- confermandosi un settore fondamentale per l'economia del Paese. Lo sottolinea il Secondo Studio dell'Osservatorio Cargo Aereo di ANAMA e del Cluster Cargo Aereo, presentato oggi a Milano nell'ambito di un convegno digitale, ricordando che l'Italia è tra i primi dieci esportatori al mondo. Il documento, realizzato in collaborazione con TRT con l'obiettivo di approfondire le dinamiche e i punti di forza che caratterizzano i principali aeroporti italiani - Milano Malpensa, Bergamo Orio al Serio, Roma Fiumicino, Venezia e Bologna - nel confronto con gli aeroporti europei di Francoforte, Monaco, Parigi-Charles De Gaulle, Amsterdam-Schiphol, Lussemburgo, evidenzia che, tuttavia, il sistema aeroportuale italiano movimenta il 7% del cargo aereo europeo contro ad esempio il 30% della Germania, seguita da Francia e Olanda. Negli ultimi anni l'Italia ha comunque migliorato le proprie performance e nel 2019 ha superato il Belgio, raggiungendo il quinto posto a livello europeo.
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- Lo studio, sulla base di un'analisi qualitativa mirata su imprese manifatturiere e di spedizioni, elenca inoltre i gap da colmare per potenziare le risorse del cargo aereo italiano in termini di affidabilità del servizio e transit time - fattori di scelta rilevanti per le merci ad alto valore aggiunto o con caratteristiche di deperibilità. Innanzitutto il miglioramento dei collegamenti per capillarità e frequenza da/per gli hub aeroportuali e, da questo punto di vista, Malpensa, il principale aeroporto cargo italiano, sconta, però, l'assenza di una forte compagnia di bandiera di cui sia hub di riferimento. Ne consegue un livello inferiore di connettività dell'aeroporto. La numerosità delle destinazioni degli aeroporti di Parigi e Francoforte - osserva lo studio - deriva proprio dal loro ruolo di hub internazionale per le rispettive compagnie di bandiera Air France e Lufthansa.
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- In secondo luogo lo sviluppo di infrastrutture più adeguate alle esigenze delle aziende, quali poli logistici aeroportuali di consolidamento dei flussi e sviluppo di infrastrutture aeroportuali dedicate. Il gap infrastrutturale con i principali aeroporti europei si è però nel tempo ridotto, grazie agli ingenti investimenti per lo sviluppo di Cargo City.
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- Lo studio, nell'appendice dedicata all'impatto del Covid-19, evidenzia le peculiarità di un settore che, in un momento di gravissima crisi come quello attuale, ha dimostrato grandi capacità di resilienza. Gli spedizionieri aerei, in collaborazione con gli altri attori della filiera, rivestono, infatti, un ruolo strategico nell'internazionalizzazione della supply chain dei prodotti italiani, rispondendo in modo adeguato ai cambiamenti in atto nelle reti di distribuzione derivanti dall'innovazione tecnologica e dallo sviluppo dell'e-commerce.
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- «L'emergenza - ha rilevato a nome del Cluster Cargo Aereo il presidente di Anama, Alessandro Albertini, in apertura dei lavori - ha attirato l'attenzione della politica e dei media sul nostro settore. Stiamo lavorando con determinazione affinché il mondo dei trasporti in generale e quello del cargo aereo in particolare, assurgano agli onori della cronaca poiché trasporti efficaci ed efficienti sono alla base di una economia solida e in salute. Ribadiamo l'importanza di riprendere al più presto i lavori del Tavolo sul Cargo Aereo per aggiornare il Position Paper del 2017 sottoscritto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e da tutte le Associazioni componenti il Cluster».
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- Intervenendo al convegno, il presidente di Confetra, Guido Nicolini, ha sostenuto che «la logistica, il trasporto e, naturalmente, il cargo aereo, hanno bisogno di un forte impulso. Oggi più che mai, di fronte al nuovo crescendo della pandemia - ha spiegato - c'è bisogno di concretizzare velocemente gli interventi già decisi per il settore. Confetra da mesi si batte su tutti i tavoli in questo senso. Abbiamo fatto passi in avanti, ma ancora c'è da lavorare. Nello specifico è corretto, come fa Anama, chiedere al MIT di riprendere i lavori del Tavolo del cargo aereo e attualizzare il position paper del 2017».
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- «L'Italia - ha denunciato la presidente di Fedespedi, Silvia Moretto - sconta una criticità del sistema logistico a livello nazionale: l'Italia si trova al 19° posto contro il primo posto della Germania sulla base dell'indice di fluidità logistica (LPI). Quest'anno tutti dovrebbero essersi resi conto di quanto è fondamentale investire nella logistica perché non è sufficiente produrre prodotti di eccellenza, bisogna poter contare su un sistema di distribuzione efficace e dinamico. Da qui, dunque, dobbiamo muoverci per potenziare il cargo aereo che oggi muove il 7% delle merci sulla via area a livello europeo, pensiamo ad esempio che la Germania movimenta sempre a livello europeo il 30% del cargo aereo».
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