidente dell'European Sea Ports Organisation (ESPO), è giunta in visita a Genova per rinsaldare l'alleanza con lo scalo ligure e per illustrare le attività in corso e quelle future.
Nella seguente scheda l'Autorità Portuale di Genova ha evidenziato le tappe della cooperazione con Rotterdam, le caratteristiche che accomunano e differenziano i due scali e le strategie per fare del porto ligure un gateway europeo partner, ma anche competitor dello scalo olandese.
ROTTERDAM - GENOVA
“due porti a confronto”
Genova,
Genova - Rotterdam: porti concorrenti e cooperanti
Genova ha deciso di investire nella Port Community ed ha chiesto a Rotterdam di condividere le tecniche ed i segreti della competitività del porto e dei suoi attori di riferimento, e delle forme di cooperazione tra pubblici e privati
Genova ha scelto Rotterdam perché è la Port Community più coesa e più estesa in Europa, ma anche la più antica e strutturata
Genova ha scelto Rotterdam perché, pur restando un forte competitor, è il partner naturale con cui, grazie al Corridoio dei 2 Mari, affrontare le sfide del mercato europeo
Dunque:
Genova ha deciso di approfondire la fattibilità di una maggiore collaborazione con Rotterdam sui controlli legati al carico
Rotterdam ha accettato di partecipare attivamente agli studi ed ha accolto la proposta genovese con professionalità e curiosità crescente, al punto da formulare proposte al mondo genovese su come gestire tale cooperazione e ridurre costi e tempi per la merce in porto
A mano a mano che il bench marking avanzava, i due scali hanno deciso di focalizzare gli studi sui controlli sul carico e sulle performance doganali, evidenziando anche i diversi modelli di business su attività portuale e distributiva
Tappe della cooperazione
visita a Rotterdam del “Gruppo di lavoro della Port Community di Genova” (AP Genova, Ass. Industriali Sez. Terminal Operators, Spedizionieri, Albo Dichiaranti Doganali, Servizio Fitosanitario, Medico Patologo, CULMV): momento di indagine conoscitiva sulla realtà operativa dello scalo olandese, con focus sui controlli doganali - NOV 2007
Indagine congiunta tra AP Genova e Rotterdam sul funzionamento della Port Community genovese sul tema dei controlli sul carico: interviste degli attori della Port Community con Top Management di Rotterdam - JUN 2008
Studio e successiva compilazione di un questionario specifico elaborato da Rotterdam e compilato da tutti gli attori della Port Community genovese:
enucleare best practises e comportamenti devianti nelle relazioni di interdipendenza tra soggetti interessati alla performance portuale - JUN 2008
Elaborazione dei risultati dell' indagine - SEPT/DEC 2009
Elaborazione di uno standard di valutazione delle performance di controllo sui carichi, ed adattamento della comparazione Genova/Rotterdam al modello di analisi adottato dalla UE (Progetto ODYSSUD-RALPH) - Years 2007-2008
Cosa abbiamo in comune con Rotterdam?
Comune funzione generale: ambedue i porti sono “multi gateway ports” con una funzione di nodo multimodale, ambedue sono forti players sul mercato dei contenitori. Inoltre, ambedue i porti devono interagire con una zona ad alta intensità industriale e logistica. In ultimo, ambedue sono i “national champions” per le attività portuali
Comune ambizione: appartenere alla ristretta gamma dei porti “multi gateway” di livello europeo
Comune ambizione: ottenere controlli selettivi e poco interferenti con il flusso delle merci e rendere procedure di controllo sui carichi snelle, così come snelli ed efficienti i due porti chiedono che siano altri controlli di matrice pubblica sui carichi che incidono sulla performance portuale
Comune struttura di base nelle decisioni e nel coordinamento istituzionale, nel quale le Port Authority giocano un ruolo essenziale di facilitatori
Comune sfida: La spinta delle tecnologie (gestione dei sistemi di IT portuale, alleanze tra porti e centri di distribuzione, SSTL ( Smart & Secure Trade Lanes ) con Cina ed India, IT dell' Asse Prioritario 24 (Corridoio dei 2 Mari)
Comune sfida: La spinta dell' innovazione legislativa (European Customs Policy 2013) e la modifica dei comportamenti degli importatori/esportatori sui processi doganali, nascita e sviluppo degli AEO (Operatore Economico Autorizzato)
Cosa ci rende diversi da Rotterdam?
Differenze di scala e di mix merceologico: Rotterdam è ancora legato ad una funzione di grande scalo bulk e container per il mercato tedesco, cui aggiunge quote di carico da redistribuire in tutta Europa. Il modello di business totalmente diverso: Rotterdam è già nei fatti porto corridoio e porto di redistribuzione. Genova ha una funzione tipicamente di accesso regionale. I mercati cui si guarda sono diversi, ma visti da Rotterdam, in parte, si sovrappongono e tenderanno a farlo sempre di più, mentre non è vero il contrario.
Differenze di governance della fase dei controlli: Modi, tempi e forme di collaborazione tra soggetti diversi nei controlli portano ad indici di performance largamente insoddisfacenti per Genova
Differenze nel modo di concepire le tasse portuali: La redditività del porto nel suo complesso, che deriva dalla nave e dal carico in transito, è comparativamente buona per Genova ma fonti di esazione, soggetti titolati all' imposizione e destinazione delle risorse differiscono profondamente
Differenze nella sfera relazionale con i decisori istituzionali: Il “Time to market” delle decisioni a Rotterdam è elevato ma in linea con la media europea, e ciò è dovuto alla separazione della gestione operativa - snella ed efficiente - dalla sfera di mediazione istituzionale. A Genova il processo sembra ancora molto lento, ed esiste il rischio che la forbice tra tempi del procedere e tempi del mercato globale dello Shipping diventino pericolosamente divergenti
Differenze nella chiarezza delle norme e nei regolamenti: gli aspetti procedurali, “sic et simpliciter”, accomunano i due scali, ma dotazioni tecnologiche e soprattutto cultura di orientamento all' utenza nelle Amministrazioni Pubbliche deputate ai controlli differiscono profondamente
Differenza nella posizione istituzionale delle Dogane: il sistema Genova non è di fatto autonomo dalle Amministrazioni centrali, mentre Rotterdam lo è. A Rotterdam la Dogana è integrato nel “port business world”, mentre in Italia ed a Genova no, o non ancora
Differenza nella filosofia dei controlli: a Rotterdam vige un sistema di controlli basato sulla fiducia della Dogana verso gli operatori. A Genova esiste una estesa strutturazione tecnica di controlli su una vasta platea di operatori
Differenza di cultura organizzativa: Genova, anche volendo, non può essere sistema totalmente “problem solving oriented” poiché molte delle soluzioni organizzative, tecnico-tecnologiche e finanziarie che adotta Rotterdam nascono e sono condivise a livello locale, nella Port Community, mentre molte delle questioni che riguardano i soggetti interagenti a Genova trovano soluzione solo a livelli centrali (Ministeri controllanti, Agenzia delle Dogane etc.)
Differenza nella cultura della governance pubblica: Rotterdam adotta procedure spesso informali di “change management” continuo. A Genova si deve spesso parlare con un “modus operandi“ tipicamente pubblicistico da parte della AP
Cambiare rotta, opportunità e rischi per Genova
Il messaggio finale di Rotterdam alla “Port Community” di Genova è:
la cooperazione Genova-Rotterdam è per molte ragioni buona per tutti e due i porti;
avviare progetti di cooperazione per lo snellimento delle procedure in partnership con la Dogana è un buon inizio
tutto questo funzionerà se Genova, malgrado tutte le differenze, sarà capace di considerare positivamente i modelli nord europei di cooperazione tra soggetti deputati al controllo del carico e trarrà beneficio dalla comprovata capacità adattiva e decisionale degli stessi
Rotterdam ci indica quindi la necessità del cambio di “Vision” del sistema Genova. Se vogliamo (ma oggi non pare opzione così condivisa almeno a livello centrale) essere buon partner di Rotterdam, dobbiamo essere pronti a svolgere, seppur in misura e con numeri ridotti, un ruolo di “Gateway Europeo” che oggi non svolgiamo
Il cambio rischia di essere molto invasivo, dovendo essere istituzionale, organizzativo, tecnico-produttivo, gestionale e di “filosofia” di servizio portuale
Sono altamente probabili tensioni evolutive percepite diversamente tra diverse categorie portuali, con soggetti in grado di captare quote di crescente valore aggiunto e soggetti che vedranno ridurre di molto la propria importanza relativa, il tutto all'interno della stessa Port Community
Genova in sintesi, sarà molto meno orientata a produrre benefici su sistemi territoriali locali e vicini, ma si avvicinerà gradatamente ad essere un porto integrato nelle catene logistiche di scala europea
Il sistema porto-città deve attrezzarsi ad essere competitivo per insediamenti logistici in congiunto con selezionati Dry ports di riferimento che però non possono solo presidiare mercati vicini, pena il non assolvimento del compito di Gateway multiregionale europeo
Il piatto non è particolarmente ricco, per ricadute al di fuori della Port Community in senso stretto intesa. I decisori istituzionali devono essere in grado di comprenderlo, altrimenti si rischia un momento di sfasamento negli obiettivi pubblici tra scalo marittimo e territorio che può essere esiziale
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore