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ECG, il mercato delle auto è in ripresa ma la logistica automotive è ancora in ginocchio
Le aziende del settore limano i loro piani di investimento
13 dicembre 2010
inforMARE - European Car Transport Group of Interest (ECG), l'associazione a cui fanno capo aziende europee che si occupano della logistica a servizio dell'industria automobilistica, ha lanciato un allarme perché la lotta per ottenere margini di redditività da parte delle aziende del settore potrebbe compromettere una ripresa dell'industria dell'auto.
Mentre l'Europa sta tornando a crescere e le case automobilistiche stanno ottenendo migliori risultati - ha spiegato il presidente di ECG, Costantino Baldissara - le società della logistica dell'auto che si occupano dell'export stanno ancora lottando per raggiungere il break even. Ciò - ha osservato - a sua volta significa che, dopo aver tagliato la capacità del 20% nel corso della crisi, non sono in grado di effettuare gli urgenti investimenti per il rinnovo e l'espansione della flotta di cui i produttori avranno bisogno per soddisfare la crescita della domanda negli anni a venire.
In un sondaggio effettuato la scorsa settimana nel corso del Daimler Carrier Day - ha sottolineato Baldissara - solo il 3% dei carriers presenti ha dichiarato di aver ottenuto profitti, mentre ben il 60% dei carriers hanno detto che stanno perdendo soldi. Tale clima di sfiducia - ha spiegato - è confermato dalle ultime rilevazioni di ECG sulle performance del settore. Gli ultimi dati indicano che il comparto sta ancora lottando contro l'aumento dei costi e la pressione sui noli e tale situazione ha un impatto sui piani per gli investimenti. Il presidente di ECG ha ricordato che il precedente sondaggio sull'evoluzione della capacità della flotta del settore nell'arco di sei mesi, che era stato realizzato alla fine del primo trimestre di quest'anno, aveva evidenziato come il 19% degli associati partecipanti al sondaggio riteneva che le rispettive flotte avrebbero registrato una crescita superiore al 10%, mentre l'ultimo sondaggio ha indicato un calo della fiducia: in particolare, se da un lato la percentuale di coloro che ritengono che la consistenza della loro flotta non subirà cambiamenti è rimasta pressoché stabile al 70%, dall'altro attualmente solo il 6% degli intervistati prevede che la loro flotta crescerà più del 10%.
Inoltre Baldissara ha sottolineato come tale diminuzione della fiducia delle aziende della logistica automotive non sia determinata dalla difficoltà di ottenere finanziamenti per potenziare la flotta, in quanto il 92% dei partecipanti al sondaggio ha dichiarato di poter ottenere fondi per gli investimenti. I problemi - ha ribadito - sono quelli di bilancio e della pressione sui noli.
Baldissara ha precisato che tra gli altri fattori che limitano gli investimenti, oltre all'accesso ai finanziamenti, gli intervistati ne hanno individuato quattro, di cui il più significativo, con il 37%, è costituito dalla mancanza di fiducia nella crescita dei volumi, fattore che essendo sceso dal 51% del primo trimestre - ha osservato - suggerisce che attualmente i volumi non sono il problema principale. Invece il tasso percentuale relativo alla mancanza di fiducia nell'ottenere noli più remunerativi è salito dal 15% del primo trimestre al 31%, e quello relativo alla carenza di contratti a lungo termine è cresciuto dal 10% al 14%. Anche l'attesa di un ritorno negativo dagli investimenti è più marcata avendo registrato una crescita dal 15% al 17%.
«Il messaggio - ha concluso Baldissara - è chiaro. Anche se i risultati finanziari dei produttori stanno migliorando rapidamente a seguito della crescita dei volumi, i loro fornitori di servizi logistici continuano a soffrire a causa dei bassi noli e di un futuro tanto precario da non indurli ad investire. È una situazione che non può continuare». (iM)
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