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Botta e risposta della Regione Sardegna e di Confitarma sul “caro traghetti”
Secondo la Confederazione armatoriale, i vertici dell'ente regionale hanno usato «toni particolarmente aggressivi nei confronti degli armatori privati»
29 aprile 2011
Il problema del rincaro delle tariffe dei traghetti per la Sardegna, secondo la Confederazione Italiana Armatori (Confitarma), «non può trovare alcuna soluzione se non attraverso un esame dei motivi sottostanti all'attuale composizione delle tariffe offerte dagli armatori sulle relazioni di traffico da e per la Sardegna, senza condizionamenti e con la dovuta attenzione alla sostanza dei fatti».
La confederazione armatoriale ha espresso oggi tale propria convinzione replicando al contenuto delle dichiarazioni del presidente della Regione Autonomia della Sardegna, Ugo Cappellacci, e dell'assessore ai Trasporti, Christian Solinas, riportate da alcuni organi di stampa - secondo Confitarma - «con toni particolarmente aggressivi nei confronti degli armatori privati».
Mercoledì scorso, in un comunicato stampa, il presidente dell'ente regionale sardo e l'assessore hanno delineato la strategia della Regione per affrontare il problema dell'aumento delle tariffe marittime. «La Regione, proprietaria della compagnia di navigazione Saremar - è stato spiegato - ha deliberato di dare direttive alla stessa affinché intraprenda con estrema urgenza tutte le strade percorribili per attivare linee di collegamento con il continente ed internazionali per le principali tratte commerciali e turistiche, contemperando la domanda di trasporto con la sostenibilità economica e finanziaria dell'attività. In particolare, la Saremar dovrà verificare la possibilità di attivare, anche ricorrendo all'istituto del nolo con scafo armato - a titolo sperimentale dal 15 giugno al 15 settembre - almeno due delle seguenti linee: Sardegna Nord-Orientale (Olbia o Golfo Aranci)/ Italia Centro-Meridionale (Civitavecchia o Napoli) e viceversa; Sardegna Nord-Orientale (Olbia o Golfo Aranci)/ Italia Centro-Settentrionale (La Spezia, Carrara o Livorno) e viceversa; Sardegna Nord-Occidentale (Porto Torres)/ Italia Settentrionale (Genova o Savona) e viceversa».
Il presidente della Regione Sardegna ha ricordato che nel marzo scorso l'ente ha costituito un tavolo tecnico con le compagnie di navigazione «per affrontare tutte le questioni inerenti ai collegamenti da e per la Sardegna, con particolare attenzione alle tariffe e agli aspetti commerciali e promozionali. Abbiamo offerto - ha precisato Cappellacci - la nostra disponibilità anche ad approfondire i temi riguardanti le condizioni di servizio. Nonostante i nostri sforzi, abbiamo dovuto prendere atto che i vettori si sono arroccati nelle loro posizioni e che da parte loro non vi è stata la giusta sensibilità ad affrontare la questione sia nel breve che nel lungo periodo. Né vi è stata la giusta consapevolezza che per rendere la Sardegna competitiva sugli scenari internazionali occorre uno sforzo di sistema, che riguarda la politica, ma deve riguardare in egual modo i protagonisti dello stesso sistema. Così il 5 aprile la giunta ha deliberato il ricorso all'Autorità Garante del Commercio e del Mercato, che sta esaminando ora la rilevanza dei fatti segnalati. Abbiamo il dovere - ha aggiunto Cappellacci - di tutelare sia il diritto alla libertà di circolazione dei singoli cittadini, sia il diritto di un'intera Isola a non vedere ingiustamente compresse le proprie possibilità di sviluppo e, poiché dinanzi a situazioni straordinarie occorrono rimedi straordinari, andremo avanti nella direzione indicata».
Da parte sua la Confederazione Italiana Armatori ha sottolineato che «anche nel corso del recente incontro promosso dagli armatori il 3 marzo a Roma con una qualificata delegazione delle associazioni dei consumatori, è emerso che le tariffe da e per la Sardegna - comunque inferiori rispetto a quelle applicate dagli altri vettori europei su tratte anche più brevi - registrano aumenti giustificati dai maggiori costi, bunker in primis ma non solo, che le compagnie di navigazione a loro volta hanno subito e subiscono in questo periodo, con perdite di svariati milioni di euro».
«È bene sottolineare - ha evidenziato Confitarma - che il passeggero della nave è per l'armatore un cliente da favorire in tutti i modi possibili, con evidenti ritorni positivi per la stessa compagnia di navigazione che ha tutto l'interesse a riempire le sue navi».
Confitarma ha concluso auspicando «un confronto trasparente e costruttivo tra i vertici della Regione Autonoma Sardegna e le compagnie di navigazione operanti nei traffici con l'isola, grazie al quale sia possibile ricercare insieme migliori strategie e nuove soluzioni per venire incontro alle esigenze dei passeggeri, residenti e turisti, che utilizzano i servizi marittimi dell'armamento privato.
In merito alla soluzione prospettata dai vertici della Regione, Confitarma si riserva di far conoscere le proprie valutazioni non appena sarà possibile conoscere i dettagli dell'operazione».
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