- Oggi a Roma, presso la Camera dei deputati, il presidente dell'Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART), Andrea Camanzi, ha presentato al Parlamento la prima relazione annuale della nuova authority soffermandosi nel suo intervento sull'istituzione del nuovo organismo di regolazione per cui - ha ricordato - «ci sono voluti due anni» e che - ha sottolineato - è stato «espressione di decisioni ponderate». «D'altra parte - ha spiegato Camanzi - le questioni di regolazione dei trasporti che attendono di essere risolte sono numerose ed urgenti; molte sono le censure comunitarie e le procedure di infrazione; note le attese dell'Unione Europea. Ricordo, da ultimo, quella inclusa fra le Raccomandazioni del Consiglio sul Programma Nazionale di Riforma dell'Italia per il corrente anno, di “garantire la pronta e piena operatività dell'Autorità di regolazione dei trasporti entro settembre 2014”. La ragione di questa raccomandazione è che, secondo l'UE, l'Autorità contribuisce a definire la riforma del settore dei trasporti essenziale per un migliore utilizzo delle risorse pubbliche impiegate e un più intenso contributo dello stesso alla crescita della produttività del sistema economico italiano. Serve, a questo fine - ha rilevato il presidente dell'ART - un modello di regolazione economica dei mercati proprio delle Autorità che, in quanto indipendenti dal governo e dalle imprese regolate, sono garanti della trasparenza e della separazione delle funzioni del concedente e del gestore da quelle del regolatore. Solo questa separazione conferisce, infatti, stabilità e prevedibilità alla regolazione e garantisce utenti, nuovi entranti ed investitori. Serve una regolazione che incentivi lo sfruttamento delle economie di scala e le integrazioni intermodali e favorisca l'innovazione tecnologica e lo sviluppo dei mercati. L'Autorità ha raccolto queste sfide. Occorre ora - ha rilevato - che essa sia messa in condizione di accelerare la messa a regime della sua capacità operativa. Sulla costituzione dell'Autorità è stato investito un grande capitale politico; non è certo il momento di depauperarlo. Dal canto suo, l'Autorità avverte il senso di urgenza e la responsabilità di dover accelerare la distribuzione del suo primo dividendo sotto forma di buone misure di regolazione».
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- Soffermandosi sui deficit di regolazione da colmare nelle diverse modalità di trasporto, Camanzi ha evidenziato che «nei settori nei quali, come nel caso del trasporto ferroviario, operano imprese dominanti verticalmente integrate, è essenziale che la gestione della infrastruttura sia separata dalla fornitura dei servizi. Diversamente - ha precisato - non vi sono incentivi a saturare la capacità disponibile, né adeguate garanzie di un accesso equo e non discriminatorio alle infrastrutture medesime».
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- Camanzi ha inoltre illustrato i quattro obiettivi strategici perseguiti inizialmente dall'Autorità di Regolazione dei Trasporti. «Il primo - ha spiegato - è stato quello della velocità. A pochi giorni dall'insediamento del consiglio, il 23 settembre 2013, abbiamo siglato la convenzione con l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che ci ha messo a disposizione, presso la sua sede, alcuni uffici attrezzati che utilizziamo tutt'ora e ci ha versato l'anticipo del (modesto) finanziamento pubblico previsto dalla legge istitutiva. Il 12 ottobre 2013 abbiamo inaugurato gli uffici al Lingotto, resi operativi grazie a servizi condivisi con il Politecnico di Torino. Nei primi cento giorni, oltre agli atti e regolamenti prodromici all'avvio delle attività, abbiamo adottato la delibera di entrata in operatività a partire del 15 gennaio 2014 e pubblicato l'avviso per il reclutamento del primo contingente di personale in comando da altre amministrazioni le cui selezioni sono terminate lo scorso 27 giugno».
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- «La seconda scelta strategica - ha proseguito il presidente dell'ART - è stata quella del contenimento dei costi fissi e variabili compresi quelli del personale. Il trattamento del personale si caratterizza, in particolare, per la disciplina relativa alla progressione delle carriere, che è improntata alla meritocrazia ed esclude automatismi. Contenuti sono anche il numero delle qualifiche del personale e la corrispondente ventilazione dei livelli salariali e non è stata prevista alcuna indennità integrativa di amministrazione. Queste misure consentono all'Autorità di avere un costo del lavoro più basso di circa il quindici per cento rispetto a quello consentito. Inoltre, fin dalla sua costituzione l'Autorità ha deciso di condividere con il Politecnico di Torino e, a seconda dei casi, con l'Autorità antitrust a Roma, i servizi di comunicazione, le attrezzature informatiche, il sistema informativo e di sicurezza compreso l'hosting del sito web, i servizi di global service degli immobili. La sede di Torino presso il Politecnico è in comodato d'uso gratuito. La condivisione ab initio dei servizi strumentali si è rivelata efficace non solo sotto il profilo del contenimento dei costi, ma anche per portare a compimento la fase di start-up nei tempi programmati. Contenendo i propri costi, l'Autorità ha potuto limitare la misura del contributo richiesto, in fase di prima attuazione e salvo conguaglio, alle imprese del settore per il 2014. A regime, infatti, l'Autorità è interamente autofinanziata. Per la quantificazione dei contributi per il 2015 il Consiglio ha già deliberato l'avvio di una apposita consultazione con le imprese.
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- «La terza scelta - ha aggiunto Camanzi - è stata di ancorare l'azione dell'Autorità alle politiche comuni dei trasporti in ambito UE. A questo fine, ancor prima della entrata in operatività, l'Autorità ha avviato proficue collaborazioni con le istituzioni europee e in particolare con la Commissione. Essa ha, inoltre, aderito alle associazioni europee, ai gruppi di lavoro ed ai networks dei regolatori del settore ferroviario, del trasporto aereo e della tutela dei diritti dei passeggeri, e preso in carico l'esecuzione dei compiti attribuiti ai regolatori indipendenti in materia di corridoi europei del trasporto di merci».
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- «La quarta scelta strategica - ha concluso il presidente dell'Autorità di Regolazione dei Trasporti - è stata quella della focalizzazione dell'attività su cinque grandi questioni di regolazione: i modelli per la determinazione dei diritti aeroportuali, i sistemi tariffari e la definizione gli ambiti ottimali di gestione delle tratte autostradali, l'accesso alle infrastrutture ferroviarie, l'assegnazione in esclusiva dei servizi di trasporto pubblico locale, e la tutela dei diritti dei passeggeri nel trasporto ferroviario».
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