In vista della riunione di lunedì prossimo dei ministri dei Trasporti dell'Unione Europea, nel corso della quale verrà discussa l'attuale proposta di revisione del regolamento sugli orientamenti dell'UE per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T) con lo scopo di raggiungere un accordo su un orientamento generale del Consiglio dell'Unione Europea, le associazioni che rappresentano i settori del trasporto ferroviario e intermodale europeo - CER, ERFA, UIP, UNIFE e UIRR - hanno emesso una dichiarazione congiunta in cui evidenziano la necessità che il Consiglio dell'UE adotti un accordo che sia in linea con le ambizioni espresse dalla Commissione Europea, e ciò affinché il trasporto ferroviario delle merci sia in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati nell'ambito della strategia europea per una mobilità sostenibile e intelligente. Ciò - hanno sottolineato le associazioni - richiede assolutamente che l'infrastruttura ferroviaria sia sviluppata in modo tempestivo e che faciliti l'aumento dei volumi di merci trasportate su rotaia.
Nella dichiarazione CER, ERFA, UIP, UNIFE e UIRR hanno espresso il timore che le giuste ambizioni della Commissione UE «vengano ridimensionate da un accordo in sede di Consiglio che da un lato mantenga la struttura fondamentale della proposta e, dall'altro, rischi di prevedere troppo spesso la possibilità di una flessibilità non coordinata e di difformi esenzioni nazionali».
In vista della riunione di lunedì le cinque associazioni hanno illustrato le questioni che a loro avviso meritano maggiore attenzione, a partire dalla diffusione dell'ERTMS, il sistema standard europeo di gestione, controllo e protezione del traffico ferroviario rispetto al quale - hanno spiegato CER, ERFA, UIP, UNIFE e UIRR «il Consiglio sembra fissare il 2050 come nuova scadenza per la rete globale, e solo laddove lo Stato membro interessato lo ritenga necessario. Questa scadenza - hanno rilevato le associazioni - ritarderà ulteriormente la possibilità di poter contare su un'infrastruttura ferroviaria pienamente interoperabile, ma la formulazione rende anche la scadenza notevolmente meno vincolante. Al contrario, deve essere delineato un percorso chiaro verso la piena implementazione dell'ERTMS a breve termine, vale a dire entro il 2030 rispettivamente per la rete “core” e il 2040 per la rete “non-core”.
Le associazioni hanno evidenziato anche la necessità di «assicurare che l'infrastruttura ferroviaria consenta il trasporto di container e semirimorchi alti quattro metri che è fondamentale per il trasporto ferroviario delle merci, in quanto rappresentano i nuovi standard in base ai quali i requisiti dell'infrastruttura devono adeguarsi al P/C 400. Se si desidera soddisfare le esigenze del mercato e potenziare il trasporto intermodale - hanno osservato le cinque associazioni - tale requisito dovrebbe applicarsi al trasporto intermodale e almeno ad un elenco predefinito di linee ferroviarie internazionali per il trasporto merci della rete centrale TEN-T (i Rail Freight Corridors o un loro sostanziale sottoinsieme), incluse le loro principali linee di collegamento da e per i terminal di trasbordo, da concordare tra gli Stati membri previa consultazione del settore ferroviario. Il Consiglio sembra tuttavia preferire un approccio che limiti troppo la necessità di rispettare il profilo P/C 400, mettendo a rischio la possibilità di trasportare container e semirimorchi moderni e di potenziare il trasporto ferroviario e intermodale delle merci».
Le associazioni auspicano poi che il Consiglio mantenga l'orientamento della proposta legislativa per quanto riguarda l'inclusione nella rete centrale TEN-T di importanti tratte infrastrutturali mancanti e di collegamenti transfrontalieri, e l'individuazione di ulteriori terminal merci multimodali nonché di nuovi nodi urbani. «Nutriamo fiducia - specificano tra l'altro - che il Consiglio riconoscerà l'importanza di collegare i porti interni e i porti marittimi alle infrastrutture ferroviarie della rete “core” e “comprehensive” rispettivamente entro il 2030 e il 2050».
Inoltre CER, ERFA, UIP, UNIFE e UIRR ritengono «fondamentale garantire che una quantità adeguata di infrastrutture per i combustibili alternativi venga installata nei segmenti della rete TEN-T in cui l'elettrificazione non è possibile o per i quali potrebbe essere concessa una deroga all'obbligo di elettrificazione secondo le pertinenti disposizioni della TEN-T. Pertanto - hanno rilevato - il Regolamento sull'infrastruttura per i combustibili alternativi dovrebbe essere pienamente allineato al regolamento TEN-T al fine di massimizzarne l'impatto».
Infine, ad avviso delle associazioni, il testo «non prende sufficientemente con considerazione l'infrastruttura ferroviaria ad alta velocità» e dovrebbe essere anche data priorità al rafforzamento dell'attuale bilancio del Meccanismo per Collegare l'Europa per non incorrere in una scarsità di fondi a disposizione che si rifletterebbe inevitabilmente sulle iniziative dei governi nazionali e delle aziende.