Oggi Barbara Lezzi, ministro per il Sud, ha visitato il porto di Gioia Tauro. Annunciando l'iniziativa nella sua pagina Facebook, Lezzi aveva specificato che l'intenzione della visita era quello di vedere dal vivo l'area portuale e confrontarsi con lavoratori, sindacati e realtà imprenditoriali. Secondo Lezzi, «questa infrastruttura oggi è fortemente sottoutilizzata, ma ha un potenziale enorme che può essere strategico non solo per la Calabria e il Sud, ma per tutto il Paese».-
- «Tra l'altro - aveva spiegato il ministro - voglio verificare perché non vengono mantenute le promesse fatte sugli investimenti e su come sta agendo l'Agenzia per il Lavoro, dove sono stati collocati 377 portuali. Anche rispetto al commissariamento dell'Autorità Portuale - aveva rilevato Lezzi - è necessario che dopo anni questa fase venga superata in favore di una direzione a forte impronta manageriale. Una premessa è indispensabile: tutti abbiamo chiaro che qui, come altrove, la 'ndrangheta è forte e pervasiva. Senza legalità e dunque, libertà per lavoratori e imprenditori, crescita e sviluppo saranno azzoppati. Lo Stato e questo governo devono fare la loro parte, fino in fondo».
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- «Condividiamo e sosteniamo l'impegno del ministro assunto con le strutture sindacali territoriali - ha detto il segretario nazionale della Filt Cgil, Natale Colombo, commentando l'esito della visita del ministro al porto calabrese - per coinvolgere immediatamente il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ad attivare congiuntamente tutte le leve necessarie per rivitalizzare il ciclo produttivo dell'intero scalo che resta una vera e grande potenzialità per l'intero Paese. L'auspicio - ha aggiunto Colombo - è che rapidamente anche l'Agenzia per il Lavoro riesca a dare le risposte per cui è stata creata».
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- «Alle dichiarazioni - ha concluso il dirigente nazionale della Filt - seguano i fatti e quindi le azioni concrete per rilanciare il porto. Serve far registrare anche all'occupazione un'inversione di tendenza».

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