Le organizzazioni sindacali hanno manifestato perplessità per l'annullamento dell'incontro odierno sulla privatizzazione del gruppo Tirrenia promosso dal sottosegretario ai Trasporti Giuseppe Maria Reina in accordo con il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, azionista pubblico della Mediterranea Holding Spa, società che ha confermato il proprio interesse alla privatizzazione e che è partecipata dall'ente regionale siciliano (37%), da TTT Lines (33,5%), dal gruppo Lauro (18,5%), da Isolemar (8%) e dalla famiglia Busi (3%)-
- «Francamente - ha dichiarato il segretario generale di Uiltrasporti, Giuseppe Caronia - non comprendiamo le ragioni di tale decisione anche perché avevamo dato la nostra disponibilità all'incontro avendone comunque apprezzato, fermo restando il nostro giudizio negativo sul processo di privatizzazione in atto, le motivazioni che lo avevano originato ed in particolare l'esigenza avvertita da Mediterranea Holding Spa di ascoltare preventivamente, come dal sindacato ripetutamente richiesto, i rappresentanti dei lavoratori all'approssimarsi della presentazione dell'offerta vincolante. Evidentemente l'iniziativa del sottosegretario Reina, a cui comunque rivolgo un sentito ringraziamento per aver tentato di dare al sindacato la possibilità di essere ascoltato, non è stata gradita da chi invece insiste testardamente nel voler portare a termine una gara sbagliata sia dal punto di vista politico che tecnico e vuole mettere i lavoratori di fronte al fatto o meglio al misfatto compiuto».
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- Con l'annullamento dell'incontro previsto per oggi al ministero dei Trasporti con la Regione Sicilia - ha confermato la Filt Cgil - «si accentuano le nostre perplessità sulla gestione del processo di privatizzazione del gruppo». Secondo il sindacato, l'incontro odierno «poteva essere un'occasione per avere un confronto preventivo di merito sui piani industriali». «In un processo così complesso - ha rilevato la Federazione dei Trasporti della Cgil - servono trasparenza e chiare e precise assunzioni di responsabilità da parte del governo e di tutti i soggetti coinvolti. Ribadiamo ancora una volta che vogliamo essere messi a conoscenza e confrontarci sui piani degli offerenti». Secondo Filt Cgil, «è necessario un preciso ed immediato impegno del governo nel suo insieme affinché sia salvaguardata l'occupazione di tutti i lavoratori per un periodo corrispondente alla convenzione per le sovvenzioni statali, necessarie ad assicurare la continuità territoriale. Inoltre vanno garantiti i trattamenti normativi ed economici di tutti gli addetti e i diritti degli utenti».
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- «Siamo in presenza - ha commentato il segretario nazionale della Fit Cisl, Beniamino Leone, responsabile trasporto marittimo - di una sorta di caos istituzionale con incontri che vengono convocati e annullati a tamburo battente». «La vertenza Tirrenia - ha aggiunto - richiede trasparenza e rigore, vanno evitate sia polemiche, sia interventi strumentali. Il sindacato vuole interloquire con i potenziali acquirenti per conoscere i piani industriali, e la loro sostenibilità». «Riconfermiamo - ha concluso Leone - la nostra piena disponibilità al confronto con un discrimine netto: una clausola sociale che includa la continuità occupazionale e contrattuale di tutti i lavoratori, compresi i precari. Riteniamo indispensabile che si faccia chiarezza sugli esiti di una privatizzazione che sembra scivolare tra le nebbie. Noi pretendiamo garanzie sia per i lavoratori, sia per la continuità dei servizi, indispensabili per vaste e delicate aree del Paese».
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- Il segretario generale di Federmar-Cisal, Alessandro Pico, ha affermato che il sottosegretario Reina «dovrebbe dimettersi dal suo incarico governativo dopo l'odierna sceneggiata del mancato incontro al ministero tra la Regione Sicilia e le organizzazioni sindacali dei lavoratori in merito ai problemi di carattere sociale connessi alla privatizzazione della Tirrenia e della Siremar». «L'episodio - ha proseguito - è altamente indicativo della superficialità e del pressappochismo con i quali questo governo sta affrontando la cessione della flotta pubblica ed il destino di alcune migliaia di lavoratori e dei loro posti di lavoro tra naviganti ed amministrativi. A questo punto, l'unica cosa di buon senso da farsi sarebbe di sospendere e rinviare di qualche anno la privatizzazione di queste aziende».

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