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Assagenti, la crisi è alle spalle e la ripresa è più rapida del previsto
«Ritenevamo - ha ricordato Cerruti - che ci sarebbero voluti 7-8 anni per tornare ai livelli pre-crisi. Fortunatamente ci siamo sbagliati»
13 dicembre 2010
inforMARE - Assagenti ritiene che gli effetti negativi sul trasporto marittimo determinati dalla crisi economica siano ormai alle spalle. Per il prossimo anno, infatti, l'associazione degli agenti marittimi e broker genovesi prevede un ulteriore miglioramento del mercato rispetto al progresso già compiuto nel corso del 2010. Presentando oggi, nel corso di una conferenza stampa, un resoconto sull'attività svolta quest'anno dall'associazione, il presidente di Assagenti, Giovanni Cerruti, ha tuttavia precisato che il settore «negli ultimi dieci anni è stato piuttosto schizofrenico» e che «ogni 7-8 mesi si verifica un cambiamento» che non sempre collima con il trend di sviluppo dell'economia.
Tuttavia Cerruti ha confermato che la ripresa è più rapida rispetto a quanto riscontrato in precedenza: nel pieno della recessione economica - ha ricordato - «ritenevamo che ci sarebbero voluti 7-8 anni per tornare ai livelli pre-crisi. Fortunatamente ci siamo sbagliati».
Secondo Assagenti, anche sul fronte dell'occupazione dovrebbe registrarsi un miglioramento. Cerruti ha spiegato che si è esaurito l'effetto negativo determinato dalla crisi economica sui posti di lavoro. Alla contrazione dell'occupazione - ha aggiunto - ha contribuito anche il riassetto organizzativo dei grandi gruppi armatoriali che sono intervenuti sulle proprie strutture realizzando anche dei tagli occupazionali e questo - ha sottolineato - è un fattore di cui è difficile prevedere l'evoluzione.
Se le aziende di Assagenti hanno retto bene all'impatto della crisi, così ha fatto anche il porto di Genova. Alcune novità - ha osservato Cerruti - hanno consentito allo scalo del capoluogo ligure di recuperare terreno: tra queste l'approdo di navi di maggiori dimensioni, tendenza in sensibile crescita che ha portato a Genova e nel Mediterraneo portacontainer della capacità di 7.000 teu che in precedenza toccavano esclusivamente i porti nordeuropei, e l'arrivo di nuovi servizi, principalmente la linea della CSAV Norasia con la Cina e quella di Mediterranean Shipping Company (MSC) e Shipping Corporation of India (SCI) con il subcontinente indiano.
Il presidente di Assagenti ha evidenziato come il porto di Genova si stia preparando ad un'ulteriore crescita del traffico grazie ai dragaggi e ai tombamenti in corso e al potenziamento del terminal crociere per consentire l'ormeggio di navi più grandi (il trend - ha precisato - è di una crescita della lunghezza delle navi, ma ancor più della loro larghezza). A tali attività si sommano gli investimenti operati dalle imprese private, tra cui l'acquisizione di gru di maggiore capacità da parte dei due principali terminalisti VTE e SECH. (iM)
Assagenti Conferenza stampa di fine anno
Verso la ripresa
Analizzando i dati di traffico e di volumi d'affari dell'anno che sta per finire possiamo affermare che stiamo camminando sul sentiero della ripresa economica, anche se non possiamo affermare che gli effetti della crisi siano del tutto superati.
Nel settore container, a fine 2010, prevediamo di movimentare oltre un milione e 700 mila teu dal porto di Genova (+ 15 %); sono valori che si avvicinano a quelli del 2008 con quasi un milione 767 mila teu, ma ancora distanti dalla movimentazione complessiva di container di fine 2007, che si era attestata a circa un milione 855 mila teu.
Fonte:
Ufficio statistica Autorità Portuale di Genova
Previsioni 2010: Ufficio statistica Autorità Portuale di Genova, dati reali Terminal Sech e Terminal VTE
Questi dati trovano conferma anche nel fatturato complessivo dei nostri associati, 144 aziende tra Agenzie Marittime e Società di brokeraggio , con un fatturato annuo che supera i 530 milioni di euro. Nel 2009, a seguito della peggiore crisi del settore, si sono registrati decrementi del fatturato che, a seconda dei singoli traffici, hanno raggiunto valori da un minimo del 10% a punte del 50%.
Fortunatamente nel 2010 stiamo assistendo ad una buona ripresa più o meno generalizzata, che non potrà comunque riportarci ai livelli del 2008 e tanto meno a quelli del 2007, che rappresentano il vero dato pre-crisi.
Un altro indicatore che ci fa comprendere la graduale ripresa è la drastica diminuzione del ricorso alla cassa integrazione in deroga che si è registrato nel 2010 rispetto al precedente anno.
La accennata ripresa dei traffici sta producendo sostanziali modifiche alle strategie di sviluppo dei grandi players mondiali del trasporto marittimo. E' opportuno notare, per esempio, come navi sempre più grandi siano impiegate sulle rotte verso Genova. Secondo i dati forniti dai nostri associati, confrontati con i numeri rilevati presso i terminal Vte e Sech, le navi porta contenitori che hanno fatto scalo a Genova nell'ultimo anno, sono state circa 1030, di cui quasi il 43% supera la portata di 5000 teu e circa il 7% ha una portata superiore ai 7000 teu. Questi dati confermano la bontà delle scelte effettuate sia da Autorità Portuale che da molti operatori privati; nel primo caso, grazie al piano dei dragaggi portuali, avviato lo scorso anno a giugno, che ha inoltre permesso la colmata parziale di Calata Bettolo, opera attesa ormai da anni. Nel secondo caso, con gli investimenti in nuovi mezzi di sollevamento, atti ad operare su navi di più grandi dimensioni.
Durante l'anno in corso, a ulteriore dimostrazione di una ritrovata vitalità del settore container, Genova è stata in grado di attirare due nuovi servizi di linea, che la collegano stabilmente con il Far East (CSAV) e con l'India/Pakistan (MSC/SCI).
Sono di tutto rispetto anche le performance del settore crocieristico, dove Msc, che rappresenta una quota di oltre l'80% del traffico nel porto di Genova, chiuderà il 2010 con 157 scali rispetto ai 120 dello scorso anno, con un incremento del numero dei croceristi vicino al 28%, dato che la compagnia prevede di confermare anche il prossimo anno, complice il fatto che il loro traffico si sviluppa nell'arco di tutti i 12 mesi dell'anno. Importanti, di conseguenza, i vari interventi infrastrutturali in corso o attuati da Stazioni Marittime: l'adeguamento della banchina di Ponte dei Mille, le sale di attesa e gli adeguamenti dei piazzali.
Nel settore delle nuove costruzioni il mercato ha subito una notevole flessione nel corso del 2009 dovuto all'incertezza degli armatori sulle rate e sulle future prospettive di mercato, passando, per esempio, dai 70 milioni di dollari di inizio 2009 per acquistare in un cantiere coreano o giapponese una Aframax, (110000/115000 dwt) a circa 50 milioni di dollari all'inizio del 2010. Oggi i valori sono saliti, benché lontani dei livelli pre crisi, portando il costo di una Aframax di nuova costruzione a circa 58 milioni di dollari.
Secondo i dati del Clarkson Intelligence Weekly, nel settore delle rinfuse (cisterne e carico secco) i noli spot nel 2010 hanno avuto un andamento non completamente univoco. Sono diminuiti i noli delle bulkers capesize, da 39,000 US$ giorno del 2009 a circa 31,000, sono rimasti invariati i noli delle tankers product carriers intorno ai 7,500 US$ giorno, mentre sono lievemente aumentati i noli delle bulkers panamax, da 15,000 a 20,000, delle VLCC da 32,000 a 39,000, delle tankers Suezmax da 28,000 a 30,000 ed anche delle Aframax da 15,000 a 19,000.
Il porto di Genova in rete
Aspettando che le infrastrutture necessarie a dar respiro al nostro porto partano, Assagenti, al pari di altre categorie portuali, ha collaborato al miglioramento dei modi e dei tempi di lavoro all'interno del porto attraverso l'implementazione del sistema e-port, che sta contribuendo all'eliminazione delle procedure cartacee, sostituendole con quelle informatiche più snelle e veloci.
A gennaio è stata attivata anche al VTE (al terminal Sech questo sistema era già operativo dal 2007) la rimessa in termini telematica dei buoni di consegna, meglio conosciuti dagli operatori come "delivery orders", che venivano trasmessi in forma cartacea.
Il buono di consegna è il documento con il quale l'autotrasportatore si presenta al varco per ritirare la merce in importazione. Il delivery viene emesso dall'agente marittimo e consegnato allo spedizioniere, che a sua volta lo trasmette all'autotrasportatore.
Il delivery orders ha una data di scadenza entro la quale l'autotrasportatore deve presentarsi al varco per il ritiro. Oltre la data di scadenza il buono deve essere rimesso in termini dall'agente marittimo e riconsegnato allo spedizioniere e quindi all'autotrasportatore con una cifra addizionale, necessaria al pagamento della sosta al terminal. Con la telematizzazione di questa operazione, lo spedizioniere ha a disposizione un plafond, un fondo, dal quale può attingere per fare rimettere in termini il buono, senza recarsi fisicamente negli uffici dell'agente marittimo. Lo spedizioniere manderà la richiesta di rinnovo del buono al sistema, con la nuova data di scadenza e il sistema si occuperà di inviarlo sia allo spedizioniere di varco sia al terminal, completando automaticamente anche il pagamento delle soste.
Prossimamente, l'autista in arrivo al porto per ritirare la merce dovrà preavvisare il terminal, in questo modo al varco avranno a disposizione tutte le informazioni della vettura, dell'azienda a cui appartiene e dell'autista che effettua il prelievo del contenitore. L'operatore trasportistico potrà verificare su e-port se la merce è ritirabile evitando lunghe attese al varco.
Allo stesso tempo si è sviluppato e sarà a breve avviata la fase di test per la trasmissione elettronica dei buoni di consegna, un passaggio molto importante perché permetterà agli spedizionieri di ricevere direttamente questo documento senza recarsi in agenzia, con notevoli risparmi di tempo per entrambe le categorie.
Le future sfide di e-port
Oggi il sistema e-port ha messo in rete e favorito lo scambio di informazioni tra gli operatori portuali e gestisce quasi 10 milioni di documenti elettronici, riducendo i tempi di uscita e di entrata delle merci nel porto di Genova. Gli investimenti che Assagenti sta facendo in questo settore strategico, consentiranno ai nostri associati di usufruire di un sistema di trasmissione e ricezione elettronica dei dati, a costo "zero". Prima di arrivare a poter beneficiare di queste procedure è necessario ricercare ogni possibile sinergia fra i sistemi in uso, convincere tutte le parti a sostenere questo enorme cambiamento e, non ultimo, impiegare ingenti risorse, sia umane sia economiche, per la progettazione e lo sviluppo di una piattaforma comune. In questo senso ci stiamo attivando insieme all'Autorità Portuale di Genova e ad altre categorie per far si che i nostri associati siano in grado di dialogare tramite e-port con il sistema Aida (automazione integrata dogane accise), il sistema dell'Agenzia delle Dogane che offre un servizio di sdoganamento on-line in cui sono integrati i controlli e trasmette agli enti e alle amministrazioni nazionali e comunitarie le informazioni desunte dai documenti doganali.
L'entrata in vigore degli emendamenti sicurezza al Codice doganale comunitario: cosa cambia operativamente.
La Commissione europea ha emanato una serie di regolamenti che modificano, in materia di sicurezza, il Codice doganale comunitario. A partire dal primo gennaio 2011 gli operatori economici di tutti i membri dell'Unione Europea saranno obbligati a fornire alle autorità doganali informazioni sulle merci prima della loro importazione nell'UE o della loro esportazione a partire dal territorio comunitario. Assagenti ha affiancato i propri associati nel rendere operative le nuove procedure doganali con l'organizzazione di un convegno a cui ha partecipato il dottor Riccardo Marsili, dell'Ufficio tecnologie per l'innovazione dell'Agenzia Centrale delle Dogane di Roma e con la redazione di un vero e proprio manuale operativo.
In breve, gli emendamenti al Codice doganale comunitario stabiliscono che la merce, che deve essere introdotta nel territorio doganale della Comunità, debba essere preceduta o accompagnata da una dichiarazione sommaria di entrata. Per i carichi trasportati in container, la ENS (entry summary declaration) va presentata almeno 24 ore prima di essere caricata al porto di partenza mentre per le merci alla rinfusa l'invio deve essere fatto almeno quattro ore prima dell'arrivo al primo porto comunitario. Per i movimenti tra Greenland, Isole Faroe, Ceuta, Melilla, Norvegia, Islanda e da porti del Mar Mediterraneo, Mare del Nord, Mar Baltico e Mar Nero la dichiarazione sommaria d'entrata deve essere presentata almeno due ore prima dell'arrivo al primo porto del territorio doganale comunitario. La Dogana, sulla base di questi dati, effettuerà la valutazione di rischio che può avere diversi esiti ("do not load" solo per i carichi containerizzati, controllo al primo porto comunitario, controllo al porto di effettivo sbarco della merce e nessun controllo).
Allo stesso modo, a partire dal primo gennaio 2011, tutte le merci in uscita dal territorio doganale della comunità dovranno essere accompagnate da una dichiarazione sommaria d'uscita (EXS).
In Italia l'Agenzia delle Dogane ha sapientemente stabilito che il manifesto merci in arrivo e il manifesto merci in partenza, con i riferimenti delle dichiarazioni sommarie di entrata e di uscita, costituiranno la notifica di arrivo delle merci che il gestore del mezzo di trasporto (nave, camion etc) deve inviare agli uffici doganali di entrata e di uscita dal territorio comunitario, evitando così agli operatori ulteriori nuove e gravose procedure. Secondo i dati dell'Agenzia delle Dogane, in Liguria quasi la totalità dei MMA (99%) viene trasmessa elettronicamente, mentre sta crescendo la percentuale dei manifesti merci in partenza telematici che ha raggiunto quasi l'80% a Voltri. Nel bacino di Sampierdarena, avendo appena iniziato ad occuparsi delle merci varie, è stata raggiunta una percentuale del 43%.
Nuova legge sull'autotrasporto
Il 5 agosto 2010 con l'entrata in vigore della legge di conversione del cosiddetto "decreto costi minimi" (legge127/10) si è concluso l'iter iniziato al governo durante i primi mesi dell'anno con il tavolo di confronto autotrasporto-utenza. L'aspetto più importante del nuovo testo è la copertura dei costi minimi d'esercizio, che devono essere individuati nell'ambito dei cosiddetti "accordi volontari di settore", i quali possono anche prevedere contratti di durata o quantità garantite a tariffe libera. Se i costi minimi non sono definiti entro nove mesi, a decorrere dal 5 agosto 2010, gli stessi vengono determinati dall'Osservatorio sulle attività di autotrasporto (composto da rappresentanti dell'autotrasporto, della committenza e da dirigenti ministeriali).
Assagenti, pur rimanendo alquanto critica circa l'impostazione data dal Governo, tramite l'associazione nazionale, sta valutando l'opportunità di aprire la strada al dialogo con le principali categorie del mondo dell'autotrasporto, così come previsto dalla norma, senza peraltro sottovalutare l'opinione negativa espressa dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Un'altra novità introdotta dal nuovo testo di legge è il tempo di carico e scarico. Il committente è tenuto a fornire al vettore indicazioni scritte circa il luogo e l'orario in cui sono previste le operazioni di carico o di scarico. Nel contratto è indicato il periodo di franchigia che non deve essere superiore a due ore. Il committente è tenuto a corrispondere al vettore un indennizzo per il superamento del periodo di franchigia e può esercitare il diritto di rivalsa sul soggetto che ha causato il ritardo. Consapevoli del fatto che oggi è difficile stabilire con esattezza chi ha causato il ritardo, come categoria riteniamo che anche questo sia un aspetto che va affrontato in sede di contrattazione collettiva.
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