«L'ICS accoglie con grande favore l'ambizioso accordo
raggiunto oggi dai governi presso l'IMO affinché il trasporto
marittimo raggiunga emissioni nette zero “entro o attorno al
2050”, in linea con l'Accordo di Parigi e l'impegno assunto
dal settore marittimo alla COP 26 di Glasgow nel 2021». Lo ha
affermato Simon Bennett, vice segretario generale dell'International
Chamber of Shipping (ICS) commentando la conclusione dei negoziati
di questa settimana nell'ambito del Marine Environment Protection
Committee (MEPC) dell'International Maritime Organization (IMO)
sulla riduzione dei gas ad effetto serra generati dalle navi
(
del
7
luglio 2023).
«Questo storico accordo presso l'IMO - ha aggiunto Bennett
- dà un segnale molto forte agli operatori navali e, cosa più
importante, ai produttori di energia che ora devono fornire
urgentemente combustibili marini a zero gas ad effetto serra in
grandi quantità se si vuole che sia possibile una transizione
così rapida».
Il MEPC ha concordato di programmare cosiddetti “punti di
controllo indicativi” nel 2030 e nel 2040 al fine di valutare
il procedere della riduzione di queste emissioni, fissando obiettivi
non vincolanti e, a giudizio delle prime osservazioni da parte delle
organizzazioni ambientaliste, assai limitati relativamente, in
particolare, alla una diminuzione prevista per il 2030 pari ad
almeno il 20% rispetto ai livelli del 2008. Secondo Bennett, invece,
«i punti di controllo concordati per il 2030 e il 2040 sono
particolarmente ambiziosi. Il settore - ha assicurato - farà
tutto il possibile per raggiungere questi obiettivi, compresa la
riduzione assoluta del 70-80% delle emissioni di gas serra ora
richiesta all'intero settore marittimo globale entro il 2040. Ma -
ha messo le mani avanti il vice segretario generale
dell'associazione armatoriale internazionale - ciò può
essere raggiunto solo se l'IMO accetterà rapidamente una
tassa globale sulle emissioni di gas serra delle navi a sostegno di
un meccanismo di “finanziamento e ricompensa”, come
proposto dal settore
(
del 25
ottobre 2022, ndr). Abbiamo - ha sottolineato Bennett -
urgente bisogno di ridurre il divario di costo tra i combustibili
marini convenzionali e quelli alternativi e incentivare la
produzione e l'adozione di nuovi combustibili nella scala ora
necessaria per far fronte a questa transizione accelerata. Il 2040 è
tra meno di 17 anni e la disponibilità di combustibili marini
a zero GHG oggi è praticamente pari a zero».
«È molto positivo - ha proseguito Bennett - che la
maggioranza dei governi ora sostenga una tassa per il trasporto
marittimo che comporti contributi forfettari da parte delle navi per
tonnellata di gas serra emessa erogati ad un fondo IMO per
accelerare una rapida transizione. La proposta “finanziamento
e ricompensa” dell'ICS rimane decisamente sul tavolo come
soluzione realizzabile e sarà ora oggetto di una valutazione
d'impatto globale da parte dell'UNCTAD da completare entro l'inizio
del prossimo anno, in modo che una misura economica possa essere
adottata nel 2025. Ciò sarà vitale se vogliamo
raggiungere entro il 2030 un successo nell'uso di nuovi carburanti
per raggiungere l'obiettivo estremamente ambizioso che l'IMO ha ora
fissato per il 2040».
«ICS - ha concluso il vice segretario generale
dell'associazione armatoriale - è fiduciosa che questa
valutazione dell'impatto economico dimostrerà che la proposta
“fund and reward”, o qualcosa di analogo, è
l'unica via praticabile da seguire se gli ambiziosi obiettivi di
riduzione dei gas serra concordati dall'IMO questa settimana possano
rimanere realistici e realizzabili. L'accordo di questa settimana è
storico per il nostro settore e invia il messaggio molto forte che
il settore marittimo è seriamente intenzionato a raggiungere
lo zero netto e a far fronte al pericoloso cambiamento climatico in
linea con l'Accordo di Parigi».