Il Comitato per la protezione dell'ambiente marino (MEPC) dell'International Maritime Organization (IMO), riunitasi questa settimana, ha approvato oggi i progetti di emendamento alla Convenzione MARPOL volti a ridurre ulteriormente le emissioni di gas ad effetto serra prodotte dal trasporto marittimo. Tali emendamenti richiedono la combinazione di un approccio tecnico, che prende in considerazione come la nave è stata adeguata alle normative e come è equipaggiata, e di un approccio operativo, che tiene conto di come la nave viene impiegata. I progetti di emendamento saranno ora presentati per l'adozione formale alla settantaseiesima sessione del MEPC che si terrà nel corso del prossimo anno.-
- Le proposte di emendamento alla Convenzione MARPOL prevedono l'aggiunta di ulteriori requisiti alle misure di efficienza energetica delle navi, requisiti che attualmente si basano sull'EEDI (Energy Efficiency Design Index) per le navi di nuova costruzione, il che significa che devono essere costruite e progettate per essere più efficienti dal punto di vista energetico, e sul piano SEEMP (Ship Energy Efficiency Management Plan) che è obbligatorio per tutte le navi e prevede che gli operatori marittimi dispongano di un piano per migliorare l'efficienza energetica attraverso una serie di misure specifiche per le navi. I progetti di emendamento si basano su queste misure introducendo requisiti per valutare e misurare l'efficienza energetica di tutte le navi, incluse quelle già in servizio, e stabilire i livelli di efficienza che dovranno essere raggiunti. La serie di emendamenti comprende: un requisito tecnico per ridurre l'intensità di carbonio basato su un nuovo indice EEXI (Energy Efficiency Existing Ship Index) e requisiti operativi di riduzione dell'intensità di carbonio basati su un nuovo Carbon Intensity Indicator (CII) operativo.
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- In particolare, il nuovo indice EEXI deve essere calcolato sulla base di diversi valori fissati per le diverse tipologie di nave e di differenti categorie basate sulle dimensioni delle navi. L'indice stabilisce l'efficienza energetica della nave rispetto ad dato di riferimento. Pertanto le navi devono soddisfare uno specifico indice EEXI che si basa su un fattore di riduzione richiesto ed espresso come percentuale rispetto all'indice EEDI di riferimento. Inoltre si prevede che per le navi venga determinato un indice CII annuale di riferimento che stabilisce il fattore di riduzione annuale necessario per garantire il miglioramento continuo dell'intensità di carbonio operativa della nave entro un livello di valutazione specifico. Il CII operativo annuale effettivo raggiunto dovrebbe essere documentato e verificato rispetto al CII operativo annuale di riferimento. Ciò consentirebbe una valutazione dell'intensità di carbonio operativa sulla base di una scala A, B, C, D o E ad indicare rispettivamente un livello di prestazione eccellente, elevato, accettabile, basso o pessimo. Tale livello di prestazione verrebbe registrato nel piano di gestione dell'efficienza energetica della nave (SEEMP). Si prevede che una nave classificata D per tre anni consecutivi, oppure E, debba presentare un piano di azioni correttive per dimostrare come verrebbe raggiunto l'indice richiesto (C o superiore). Inoltre si prevede di incoraggiare le amministrazioni, le autorità portuali e altre parti interessate a fornire incentivi alle navi classificate A o B.
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- I progetti di emendamento richiedono inoltre all'IMO di riesaminare l'efficacia dell'attuazione dei requisiti CII ed EEXI entro il primo gennaio 2026 e, se necessario, sviluppare e adottare ulteriori emendamenti.
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- «Ci attende ancora - ha commentato il segretario generale dell'IMO, Kitack Lim - un considerevole ulteriore lavoro per l'implementazione delle misure, ma sono fiducioso che lo spirito di cooperazione dell'IMO dimostrato negli ultimi anni consentirà rapidi progressi con lo sviluppo di linee guida tecniche e di un Carbon Intensity Code così come di un ulteriore essenziale lavoro sulla valutazione globale degli impatti delle misure sui paesi in via di sviluppo».
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