Le rappresentanze dell'autotrasporto CNA-Fita e Trasportounito contestano i provvedimenti per il settore inclusi nella Legge di Stabilità. La prima associazione ha rilevato che alcuni provvedimenti predisposti dal ministro Lupi «recepiscono, come dichiarato dallo stesso ministro, alcune delle richieste presenti nel cosiddetto“patto di Fiuggi”, dove qualcuno ha approntato diverse polpette avvelenate per gli autotrasportatori. CNA-Fita - ha sottolineato l'associazione - non intende avvallare simili trabocchetti e nello specifico chiediamo al ministro di modificare tempestivamente alcune disposizioni».-
- «Per la dimostrazione del requisito della capacità finanziaria - ha spiegato CNA-Fita - si reintroduce, sottobanco, l'onere di una fidejussione non più assicurativa ma bancaria. CNA-Fita, già alcuni anni fa, contrastò un simile provvedimento, garantendo l'attuale impostazione basata su più possibilità e tra queste, quella assicurativa e quella del revisore contabile, di certo due modalità che non vanno ad incidere sul rating bancario dell'impresa, consentendogli comunque di ottemperare alla norma di legge e soprattutto in conformità a quanto avviene in tutto il resto d'Europa, attraverso l'applicazione del Regolamento 1071/2009. CNA-Fita chiede che su questo specifico punto si mantenga l'attuale impostazione, funzionante e valida. Ribadiamo poi che lo strumento dell'azione diretta deve essere rafforzato. CNA-Fita sostiene da sempre che tra tutti gli strumenti legislativi in essere questo rimane il più chiaro e il più funzionale per la categoria e quindi come tale non va rivisto».
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- «Sul versante dei fondi destinati all'autotrasporto - ha proseguito CNA-Fita - affermiamo la necessità di non toccare le spese non documentate e ricordiamo al ministro che la valutazione conclusiva di tutti i provvedimenti normativi predisposti e contenuti nella Legge di Stabilità verrà fatta dalla CNA-Fita a febbraio a margine dello spacchettamento delle risorse economiche e quindi con la possibilità di vagliare, con certezza, l'intendimento del ministro Lupi sui provvedimenti che sono fondamentali per la sopravvivenza delle nostre imprese. Eventuali modifiche potranno essere affrontate in un testo più ampio che riguardi anche altre questioni, senza modificare ora il testo del Decreto Stabilità giunto in Senato».
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- Da parte sua Trasportounito ha denunciato l'inefficacia del quadro normativo tracciato nella Legge di stabilità. Il presidente dell'associazione sindacale, Franco Pensiero, ha evidenziato come le misure decise dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture siano in gran parte inutili o inapplicabili e come le uniche disposizioni sulla certezza del credito e sui contratti che risulterebbero utili per aiutare la categoria a sopravvivere sul mercato siano state del tutto accantonate. «Con la Legge di Stabilità, approvata alla Camera - ha rilevato - il governo, in materia di autotrasporto, si è fatto tirare per la giacca da quei vertici delle associazioni dell'autotrasporto che hanno annientato la categoria sacrificandola all'interesse di pochi con il rischio di produrre la sbandata finale».
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- «In compenso - ha aggiunto il presidente di Trasportounito - dal quadro normativo che tutela enti inutili come l'Albo, sono sparite le misure che potrebbero essere determinanti per la categoria, ovvero quelle relative alla certezza del credito e dei termini di pagamento nonché allo strumento contrattuale in forma obbligatoriamente scritta. Per non parlare dell'azione diretta nella responsabilità di filiera, oppure della limitazione alla sub-vezione diventata tanto complessa da risultare inapplicabile».
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- Trasportounito ha sottolineato che «il giudizio sull'azione del governo a queste condizioni non può essere che negativo».

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