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Confetra, il decreto legge fiscale avrà ricadute negative sulle importazioni italiane
Marcucci: è una norma che di notte distrugge la tela costruita di giorno
25 ottobre 2016
Il decreto legge fiscale appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, penalizzando l'operatività dei depositi Iva, avrà ricadute negative sui flussi di importazione in Italia, regalando ulteriori quote di traffico agli altri Paesi comunitari. Lo denuncia la Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica (Confetra), spiegando che il decreto, collegato alla legge di bilancio 2017, interviene in maniera restrittiva sui depositi Iva prevedendo che, con efficacia dal 1° aprile 2017, l'imposta dovuta all'atto dell'estrazione dei beni sia assolta mediante versamento diretto, senza possibilità di compensazione.
«Nel caso di beni importati, com'è noto - ricorda Confetra - l'introduzione nel deposito Iva consente di evitare il versamento diretto dell'imposta in dogana. La modifica introdotta renderebbe vano il passaggio nel deposito dal momento che l'imposta dovrebbe comunque essere versata per cassa. Fermo restando che debitore è il soggetto che estrae i beni - precisa la Confederazione - l'adempimento del versamento è stato posto a carico del gestore del deposito che dovrà operare in nome e per conto del soggetto estrattore; il gestore è responsabile solidalmente sia per il versamento dell'imposta che per le sanzioni applicate in caso di mancato versamento».
«Mentre da una parte - sottolinea Confetra - si cerca, con appropriati interventi, di incrementare i traffici modificando i rugginosi assetti del sistema portuale e logistico nazionale, dall'altra si interviene in maniera restrittiva sugli strumenti operativi che, pur garantendo il gettito dovuto all'Erario, permettono qualche flessibilità nei pagamenti».
«In Europa - ricorda ancora la Confederazione - l'Iva viene versata successivamente e distintamente dai dazi doganali. In Italia i due pagamenti sono contemporanei, salvo per le merci che transitano in depositi Iva. Dall'1 aprile 2017 scomparirà anche questa piccola flessibilità che gli operatori utilizzano soprattutto per competere con i grandi spedizionieri nordeuropei».
«Confetra - afferma il presidente della Confederazione, Nereo Marcucci - ritiene che vi sia il tempo per modificare una norma che di notte distrugge la tela costruita di giorno finalizzata alla ricollocazione del Paese tra i player del mercato comunitario».
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