L'International Union for Road-Rail Combined Transport (UIRR), l'associazione per la promozione del trasporto intermodale strada-rotaia in Europa, è completamente d'accordo con lo sconfortante scenario in quanto a infrastrutture e norme in cui deve operare, e contro cui deve combattere, il settore del trasporto intermodale dell'Unione Europea che è stato delineato dalla Corte dei Conti Europea nella sua relazione speciale sul trasporto intermodale delle merci
( del
28 marzo 2023). Se UIRR, evidenziando che la Corte mette in risalto un quadro normativo europeo che sbaglia a promuovere alcune modalità di trasporto ed è «obsoleto, controproducente o disfunzionale», ed è totalmente in sintonia con quanto riscontrato dall'istituzione europea, è un po' meno
pessimistica circa le prospettive di possibile crescita dell'intermodalità europea, a patto che i politici dell'UE ci credano: «la stagnazione della quota di mercato del trasporto su strada nell'ultimo decennio - ha avvertito il presidente dell'associazione, Ralf-Charley Schultze - non dovrebbe indurre i responsabili politici a ritenere che il trasferimento modale non sia possibile o fattibile. Una massa critica di decisivi cambiamenti legislativi e le giuste misure di promozione - ha spiegato il presidente dell'UIRR - genereranno il trasferimento modale necessario per decarbonizzare il trasporto delle merci, aumentandone nel contempo l'efficienza energetica e riducendo tutte le altre esternalità».
Contrariamente alle conclusioni della Corte dei Conti Europea, ha sottolineato la UIRR, una via per sviluppare il trasporto intermodale c'è ed è quella indicata dallo studio “Roadmap to Zero-Carbon Combined Transport 2050” elaborato alla fine dello scorso anno dalla società di consulenza europea d-fine per conto della UIRR, in base al quale il raddoppio della quota di mercato del trasporto ferroviario delle merci può essere raggiunto entro il 2050 ( del 29 novembre 2022). L'associazione ha ricordato quali sono le condizioni per consentire questo sviluppo: 460 miliardi di euro (16,5 miliardi di euro all'anno) di investimenti nell'infrastruttura ferroviaria finalizzati al trasporto delle merci e 47 miliardi di euro (1,5 miliardi di euro all'anno) di investimenti in asset intermodali, nonché l'adozione di correttivi al regolamento TEN-T, alla direttiva sulla tassazione dell'energia e alla direttiva sul trasporto combinato così come la definizione di nuove regole sulla gestione della capacità ferroviaria.
A tal proposito la UIRR ha esortato i legislatori europei a portare a termine la modifica della direttiva sulla tassazione dell'energia in modo da internalizzare ogni esternalità correlata alla combustione di carburanti fossili.