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Merlo: l'iniziativa di Trasportounito è «un maldestro atto di pirateria»
Secondo il presidente dell'Autorità Portuale di Genova, il segretario generale dell'associazione dell'autotrasporto Longo dovrebbe dimettersi subito dal Comitato Portuale
24 ottobre 2011
Il presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo, non è andato per il sottile commentando ciò che si è verificato oggi ai varchi del porto del capoluogo ligure nella prima delle cinque giornate di fermo dell'autotrasporto indetto da Trasportounito.
«Quello messo in campo a Genova oggi da Trasportounito - ha accusato Merlo - non è uno sciopero nazionale, ma un maldestro atto di pirateria con una palese violazione di legge che deve essere sanzionata in modo esemplare. Probabilmente preoccupati che lo sciopero sarebbe stato un flop - ha spiegato - alcuni associati hanno prima ostruito alcuni varchi, poi rallentato la circolazione bloccando molti colleghi e l'operatività dello scalo».
«Non può esistere nessuna motivazione - ha denunciato ancora Merlo - che giustifichi una tale sopraffazione. Mi sento tradito da Trasportunito essendo stato uno dei pochi porti che in questi anni ha cercato di costruire un rapporto dialogante e collaborativo che per me da oggi si interrompe. Ritengo giusto a difesa del porto, delle sue tante aziende e dei suoi molti lavoratori - ha proseguito il presidente dell'Autorità Portuale - verificare le condizioni per presentare formale denuncia alle autorità competenti e contestualmente avviare la procedura di class action verso i singoli responsabili e l'associazione Trasportounito chiedendo il rimborso dei danni arrecati a tutto il settore portuale».
«Gli articoli apparsi sulla stampa di oggi - ha concluso Merlo - dimostrano una premeditazione da parte della associazione che, con alcune dichiarazioni, ha disincentivato oggi l'arrivo di molti trasportatori, e questo non è tollerabile. Ritengo anche che per coerenza il segretario generale di Trasportounito Maurizio Longo dovrebbe dimettersi subito dal Comitato Portuale di Genova, in quel luogo deputato a fare gli interessi complessivi del porto di Genova non può infatti sedere chi concorre a determinare situazioni come queste».
Da parte sua Trasportounito ha annunciato che la protesta dell'autotrasportosi si sta allargando a macchia d'olio su tutto il territorio nazionale. «Ciò - ha specificato l'associazione - sta provocando in alcuni fra i più importanti nodi strategici del trasporto, della logistica e della portualità, un fermo o comunque un forte rallentamento delle attività, dovuto principalmente al fatto che le imprese di autotrasporto hanno aderito al fermo ed hanno tenuto i Tir in deposito. Si verificano attività di presidio in molti porti ed interporti in Liguria, Puglia e Calabria, ed interporti in Piemonte, Lombardia, Umbria e Veneto, mentre nel pomeriggio si prevedono altre iniziative territoriali che si aggiungeranno a quelle in corso».
La segreteria nazionale di Trasportounito ha inoltre ribadito che «le manifestazioni, nonostante lo stato di tensione che caratterizza la categoria alle prese con drammatici problemi di sopravvivenza e nonostante la crescente pressione attuata dalle autorità di polizia su singoli autotrasportatori, si sta svolgendo ovunque correttamente e pacificamente, ottemperando all'invito a non effettuare blocchi stradali».
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