La Comisión Presidencial para la Modernización y Seguridad Portuaria (CPMSP), l'agenzia governativa dominicana costituita nel 2005 e incaricata di coordinare il funzionamento delle istituzioni che operano i porti nazionali, ha annunciato di aver predisposto un progetto di riforma della legislazione portuale che definisce il quadro giuridico per assegnare in concessione al settore privato tutte le banchine portuali attualmente gestite dallo Stato.-
- L'obiettivo del governo con tale proposta - ha spiegato il segretario del CPMSP, José Napoleón Domínquez - è di accrescere il commercio internazionale della Repubblica Dominicana e di aumentare gli introiti in valuta estera attraverso la dogana nonché di aggiornare una normativa obsoleta che risale al 1970, anno in cui fu promulgata la legge che creò l'Autoridad Portuaria Dominicana.
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- «Il commercio estero - ha sottolineato Napoleón Domínquez - è prioritario in quanto incide sulle entrate di valute estere ed è quindi desiderio del presidente Leonel Fernández, che ha creato questa Comisión con l'obiettivo di promuovere la modernizzazione, che i porti rendano un servizio migliore al Paese».
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- L'obiettivo del governo è di privatizzare tutti i 12 porti nazionali di Santo Domingo, Río Haina, Boca Chica, La Romana, Puerto Plata, Manzanillo, San Pedro de Macorís, Samana, Azua, Barahona e Cabo Rojo (Pedernales) nonché il porto di Caucedo, che peraltro è già operato da un'impresa privata: il gruppo terminalistico DP World di Dubai.
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- Con la nuova normativa si intende affidare all'Autorità Portuale il ruolo di ente coordinatore delle attività ed esecutore delle norme e delle misure fiscali assunte dal Consejo Nacional Portuario. L'intento è anche di attirare risorse economiche per la modernizzazione delle infrastrutture portuali nazionali.

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