Dal 1° dicembre Ustica Lines ha cessato di operare i propri servizi marittimi per passeggeri per le Isole Pelagie ed Ustica, realizzati per 21 anni con mezzi veloci da Porto Empedocle a Linosa e Lampedusa e da Palermo ad Ustica, in quanto la Regione Siciliana non ha prorogato il contratto di servizio in scadenza il 30 novembre. In una nota a firma del presidente della compagnia, Vittorio Morace, si sottolinea che “Ustica Lines è profondamente rammaricata per avere dovuto interrompere i collegamenti con le Isole Pelagie ed Ustica, ben consapevole che ciò determinerà disagi ai cittadini, oggi ancor più penalizzati da scelte, indipendenti dalla volontà di questa società, che non tengono conto delle difficoltà di coloro che vivono ed operano nelle isole minori».-
- Il contratto stipulato dalla Regione Siciliana con Ustica Lines è scaduto lo scorso 31 ottobre e l'ente regionale ha negoziato con la compagnia una limitata proroga di 30 giorni. Nel frattempo la Regione ha attivato una procedura di gara a rilevanza comunitaria per l'affidamento dei servizi di trasporto marittimo da e per le isole di Ustica e Lampedusa per un periodo di cinque mesi dal 1° novembre 2015 al 31 marzo 2015, gara alla quale sono state invitate sei ditte e che è andata deserta per mancata presentazione di offerte. Pertanto la Regione ha autorizzato il dirigente responsabile del procedimento all'esperimento della procedura negoziata senza pubblicazione di bando per l'affidamento di tali servizi per il periodo dal 10 dicembre 2014 al 31 marzo 2015, con un importo a base d'asta di due milioni di euro circa. Domani alle ore 13.30 è la data di scadenza per la presentazione delle offerte.
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- Intanto il consigliere comunale di Messina Daniele Zuccarello ha reso noto che Ustica Lines ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per i 57 lavoratori del servizio di collegamento veloce Messina - Reggio Calabria. «La notizia dell'avvio della procedure di licenziamento - ha rilevato il consigliere pidiessino - non può stupire quanti sapevano, sin da fine giugno, quando il Ministero alle Infrastrutture ha concesso l'ultima proroga al servizio, che si sarebbe perso tempo fino al 31 dicembre, data di scadenza del provvedimento. Dal 1° gennaio, come prevedibile, 57 lavoratori si troveranno senza stipendio e senza futuro. La società infatti, e non potrebbe essere altrimenti, nel comunicare l'avvio delle procedure per il licenziamento collettivo, motiva la decisione legandola allo scadere della proroga il 31 dicembre, senza che nelle more si sia provveduto ad altro bando o misura correttiva analoga».

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