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Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, il 6 marzo sciopero dei lavoratori dei porti e dei servizi tecnico-nautici
Per i primi sono previste 24 ore di astensione dal lavoro, per i secondi 12 ore
19 febbraio 2015
Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno proclamato per il prossimo 6 marzo uno sciopero di 24 ore dei lavoratori dei porti e di 12 ore dei servizi tecnico-nautici. «Il disegno di legge “concorrenza” proposto dal Ministero dello Sviluppo economico e pronto ad essere presentato nel prossimo Consiglio dei Ministri, programmato presumibilmente il prossimo giorno 20 - spiegano oggi i tre sindacati - sconvolge l'attuale sistema regolato presente nei porti con gravi ricadute sociali. La stessa preannunciata “riforma” della legge 84/94 che regola l'insieme delle attività nei porti è in fase prossima di presentazione da parte del Ministero Infrastrutture e Trasporti, ma sono ancora oscure le scelte che si compiranno. Il MIT inoltre, non ha fugato i preoccupanti elementi che emergono dalle poche informazioni finora fornite, non consentendo al sindacato di conoscere nel dettaglio gli aspetti di merito che saranno alla base della sua proposta di legge sul piano strategico nazionale dei porti e della logistica».
«La diatriba di competenze che si è scatenata tra il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e il Ministero dello Sviluppo Economico sul disegno di legge “concorrenza” - osservano Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti - ad oggi non ha ancora trovato una soluzione ed è un preoccupante segno di come si sta approcciando alla riforma della portualità. Logica avrebbe voluto, aldilà della nostra opinione di merito, che la materia fosse competenza del Ministero dei Trasporti e non dello Sviluppo economico».
«Riteniamo - precisano le organizzazioni sindacali - che il sistema di regole vigente nei porti che garantisce stabilità e qualificazione del lavoro, oltre alla sicurezza dei lavoratori, della navigazione e quindi per l'utenza, vada mantenuto e siamo convinti che l'attuale regolamentazione dei servizi tecnico-nautici siano garanzia per la sicurezza nei nostri scali. Così come si deve trovare soluzione all'erronea applicazione del decreto legislativo 78/2010 ai dipendenti delle Autorità Portuali che, nonostante le recenti modifiche introdotte dalla legge di stabilità, continua a penalizzare i lavoratori».
Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti specificano che lo sciopero di 24 ore dell'intero settore portuale del 6 marzo riguarda i lavoratori delle imprese ex artt. 16, 17 e 18 legge 84/94 e i dipendenti delle Autorità Portuali (ad eccezione dei servizi costituzionalmente garantiti), mentre per quanto attiene i servizi tecnico-nautici l'astensione sarà di 12 ore e avrà riguardo a quanto previsto della legge 146/90 e successive modifiche e integrazioni.
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