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ESPO e Interferry presentano una proposta comune per la riduzione delle emissioni delle navi nei porti incentrata sui sistemi OPS
Le due associazioni evidenziano la necessità di installarli inizialmente nei porti con il più intenso traffico di traghetti, misurato però in base ad un numero minimo di scali per terminal portuale anziché per porto
24 maggio 2022
L'associazione dei porti europei e l'associazione che rappresenta gli armatori che operano flotte di traghetti hanno concordato un programma di lavoro comune con lo scopo di promuovere lo sviluppo ecosostenibile di entrambi i settori attraverso l'installazione e l'uso nei porti di sistemi Onshore Power Supply (OPS) per la fornitura di energia dalla rete elettrica di terra alle navi in sosta nei porti affinché possano spegnere i motori di bordo e quindi ridurre le emissioni.
Il programma concordato dall'European Sea Ports Organisation (ESPO) e da Interferry è incentrato su sette linee direttrici. La prima prevede che i traghetti vengano riconosciuti come modalità sostenibile per il trasporto di passeggeri tra le città e le regioni europee, riconoscimento che secondo ESPO e Interferry dovrebbe essere meglio evidenziato nella politica dei trasporti europei e, in particolare, nell'“Iniziativa Faro 3” (“Rendere più sostenibile e sana la mobilità interurbana e urbana”) della comunicazione della Commissione Europea “Strategia per una mobilità sostenibile e intelligente” del 9 dicembre 2020.
Il secondo punto del programma prevede che i porti che vengono scalati dai traghetti si dotino nel più breve tempo possibile di sistemi OPS e che le compagnie di traghetti si impegnino ad utilizzare sempre questi sistemi laddove disponibili. Uso dell'energia elettrica dalla rete di terra da parte delle navi che non sarà non solo rivolto al consumo di energia a bordo delle navi durante l'attracco in porto, ma anche per ricaricare le batterie utilizzate per il sistema di propulsione della nave con il conseguente aumento della richiesta di energia di terra che comporterà un upscaling della rete.
Il documento concordato da ESPO e Interferry evidenzia quindi la necessità di un'ottimizzazione della diffusione e dell'uso dei sistemi OPS per il settore dei traghetti, con investimenti che inizialmente dovrebbero essere attuati dove l'installazione del sistema OPS consentirà una massimizzazione della riduzione delle emissioni. Pertanto, per le due associazioni, è prioritaria l'installazione dei sistemi OPS nei terminal scalati da traghetti che registrato un'elevata frequenza di operazioni navali rispetto ai terminal dove tale attività è solo occasionale. A tal fine, secondo ESPO e Interferry, le proposte per il Regolamento europeo AFIR (Alternative Fuels Infrastructure Regulation) sulle infrastrutture per i carburanti alternativi che fanno riferimento ad uno specifico numero minimo di scali per porto, dovrebbero essere modificate prevedendo invece un numero minimo di scali per terminal portuale.
Inoltre ESPO e Interferry ritengono che le esenzioni ai requisiti OPS nell'ambito delle proposte europee FuelEU Maritime e AFIR dovrebbero essere allineate per assicurare l'efficace diffusione ed utilizzo degli OPS, in considerazione anche della richiesta da parte dei porti e dell'industria dei traghetti di un quadro coerente e prevedibile che offra certezza giuridica alle parti interessate.
Il quinto punto del programma, in considerazione degli ingenti investimenti indispensabili per rendere più ecologico il settore marittimo, rileva la necessità che le risorse economiche provenienti da un sistema di scambio di quote di emissione dell'UE applicato al settore marittimo o da qualsiasi analoga misura basata sul mercato vengano destinate al finanziamento della diffusione dei sistemi OPS attraverso un fondo dedicato a beneficio sia dei porti che del settore marittimo.
ESPO e Interferry ritengono inoltre che sia necessario incoraggiare e promuovere lo sviluppo di nuovi combustibili e nuove tecnologie utili a rendere l'industria marittima più ecologica nonché il concomitante sviluppo di specifiche norme operative e di sicurezza. Secondo le due associazioni, il quadro finanziario e normativo dovrebbe essere indipendente dagli aspetti tecnologici al fine di assicurare che vengano prese in considerazione tutte le opzioni praticabili.
Infine, per ESPO e Interferry, nella revisione della direttiva europea DTE sulla tassazione dell'energia dovrebbe essere introdotta a livello UE un'esenzione fiscale totale e permanente per l'elettricità fornita alle navi all'ormeggio nei porti, al fine di incentivare l'adozione e l'uso dei sistemi OPS.
Ricordando le enormi sfide che l'industria marittima deve affrontare per la riduzione delle emissioni di gas serra, con specifiche normative che prevedono una riduzione di circa il 50% entro il 2030 per arrivare all'azzeramento delle emissioni entro il 2050, l'amministratore delegato di Interferry, Mike Corrigan, ha sottolineato che l'elettrificazione della propulsione navale è fondamentale per conseguire questi obiettivi. «I traghetti - ha specificato - sono già leader nella transizione del settore marittimo verso sistemi ibridi e completamente elettrici, ma un'importante espansione della rete elettrica è assolutamente cruciale per conseguire gli obiettivi finali».
Manifestando soddisfazione per la collaborazione in atto con Interferry su questi temi, Isabelle Ryckbost, segretario generale di ESPO, ha affermato che «il ruolo che il trasporto tramite traghetti può svolgere nel rendere più ecologico il trasporto dei passeggeri in Europa è assolutamente sottovalutato. I traghetti - ha evidenziato - collegano persone, regioni ed economie».
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