L'associazione degli armatori europei ha espresso apprezzamento per il riconoscimento da parte della Commissione Europea dell'industria dello shipping quale settore in transizione nell'ambito del Sustainable finance package”, il pacchetto di misure adottato ieri dall'organo esecutivo dell'UE con l'obiettivo di migliorare il flusso di investimenti verso attività sostenibili. Però l'European Community Shipowners' Associations (ECSA) ha precisato che, se l'intento è quello di promuovere il successo della transizione, è essenziale che i criteri delle analisi tecniche siano realistici e neutrali dal punto di vista tecnologico.-
- Sottolineando che «l'industria europea dello shipping si impegna a raggiungere i propri obiettivi ambientali e di decarbonizzazione», il segretario generale dell'ECSA, Martin Dorsman, ha specificato che, «nel contempo, essendo un'industria ad alta intensità di capitale dove molte navi sono uniche nel loro genere, è anche essenziale garantire accesso a soluzioni innovative e sostenibili che possano guidare l'intera industria marittima verso un futuro più verde e più sostenibile. Quindi il finanziamento della transizione risulta decisivo».
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- Il pacchetto adottato ieri dalla Commissione prevede l'UE Taxonomy Climate Delegated Act, atto che prende in considerazione gli aspetti climatici della tassonomia UE, atto - ha specificato l'associazione degli armatori europei, che fornisce la prima serie di criteri tecnici per definire quali attività di trasporto marittimo contribuiscono in modo sostanziale alla mitigazione e all'adattamento ai cambiamenti climatici. A tal proposito l'ECSA ha evidenziato che tuttavia, nella loro forma attuale, i criteri di analisi tecnica relativi al trasporto marittimo, così come definiti dal Climate Delegate Act, sono troppo restrittivi, il che - ha avvertito l'associazione - comporta in rischio di porre la transizione a rischio.
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- L'ESCA si è detta tuttavia confortata dal fatto che la Commissione Europea abbia chiarito che l'EU Taxonomy Climate Delegated Act è un documento in divenire, che sarà soggetto regolarmente agli aggiornamenti del caso.
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- «Tuttavia - ha puntualizzato Dorsman - oltre agli aspetti tecnici, ci sono anche principi che dovrebbero essere gli elementi costitutivi quando si sviluppano e si aggiornano i criteri di screening tecnico». Accogliendo con favore l'assicurazione da parte della Commissione Europea che la tassonomia continuerà ad essere fondata su basi scientifiche e sarà neutrale dal punto di vista tecnologico, l'ECSA ha però sottolineato l'importanza che i criteri di screening tecnico rimangano uniformi lungo l'intera supply chain.
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- Per chiarire l'importanza data a questa uniformità, l'associazione degli armatori europei ha spiegato che un esempio è la coerenza fra le norme applicabili per la costruzione di una nave e quelle per il funzionamento della nave. L'ECSA ha evidenziato che, inoltre, nel cercare di ridurre le emissioni e di migliorare altri obiettivi ambientali, l'industria dello shipping non dipende solo da altri stakeholder quali i costruttori navali, i produttori di motori, la supply chain dei combustibili o le infrastrutture portuali, ma deve essere anche attentamente valutato dove l'industria dello shipping ha il potere di influenzare la transizione a causa delle proprie attività economiche. «Dato che l'attività economica del trasporto marittimo - ha chiarito l'ECSA - è basata sulle risorse (le navi) e che le merci che trasporta dipendono dalla domanda e dall'offerta del mercato di parti che fanno parte di altri settori industriali, considerare le merci come parte dell'attività di trasporto marittimo dello shipping nell'ambito della tassonomia dello shipping condurrà a conseguenze negative e non previste».
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- «Sarebbe assai controproducente e ingiusto - ha osservato il segretario generale dell'ECSA - penalizzare i finanziamenti per l'industria dello shipping basandosi sulle merci trasportate. Oltre a distogliere finanziamenti destinati a soluzioni innovative, si corre il rischio di accelerare un trasferimento modale inefficiente. Partendo da queste considerazioni - ha concluso Dorsman - ci impegniamo a fornire competenze e continueremo a lavorare con i politici sui dettagli tecnici utili ad assicurare un transizione meno problematica».
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