L'International Union for Road-Rail Combined Transport (UIRR) illustra quali sono le aspettative degli operatori del trasporto combinato strada-ferrovia e dei gestori dei terminali di trasbordo rispetto alla futura politica europea sui trasporti e protesta per i dati statistici sul trasporto merci nell'Unione Europea diffusi da Eurostat, cifre che, secondo l'associazione, sono «ingannevoli».-
- In tema di politiche dei trasporti, le aspettative di UIRR sono incentrate su tre obiettivi prioritari: la creazione di un quadro normativo equilibrato per il settore dei trasporti che consenta la concorrenza leale ed equa di ogni modalità di trasporto che realizza servizi di trasporto su lunga distanza e che sia basata sulla qualità tecnica e gestionale; l'aumento della competitività delle ferrovie attraverso la creazione di uno spazio ferroviario europeo veramente unico sia per ciò che riguarda gli aspetti tecnici che attraverso l'attuazione accelerata dei corridoi ferroviari merci, lo sviluppo delle infrastrutture ferroviarie e l'ulteriore rafforzamento della concorrenza nel settore ferroviario attraverso l'eliminazione di relazioni privilegiate che continuano a prevalere nelle aziende ferroviarie statali; infine l'istituzione di misure temporanee nel periodo di transizione al fine di sostenere le modalità di trasporto sostenibili (ferrovia, navigazione interna e trasporto marittimo a corto raggio).
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- Secondo l'UIRR, per realizzare concreti progressi nel raggiungimento dei tre obiettivi è necessario che nel corso della legislatura 2014-2019 sia attuata la modifica della direttiva 96/53/CE per quanto riguarda pesi e dimensioni dei veicoli stradali, come - ricorda l'associazione - approvato in prima lettura lo scorso aprile, che vengano adottati i pilastri tecnico e di mercato del quarto pacchetto ferroviario e venga adottata la revisione della direttiva europea sulle accise (2003/96/CE) come proposto dalla Commissione Europea. Inoltre, per l'UIRR, sono necessari una revisione della direttiva 92/106/CE sul trasporto combinato per renderla un efficace strumento di mitigazione e di promozione ed un rimaneggiamento della direttiva Eurovignette con la direttiva eToll; è necessario anche monitorare lo stato di attuazione delle leggi adottate e tenere debitamente in considerazione il potenziale che l'intermodalità e il trasporto combinato sono in grado di offrire per la realizzazione della politica europea sui trasporti.
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- Se da un lato l'UIRR esorta i legislatori dell'Unione Europea ad accelerare il lavoro in questa direzione, dall'altro evidenzia una serie di critiche che possono essere mosse all'ultima comunicazione statistica sul trasporto interno delle merci nell'UE diffusa lo scorso 1° ottobre dall'Eurostat, il servizio di statistica dell'UE, rapporto relativo al 2012 che - sottolinea l'associazione - giunge a ben 21 mesi dalla fine del periodo di riferimento.
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- L'UIRR rileva che non è affatto chiaro, ed è anche incomprensibile perché Eurostat nella sua analisi, intitolata “Nel 2012 la quota dell'autotrasporto nel trasporto merci interno è rimasta invariata attorno al 75%”, abbia scelto il 2007 come anno base di confronto rispetto ai dati del 2012 considerato che il servizio statistico dell'UE conduce ogni anno una raccolta di dati. «Eurostat - stigmatizza il direttore generale dell'UIRR, Ralf-Charley Schultze - ha pubblicato il suo ultimo rapporto sul trasporto merci interno con un'analisi e un comunicato stampa di accompagnamento mal fatti. Se per la sua analisi avesse scelto il 2009 e non il 2007 per il confronto dei dati, il titolo avrebbe potuto essere: “La quota di mercato dell'autotrasporto è diminuita di 2,5 punti percentuali in cinque anni”».
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- Inoltre l'UIRR rimarca che Eurostat definisce “trasporto merci interno” il trasporto stradale, il trasporto ferroviario e il trasporto su corsi d'acqua interni, mentre - puntualizza l'associazione - il trasporto marittimo costiero essendo una variante della navigazione a corto raggio è una diretta concorrente di queste tre modalità di trasporto e pertanto, per fornire un quadro preciso, i relativi dati avrebbero dovuto essere inclusi nel “trasporto merci interno”.
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- Per UIRR è oltretutto «deplorevole» che, considerando che l'autotrasporto è tre volte più grande di tutte le altre modalità di trasporto, Eurostat «non abbia fatto uno sforzo per suddividere questa enorme fetta della torta, soprattutto - spiega l'associazione - perché ci sono due modelli di attività assolutamente diversi nel trasporto merci su strada: il trasporto in giornata, ovvero la distribuzione locale entro un raggio di 300 chilometri, e l'autotrasporto su lunga distanza che si svolge su distanze superiori a 300 chilometri che richiedono che durante il viaggio il conducente trascorra la notte lontano da casa». UIRR ricorda che la Direzione Generale MOVE è stata in grado di fare questa distinzione basata sulla distanza già nel 2010 nell'ambito del suo vademecum sul trasporto stradale. Inoltre - secondo l'UIRR - solo questa distinzione avrebbe consentito una misurazione accurata dei progressi verso gli obiettivi di trasferimento modale del Libro Bianco sui Trasporti del 2011 che ha l'obiettivo di promuovere il trasferimento del trasporto su strada su distanze superiori a 300 chilometri verso altre modalità di trasporto sostenibili.
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- Infine per l'UIRR è «sorprendente» che Eurostat abbia impiegato 21 mesi per produrre una relazione che dovrebbe essere pubblicata almeno un anno prima per essere utile ed efficace. Essendosi presa tutto questo tempo - rimprovera l'associazione - Eurostat avrebbe dovuto presentare un'analisi molto più approfondita e ben ponderata.

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