- Oggi a Genova, in occasione della “Conferenza internazionale 2014 sul corridoio Reno-Alpi” in svolgimento a Palazzo Ducale”, il direttore dell'Ufficio Federale dei Trasporti (UFT) della Svizzera, Peter Füglistaler, e l'amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) del gruppo FS Italiane, Maurizio Gentile, hanno sottoscritto la convenzione attuativa dell'accordo bilaterale per l'adeguamento della sagoma del corridoio di Luino siglato lo scorso 28 gennaio dal ministro italiano delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, e dal ministro elvetico dei Trasporti, Doris Leuthard. La convenzione definisce e pianifica le modalità e i tempi per lo sviluppo delle fasi progettuali, negoziali e realizzative degli interventi sulla parte italiana del corridoio ferroviario di Luino, che collega l'Italia con la Svizzera.
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- Füglistaler ha evidenziato che, grazie all'intesa, «entro la fine del 2020 l'intero asse del San Gottardo sarà dotato di un corridoio che consentirà alle imprese logistiche di trasportare su rotaia carichi con altezza agli angoli di quattro metri». «Grazie a un credito speciale stanziato dal Parlamento svizzero lo scorso dicembre - ha ricordato - la Svizzera mette a disposizione un contributo di 120 milioni di euro per adeguare l'infrastruttura alle esigenze del mercato. Un passo concreto per la politica svizzera dei trasporti, poiché questa linea tra il confine di Stato e Novara rispettivamente Busto Arsizio collega l'asse del San Gottardo con gli importanti terminali intermodali del nord ovest italiano».
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- La convenzione firmata oggi definisce i requisiti tecnici del corridoio di quattro metri, da realizzare entro il 2020 tra la Svizzera e Novara/Busto Arsizio, e disciplina le modalità di sorveglianza del progetto. Stabilisce inoltre le responsabilità di RFI in materia di appalto ed esecuzione dei lavori, mentre l'UFT garantisce appunto il finanziamento delle misure previste sulla linea di Luino per 120 milioni di euro.
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- Gli interventi in programma per l'adeguamento della sagoma del corridoio di Luino interesseranno principalmente i tratti di linea in galleria: fresatura della volta e abbassamento dei binari. I cantieri saranno operativi dalla seconda metà del 2016. Il cronoprogramma dei lavori, concordato da Rete Ferroviaria Italiana con le società ferroviarie svizzere SBB CFF FFS e BLS, permetterà di garantire l'offerta di traffico merci anche durante le fasi esecutive che prevedono l'interruzione del corridoio ferroviario. Parallelamente Rete Ferroviaria Italiana realizzerà anche il potenziamento infrastrutturale della linea Chiasso-Milano, che completa il quadro degli interventi sulle linee di collegamento con la Svizzera.
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- Füglistaler ha evidenziato come l'ampliamento del profilo di spazio libero dell'asse ferroviario del San Gottardo costituisca un elemento importante della politica svizzera di trasferimento del traffico dalla strada alla rotaia, alla luce del crescente impiego di semirimorchi con altezza agli angoli di quattro metri da parte del settore dei trasporti e della logistica. A questo proposito - ha spiegato - il Parlamento ha approvato un credito complessivo di 990 milioni di franchi svizzeri, comprendente i fondi per gli interventi in Italia. In Svizzera, tra Basilea e il versante sud delle Alpi - ha precisato - sono complessivamente necessarie 170 misure di ampliamento (adeguamenti di gallerie, pensiline, linee di contatto, segnaletica e cavalcavia) e l'intervento maggiore è costituito dalla realizzazione della nuova galleria del Bözberg, lunga due chilometri.
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- Il direttore dell'UFT ha specificato qual è lo stato dei lavori di costruzione di Alptransit, la ferrovia di pianura attraverso le Alpi che comprende le gallerie di base attraverso il Lötschberg, il San Gottardo e il Monte Ceneri ed è il più grande progetto d'infrastruttura ferroviaria della storia svizzera con investimenti previsti per circa 18 miliardi di euro: «la galleria di base del Lötschberg - ha ricordato Füglistaler - è già aperta dal 2007. L'11 dicembre 2016 entrerà in servizio la galleria di base del San Gottardo, che con i suoi 57 chilometri sarà la galleria ferroviaria più lunga del mondo. La pianificazione attuale prevede l'inaugurazione nel 2019 della galleria di base del Monte Ceneri, l'ultima di questo grande progetto. Proprio ieri - ha reso noto - il tribunale federale ha respinto le cause contro l'assegnazione degli ultimi appalti, rimuovendo le ultime incertezze».
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- «Grazie alle gallerie di base - ha proseguito Füglistaler - lungo il corridoio Reno-Alpi, il più importante corridoio nord-sud per il traffico merci su ferrovia, sarà possibile attraversare le Alpi su un tracciato pianeggiante; in altre parole non ci saranno più grosse pendenze da superare. Il corridoio Reno-Alpi, che collega Genova a Rotterdam e Anversa, fa parte del piano europeo volto a incentivare l'utilizzo del traffico merci su ferrovia e la mobilità sostenibile tramite il trasferimento dalla strada alla ferrovia. Il corridoio collega l'area economica del Nord Italia direttamente con la Germania e i Paesi del BeNeLux. L'entrata in servizio delle gallerie di base del San Gottardo e del Monte Ceneri porterà a una riduzione del percorso di 30 chilometri, a un risparmio in termini di tempo di un'ora circa e a un netto calo dei costi di produzione. La capacità dell'asse del San Gottardo, passerà da 180 a 250 treni merci al giorno, e consentirà non solo di aumentare la flessibilità ma anche di migliorare la puntualità».
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- Il presidente del Gruppo Europeo di Interesse Economico per il corridoio Reno-Alpi, Guus de Mol, ha rilevato che il 2014 è un anno molto importante per questo corridoio ferroviario transalpino: «in primo luogo - ha spiegato - sembra che sia in atto una ripresa economica e che il traffico ferroviario sia nuovamente in crescita. Nel 2014 - ha reso noto de Mol - abbiamo iniziato ad assegnare tracce prestabilite attraverso il nostro sportello unico sul corridoio. Rispetto agli altri corridoi ferroviari merci abbiamo avuto un elevato numero di richieste da parte degli operatori, con più di 220 dossier. Ciò rappresenta oltre il 60% di tutte le richieste di tracce prestabilite per gli attuali sei corridoi ferroviari merci. Oltre a questa notizia positiva abbiamo anche verificato che oltre il 90% delle richieste non era pienamente conforme alle esigenze dei nostri clienti. La maggior parte dei richiedenti domandano luoghi di fermata diversi per il cambio del macchinista, ma anche di lasciare il corridoio ferroviario merci o di entrarvi e di proseguire o partire attraverso la rete ordinaria. Per la prossima programmazione oraria - ha ammesso - dovremo offrire al mercato un approccio più flessibile in modo che i nostri richiedenti possono effettuare fermate nella località di loro scelta nell'ambito delle tracce prestabilite offerte».
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- «Dal punto di vista degli investimenti - ha aggiunto de Mol - in questo momento abbiamo due obiettivi principali: da un lato vogliamo introdurre l'European Rail Traffic Management System in un modo tale che in una locomotiva non sia più necessario avere tutti i tipi di sistemi nazionali di sicurezza, ma solo l'ERTMS. Ciò consentirà di ridurre i costi operativi in modo significativo. Un altro obiettivo principale è quello di far circolare sul nostro corridoio treni con una lunghezza di 740 metri. Abbiamo terminato uno studio - ha spiegato - con un piano di investimenti, che li concentra in Germania e Belgio, e confidiamo che il prossimo mese ci sarà una decisione positiva da parte dei ministeri per un piano di investimenti che consenta di far circolare treni di 740 metri alla fine di questo decennio. Infine riteniamo che per la crescita dell'attività nel nostro corridoio ci sia bisogno di una crescita anche negli altri corridoi dato che il trasporto ferroviario delle merci opera in una rete e non solo sul nostro corridoio. Per questo motivo abbiamo concordato con gli altri corridoi ferroviari merci in Europa di promuovere l'obiettivo comune di favorire con tutti i nostri corridoi il trasporto ferroviario delle merci sulla rete europea. È stata avviata una collaborazione tra i nove corridoi ferroviari merci al fine di un'armonizzazione e per agire non come singoli corridoi, ma come una parte della rete ferroviaria europea. Alla fine, per il cliente - ha constatato Guus de Mol - non si tratta dell'uso di un corridoio ferroviario merci, quanto di una rete».
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