- Parere generalmente positivo sulla nuova forma di governance dei porti italiani definita dal decreto legislativo n. 196 dello scorso 4 agosto è stato espresso nel corso della specifica due giorni di studio e approfondimento organizzata dall'Unione Piloti e tenutasi la scorsa settimana presso il Circolo Ufficiali Giuseppe Garibaldi della Marina Militare di La Maddalena. Sono state tuttavia evidenziate le attuali difficoltà operative, tra cui quelle correlate alle richieste di moratoria al provvedimento formulata da alcuni enti regionali, al persistere del commissariamento di alcune Autorità Portuali, alle nuove modalità operative del neonato Comitato di Gestione e della Conferenza Nazionale di Coordinamento delle nuove Autorità di Sistema Portuale (AdSP).
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- Enrico Maria Pujia, responsabile della direzione generale per la vigilanza sulle Autorità Portuali, le infrastrutture portuali e il trasporto marittimo e per vie d'acqua interne del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha sottolineato la corretta decisione del legislatore di ridurre a quindici le Autorità di Sistema Portuale ed ha rimarcato la necessità di superare i campanilismi poiché, con l'attuale riforma - ha rilevato - «non è più il momento di discutere di singole realtà portuali, ma di Sistema Paese, di sinergia tra i porti nel rispetto di una programmazione che deve essere necessariamente nazionale, tenuto conto degli ingenti investimenti necessari per l'ammodernamento e l'innalzamento del livello di competitività dei nostri porti che si trovano ad affrontare sempre più complesse sfide anche nei confronti di nuovi scali nel Mediterraneo che una decina di anni fa avevano un ruolo secondario mentre oggi sono crocevia di importanti rotte internazionali, sviluppando una movimentazione annua di alcuni milioni di teu, quali Tangeri e Malta».
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- Il segretario generale dell'Associazione dei Porti Italiani (Assoporti), Paolo Ferrandino, si è detto certo che, «con l'accorpamento di talune Autorità Portuali in un'unica Autorità di Sistema Portuale, la nuova governance permetterà la sinergica amministrazione di più porti con conseguente semplificazione dei processi decisionali e dei tempi di risposta». Inoltre Ferrandino ha esortato a non sottovalutare l'importanza del nuovo tavolo di partenariato della risorsa mare, in cui confluisce la rappresentanza delle categorie professionali e che - ha specificato - «non dovrà essere semplicemente sentito dall'Autorità, che dovrà sempre motivare un rifiuto a un suo parere consultivo».
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- Anche Stefania Visco, presidente di Federimorchiatori, ha concordato che l'accorpamento delle Autorità Portuali è «elemento essenziale per realizzare un sistema portuale sviluppato e in competizione con altri sistemi portuali europei, un sistema quindi più funzionale alle esigenze dei distretti portuali che apporterà indubbi benefici ai nostri porti avviando un loro effettivo incremento di produttività e quindi di crescita degli investimenti delle infrastrutture», ma ha anche sollevato alcuni dubbi interpretativi su alcuni punti del decreto legislativo196/2016: in particolare, la presidente di Federimorchiatori ha evidenziato la problematica relativa al tavolo di partenariato, la cui composizione non appare ancora chiara, e ha ribadito la delicatezza della scelta della figura del coordinatore del Tavolo nazionale di coordinamento delle AdSP, il quale parrebbe dal testo della norma un soggetto esterno al MIT, ma nominato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti previa verifica di comprovata esperienza e qualificazione professionale nei settori dell'economia dei trasporti e portuale.
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- Ricordando le difficoltà quotidiane con cui i propri associati devono confrontarsi per accedere ai porti, per poi dover ancora affrontare i tempi di attesa per lo svolgimento delle operazioni di carico e scarico dei container, il presidente della Confartigianato Trasporti Veneto, Nazzareno Ortoncelli, ha posto all'attenzione sulla necessità che tutte le quindici AdSP adottino un «unico sistema di accesso condizionato e gratuito, evitando che un autotrasportatore che ha già ottenuto l'accesso, per esempio, al porto di Genova, debba procedere a una nuova procedura di autenticazione per poter accedere al porto di Savona, e un'altra ancora per il porto di Livorno».
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- Anche il presidente della Confartigianato Trasporti Padova, Michele Varotto, si è soffermato sulle problematiche degli ingiustificabili tempi di attesa nei porti italiani, con gli autotrasportatori che subiscono quotidianamente soste non programmate presso i terminal portuali spesso causate da problemi di trasmissione dei dati VGM, contenenti la verifica del peso lordo dei container per l'imbarco introdotta nel luglio scorso dalla Convenzione SOLAS. Varotto ha quindi auspicato che nei prossimi mesi si possano superare tali problematiche, consentendo anche nei terminal portuali italiani quello che sta già avvenendo in altre realtà portuali europee, ovvero di permettere all'autotrasportatore di scaricare il container in un'area dedicata e di ripartire, anche in assenza dello scarico VGM, evitando di compromettere la sua operatività.
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- Di coordinamento e uniformazione delle procedure ha parlato anche il presidente di Fedespedi, Roberto Alberti, che ha evidenziato l'importanza della creazione di un vero Sportello Unico che - ha osservato - «può e deve rappresentare il vero punto di svolta, in quanto strumento essenziale per il superamento delle prassi campanilistiche» riscontrabili nelle precedenti Autorità Portuali. Da parte sua Alberti ha concesso «un'apertura di credito al partenariato con tutte le riserve possibili a questo nuovo sistema di valutazione perché - ha precisato - è necessario dividere l'ente decisore da colui che partecipa dal punto di vista imprenditoriale e che ogni forma di efficientamento deve essere valutata positivamente».
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- All'incontro, moderato dall'avvocato marittimista Paolo Malaguti (Studio Legale Malaguti & Partners), hanno partecipato tra gli altri anche Davide Calderan, amministratore delegato della Rimorchiatori Riuniti Panfido, Massimo Mura, amministratore delegato della Tirrenia, Vasco De Cet dell'Associazione Italiana Porti Turistici (Assomarinas) e Greta Tellarini, professore associato di Diritto della Navigazione nell'Università degli Studi di Bologna.
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