Se il governo italiano ha stabilito che il trasbordo delle armi chimiche siriane dalle navi danese e norvegese in partenza dalla Siria alla nave MV Cape Ray della Marina Militare USA avverrà tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio nel porto calabrese di Gioia Tauro, dove - ha assicurato la titolare della Farnesina, Emma Bonino - «non ci sarà né stoccaggio né passaggio a terra se non da banchina a banchina», da parte sua la Regione Calabria attende dal governo decisioni soprattutto per accelerare l'istituzione della Zona Economica Speciale (ZES) a Gioia Tauro. «L'attenzione riservata in questi giorni verso il porto di Gioia Tauro - ha rilevato la vicepresidente della Regione, Antonella Stasi - deve certamente essere accompagnata da misure concrete. Così come lo stesso presidente Scopelliti lo ha ribadito, è necessario un segno di attenzione da parte del governo nazionale. Da mesi la giunta e poi il consiglio regionale all'unanimità hanno approvato la nascita della ZES, la Zona Economica Speciale nel porto di Gioia Tauro, promuovendo nei confronti del governo nazionale una proposta di legge. Questo importante provvedimento - ha denunciato Antonella Stasi - è fermo nelle varie commissioni parlamentari. Se lo scalo gioiese viene definito da tutti unico e strategico per le sue caratteristiche, l'approvazione della ZES sarebbe un modo per dimostrare al territorio che il governo nazionale e l'Europa ritengono il porto calabrese non solo come area di stoccaggio di merci pericolose ma, soprattutto, come infrastruttura strategica europea e volano di sviluppo dell'economia nazionale».-
- «Sono queste - ha proseguito la vicepresidente della Regione Calabria - le risposte concrete che ci attendiamo dall'esecutivo nazionale. Il presidente Scopelliti su questo provvedimento specifico - ha ricordato - ha scritto recentemente una missiva al premier Letta e proprio qualche giorno fa il Ministero degli Affari europei ha dato la disponibilità ad aprire un tavolo, disponibilità che si deve tradurre operativamente».
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- «La sicurezza dei territori - ha concluso Antonella Stasi - viene prima di ogni altra cosa e nessuna azione sarà realizzata in Calabria nel caso in cui dovesse ipotizzarsi un minimo rischio per i cittadini ed i lavoratori del porto. Ma oggi, più di prima come governo regionale, siamo determinati ad andare avanti sull'istituzione della ZES, molto di più in questi giorni dopo che il governo ha gridato al mondo intero il valore e l'importanza di questo porto. Adesso il premier Letta dovrà dimostrarlo con i fatti».
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- Anche le organizzazioni sindacali Cisl e Fit Cisl ritengono che la scelta del porto di Gioia Tauro operata dal governo italiano per il trasbordo delle armi chimiche siriane vada affrontata, valutata e valorizzata con l'obiettivo di sostenere la strategicità dell'infrastruttura portuale calabrese in un più ampio ed efficiente “sistema dei trasporti e della logistica integrata” in ambito nazionale, europeo ed internazionale. «Nel salutare positivamente l'annunciata convocazione dei nostri rappresentanti delle istituzioni locali, del governo regionale, dell'Autorità Portuale e di tutti i soggetti coinvolti - hanno spiegato il segretario generale della Cisl Calabria, Paolo Tramonti, e il segretario generale della Fit Cisl Calabria, Annibale Fiorenza - si auspica che gli stessi riescano a valorizzare questa opportunità di confronto per rendere operativa una più adeguata attenzione dello stesso governo nazionale e del Parlamento europeo, sulle prospettive di crescita e di sviluppo non solo dell'hub portuale ma dell'intera area retro portuale che, come più volte rivendicato, va inserita a pieno titolo nel “Piano Nazionale della Logistica integrata” riconoscendo alla stessa le prerogative di essere classificata “Zona Economica Speciale”».

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