Quale risposta al continuo e intensificato flusso di rifugiati e migranti che attraversano da sud a nord il Mediterraneo, l'associazione armatoriale International Chamber of Shipping (ICS) ha aggiornato le proprie linee guida sulle rilevanti operazioni di salvataggio in mare. Che di tratti di un'attività di grande impegno e senza precedenti per il settore armatoriale in risposta all'emergenza umanitaria lo evidenzia il numero di interventi di assistenza a natanti carichi di migranti che sono stati operati dalle navi mercantili e dai loro equipaggi nel Mediterraneo, nel corso dei quali sono state salvate oltre 50.000 persone.-
- Le nuove linee guida, che - ha precisato ICS - sono applicabili anche ad altre regioni, tra cui il sud-est asiatico, dove le navi possono esse coinvolte in operazioni per soccorrere un grande numero di migranti o rifugiati, costituiscono un aggiornamento di quelle originariamente prodotte dall'International Chamber of Shipping alla fine del 2014 e prendono in considerazione la notevole recente esperienza acquisita dalle società di navigazione e dai loro equipaggi. Inoltre le nuove linee guida sono ora sostenute da una vasta schiera di organizzazioni dell'industria marittima, tra cui European Community Shipowners' Associations (ESCA), Asian Shipowners' Forum (ASF), International Transport Workers' Federation (ITF), European Transport Workers' Federation (ETF), Intercargo, Intertanko, IPTA e InterManager.
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- L'ICS ha specificato che un aspetto importante delle nuove linee guida è l'ulteriore attenzione volta a garantire che le persone soccorse siano tratte in salvo a bordo delle navi commerciali assicurando nel contempo anche la salvaguardia, la sicurezza e il benessere dei marittimi che effettuano tali operazioni di soccorso, che spesso comportano un notevole grado di rischio. Inoltre la nuova guida è stata ampliata per includere comunicazioni multilingue che possono essere utilizzate dalle navi quando le persone provenienti dall'Africa e dal Medio Oriente sono tratte in salvo.
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- L'ICS ha evidenziato che gli estensori della nuova guida hanno rimarcato che il documento non deve in alcun modo essere considerato come le “migliori pratiche di gestione”, come ad esempio quelle che il settore ha sviluppato per affrontare la minaccia della pirateria somala, e che gli armatori devono essere liberi di tenere conto o meno di tali linee guida se lo ritengono opportuno nel contesto delle loro operazioni e procedure aziendali.
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- Inoltre l'ICS e le associazioni dello shipping che sostengono questa iniziativa hanno sottolineato che la revisione delle linee guida non deve in alcun modo suggerire che le società di navigazione o i loro equipaggi accettino il fallimento dei governi nel fornire da parte dei loro Stati adeguate misure di salvataggio come previsto dal diritto internazionale. «Il fatto che queste linee guida del settore, che sono riconosciute da organismi quali l'IMO e l'UNHCR - ha confermato il segretario generale dell'ICS, Peter Hinchliffe - sono purtroppo necessarie, non significa che il costante ricorso alle navi mercantili per svolgere un ruolo che è di precipua responsabilità dei governi è accettabile e tantomeno sostenibile. Il settore - ha aggiunto Hinchliffe - ha fatto e continuerà a fare pressioni sui governi affinché facciano di più per adempiere ai loro obblighi durante questa crisi».

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