L'associazione armatoriale internazionale International Chamber of Shipping (ICS) ha inviato all'International Maritime Organization (IMO) una proposta per la creazione di un fondo mondiale per la decarbonizzazione dello shipping incentrata sull'incentivazione dell'utilizzo di combustibili alternativi a basse emissioni, tipologia di fuel - ha ricordato l'associazione - che attualmente costano almeno due o tre volte di più rispetto ai bunker fuel convenzionali.
Il fondo - è la proposta dell'ICS - verrebbe finanziato tramite un contributo forfettario obbligatorio da parte delle navi per tonnellata di CO2 emessa. Le risorse del fondo verrebbero utilizzate per premiare coloro che usano i fuel alternativi riducendo così le emissioni di CO2, ricompensandoli in tal modo del maggiore costo del combustibile acquistato. L'entità della ricompensa verrebbe calcolata sulla base delle emissioni di CO2 evitate e i fondi verrebbero elargiti sulla base di una rendicontazione annuale delle emissioni di CO2 non prodotte grazie all'uso di fuel verdi. L'ICS ritiene che, ad esempio, una nave alimentata ad ammoniaca potrebbe ottenere un risparmio annuo sui costi pari ad oltre 1,5 milioni di dollari.
L'International Chamber of Shipping ha precisato anche quale potrebbe essere l'entità della ricompensa per la mancata emissione di CO2 da parte delle navi: un'approfondita valutazione d'impatto effettuata per ICS da Clarksons Research - ha reso noto l'associazione - ha evidenziato che «un contributo finanziario sino a circa 100 dollari per tonnellate di CO2 emessa non causerebbe sproporzionati impatti negativi sulle economie degli Stati». L'ICS ha precisato inoltre che, a suo avviso, inizialmente l'entità della ricompensa potrebbe essere assai più contenuta e la sua consistenza potrebbe essere soggetta ad una revisione quinquennale in considerazione della sempre maggiore quantità di combustibili alternativi resi disponibili.
L'ICS propone che i contributi forfettari vengano raccolti in un International Maritime Sustainability Fund, fondo in cui - secondo le previsioni dell'associazione - potrebbero confluire miliardi di dollari all'anno, soldi che potrebbero essere destinati sia a ridurre il divario di prezzo tra i combustibili marini convenzionali e quelli alternativi sia a sostenere i necessari investimenti nei Paesi in via di sviluppo destinati alla produzione di fuel alternativi e alle infrastrutture per il bunkeraggio.
ICS ritiene che l'obiettivo dell'iniziativa, che ha denominato “Fund and Reward” (F&R), potrebbe essere quello di assicurare che entro il 2030 almeno il 5% dell'energia utilizzata dal settore del trasporto marittimo venga generata da combustibili alternativi. Però, ha evidenziato l'associazione, per raggiungere questo obiettivo è necessario agire subito: «con la proposta Fund and Reward dell'ICS - ha specificato il presidente dell'associazione, Emanuele Grimaldi - agli Stati membri dell'IMO si presenta un nuovo ma molto breve periodo di opportunità per mettere in atto una misura economica globale che possa dare il via allo sviluppo e alla produzione di combustibili alternativi per lo shipping. Per raggiungere lo zero netto a metà secolo - ha sottolineato Grimaldi - questi nuovi combustibili devono iniziare a diventare commercialmente disponibili in quantità significative orientativamente entro e non oltre il 2030».
Grimaldi ha fatto intendere che questa proposta è una delle migliori, se non la migliore, che l'industria armatoriale possa formulare: «il compromesso - ha osservato il presidente dell'ICS - è sempre difficile, ma in ogni trattativa avere una proposta come questa può mettere tutti d'accordo. Confido - ha aggiunto - che questa proposta fungerà da ponte tra le ambizioni climatiche sia dei Paesi sviluppati che di quelli in via di sviluppo, in modo che nessuna parte dell'industria mondiale dello shipping venga lasciata indietro».
Ad avviso dell'ICS, il sistema Fund and Reward potrebbe essere istituito entro il 2024 se i governi definiranno un quadro normativo in sede IMO.
«Questo fondo - ha rilevato inoltre il segretario generale dell'ICS, Guy Platten - ha il potenziale per andare al di là della tradizionale portata dell'IMO, accrescendo gli investimenti per la produzione di combustibili e infrastrutture per il bunkeraggio nei porti di tutto il mondo che saranno essenziali per la completa decarbonizzazione del nostro settore a livello mondiale».
L'International Chamber of Shipping ha specificato che la proposta F&R mette assieme elementi di differenti proposte presentate da diversi governi e dall'Unione Europea e della proposta di tassazione delle emissioni di carbonio prodotte delle navi avanzata dall'ICS assieme ad Intercargo, l'associazione che rappresenta gli armatori impegnati nel segmento del trasporto di rinfuse solide ( del 6 settembre 2021).
L'ICS ha reso noto, infine, che la propria proposta sarà discussa il prossimo dicembre dopo la prossima COP27, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà dal 6 al 18 novembre, e prima della prossima riunione del Marine Environment Protection Committee dell'IMO.