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Assomarinas critica la proposta di abnorme aumento dei canoni demaniali previsto dalla finanziaria della Regione Sicilia
Secondo l'associazione, rischia di affossare il turismo nautico
26 aprile 2011
In una lettera indirizzata al presidente della giunta regionale siciliana, Raffaele Lombardo, il presidente di Assomarinas (Associazione Italiana Porti Turistici), Roberto Perocchio, ha evidenziato come il paventato abnorme aumento dei canoni demaniali previsto dalla finanziaria della Regione Sicilia, ove fosse riferito anche alle concessioni relative ai punti di ormeggio, ai porti ed agli approdi turistici non solo rischierebbe di rappresentare un'ulteriore, e forse definitiva, mazzata sul settore del turismo nautico e della nautica da diporto nell'isola, ma appaia anche in stridente contrasto con la politica che, per altro verso, in questo momento di grave crisi internazionale, la stessa Regione ha messo in campo per il sostegno delle imprese operanti nello specifico settore e per lo sviluppo della portualità turistica.
«Tutto il settore - ha rilevato Perocchio - versa già in grave difficoltà a causa della crisi economico-finanziaria internazionale e della conseguente stretta dei consumi turistici. Il fatturato internazionale dei cantieri nautici registra un -60% rispetto al 2007 ; il rapporto 2010 dell'Osservatorio Nautico Nazionale registra un -26% nella spesa giornaliera di ogni fascia di diportisti rispetto all'anno precedente, mentre l'indagine congiunturale nazionale prodotta da Assomarinas nel 2010 evidenzia un calo dei consumi di carburante del 30% ed un calo delle vendite di servizi accessori e attrezzature nautiche del 15%. Per quanto riguarda il mercato immobiliare, il decremento del 20% registrato nel 2010 a livello nazionale si è riflesso anche negli investimenti relativi all'acquisto dei posti barca incidendo pesantemente sull'avviamento commerciale delle nuove imprese portuali turistiche senza, infine, contare che i costi promozionali di tutte le strutture si sono giocoforza incrementate per contrastare l'immagine negativa prodotta dalla crisi magrebina».
«È facile prevedere - ha osservato anche il presidente del Distretto Produttivo della Nautica da Diporto in Sicilia, Antonio Di Monte - che assisteremo, inevitabilmente, sia ad una ulteriore rarefazione di serie iniziative imprenditoriali sia ad un doveroso ripensamento da parte delle imprese dei tanti progetti già presentati a valere sui bandi i cui termini sono recentemente scaduti (ed in molti casi pronti per essere avviati), i cui piani economici non potranno più essere attuati alla luce dei nuovi canoni demaniali».
«Poiché non si parla soltanto di adeguamenti dei canoni demaniali agli indici ISTAT di riferimento, peraltro già previsti ed automaticamente operanti per legge, bensì di aumenti stratosferici (si vocifera fino al 75% in più) - ha aggiunto Di Monte - il risultato non potrà che condurre o a dichiarare l'insostenibilità economica degli investimenti o ad un incremento delle tariffe dei servizi offerti, che verranno irrimediabilmente ribaltati sul cliente finale, in barba ai buoni propositi della Regione (e dei soldi spesi in promozione) per l'incremento della domanda turistica».
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