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Come ridurre il numero delle Autorità Portuali italiane mantenendolo invariato
Una storia di noi italiani, di Christian Boscolo Papo e della sua e nostra pietra filosofale
19 settembre 2014
Noi italiani ci compiaciamo del nostro estro e della nostra inventiva. Ci piace meno che questi elementi distintivi siano quelli usati dagli stranieri per identificarci. Noi sappiamo di essere brillanti, intelligenti, a volte geniali. Gli altri ci credono frivoli, vacui e sotto sotto un po' sciocchi.
Per questo all'estero le parole di Christian Boscolo Papo rischierebbero di essere male interpretate, quando invece sono gli inesauribili frutti dell'albero italico della sagacia. La proposta del segretario comunale del Partito Democratico di Chioggia sembra del tutto innocente, e senz'altro lo è: «in un mondo globalizzato, caratterizzato da realtà portuali sempre più grandi e internazionali - sostiene - anche il porto di Chioggia deve ripensare se stesso». Per Boscolo Papo, il porto di Chioggia ha bisogno «di una gestione non più localistica, ma di una visione capace di inserire il nostro scalo marittimo in un quadro di alleanze più ampie».
«È necessario - afferma Boscolo Papo, ed è qui che viene fuori la verve italica - formare un'unica Autorità Portuale che comprenda Venezia, Chioggia e Porto Levante: un hub in grado di rappresentare uno snodo strategico per il trasporto merci e passeggeri in tutto l'Alto Adriatico».
«Il governo Renzi - prosegue Boscolo Papo a convalidare la saldezza della sua proposta - si sta già muovendo per favorire la fusione delle varie Autorità Portuali presenti sul territorio nazionale: per questo confidiamo nella capacità del sindaco e dell'amministrazione comunale di anticipare questo processo facendo di Chioggia una tappa fondamentale delle rotte marittime, grazie anche al gioco di sponda con le altre realtà portuali dell'Alto Adriatico».
Forse Boscolo Papo intendeva qualcos'altro. E neppure sa di avere acceso lumi per rischiarare un ingegno che a dire il vero sembra inestinguibile. Ammettiamolo: talvolta la nostra fantasia valica confini che neppure noi riusciamo ad immaginare.
Forse Boscolo Papo non sa che già molti degli stessi che in passato si indignavano per l'eccessivo numero delle Autorità Portuali già si stanno convincendo che il loro sfoltimento non è poi così necessario necessario. O forse Boscolo Papo consapevolmente o inconsapevolmente conosce (o ha inventato) un metodo per attuare la fusione delle Autorità Portuali mantenendo invariato il loro numero. Ed è magari questo che ha voluto tacitamente regalarci non potendo, com'è ovvio, spiattellarlo ai quattro venti.
Già ci immaginiamo, qui in Liguria, gli amministratori locali di Imperia a confabulare con quelli di Savona per mettere in piedi un progetto per fondere le rispettive Autorità Portuali e scongiurare l'accorpamento a Genova di quella savonese. Poco importa - tantomeno a Boscolo Papo - se nell'imperiese non ci sia traccia di authority portuali.
A noi già piace l'alchimista Christian Boscolo Papo, come noi anche lui in possesso della pietra filosofale.
Noi italici ci conosciamo e perdoniamo i nostri piccoli difetti, vizi e debolezze. Anche quelli dei vari rappresentanti del centrosinistra o dei loro portavoce, così come quelli degli esponenti del centrodestra, che non hanno neppure bisogno di portavoce.
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