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Allarme della WTO: quest'anno il commercio mondiale crescerà solo del +1,7%
Il rialzo del Pil globale sarà appena del +2,2%, il tasso di aumento più contenuto dopo la crisi finanziaria del 2009
27 settembre 2016
Secondo la World Trade Organization, quest'anno gli scambi commerciali mondiali cresceranno più lentamente delle attese, con un incremento limitato al +1,7%, ben al di sotto delle previsioni di un rialzo del +2,8% formulate lo scorso aprile.
Alla luce delle ultime proiezioni sullo stato di salute dell'economia mondiale, con un prodotto interno lordo mondiale che nel 2016 l'organizzazione internazionale del commercio ritiene crescerà solo del +2,2%, il tasso di crescita più contenuto dopo la crisi finanziaria del 2009, la WTO ha rivisto al ribasso anche le previsioni di sviluppo del commercio mondiale nel corso del 2017: ora è attesa una crescita compresa tra il +1,8% e il +3,1%, in calo rispetto al +3,6% stimato in precedenza.
La World Trade Organization ha spiegato che la revisione delle stime sulla crescita degli scambi commerciali globali è conseguenza di un calo più rilevante rispetto alle attese dei traffici mondiali di merci nel primo trimestre del 2016 (-1,1% complessivo, con un -1,1% delle esportazioni ed un -1,0% delle importazioni) seguito da un rialzo inferiore alle attese nel trimestre successivo (+0,3%, con un +0,3% dell'export e un +0,2% dell'import).
«Il drammatico rallentamento della crescita del commercio - ha sottolineato il direttore generale della WTO, Roberto Azevêdo - è preoccupante e dovrebbe costituire un campanello d'allarme, in particolare perché avviene in un contesto di un crescente sentimento anti-globalizzazione. Dobbiamo assicurarci - ha evidenziato Azevêdo - che ciò non si traduca in politiche sbagliate che potrebbero rendere la situazione assai peggiore, non solo dal punto di vista commerciale, ma anche relativamente alla creazione di occupazione e di crescita economica e sviluppo che sono così strettamente legati ad un sistema di scambi aperto».
«Se i benefici degli scambi commerciali sono evidenti - ha osservato Azevêdo - è altrettanto chiaro che devono essere condivisi maggiormente. Noi dovremmo cercare di costruire un sistema commerciale più inclusivo che consenta in maggior misura ai Paesi più poveri di partecipare e trarne beneficio, e così anche agli imprenditori, alle piccole imprese e ai gruppi ai margini di tutte le economie. Questo - ha concluso il direttore generale della World Trade Organization - è il momento di trarre insegnamento dalla storia e impegnarsi nuovamente per l'apertura del commercio, che può contribuire a stimolare la crescita economica».
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