Oggi il Consiglio dell'Unione Europea ha approvato la revisione
della strategia per la sicurezza marittima dell'UE e il relativo
piano d'azione, documenti che sono stati adottati per la prima volta
nel 2014, con il piano d'azione che è stato oggetto di un
aggiornamento nel 2018. Scopo della revisione è di garantire
che l'Unione disponga di un'ampia gamma di strumenti efficaci per
affrontare minacce e sfide nuove e in evoluzione in materia di
sicurezza, tra cui la crescente concorrenza strategica per il potere
e le risorse nelle aree marittime attorno all'UE e in altre regioni,
il degrado ambientale e gli attacchi ibridi e informatici contro le
infrastrutture marittime. L'aggiornamento della strategia e il
relativo piano d'azione sono stati elaborati sulla base di una
comunicazione congiunta della Commissione Europea e dell'alto
rappresentante dell'Unione per gli Affari esteri e la politica di
sicurezza pubblicata lo scorso marzo e includono i contributi degli
Stati membri.
La nuova strategia è strutturata intorno a sei obiettivi
strategici, che si sono tradotti in circa 150 azioni concrete nel
relativo piano d'azione, a partire dall'intensificazione delle
attività in mare attraverso l'organizzazione di esercitazioni
di sicurezza marittima, comprese esercitazioni navali annuali delle
Marine e delle Guardie Costiere degli Stati membri, e attraverso il
rafforzamento delle operazioni navali esistenti dell'UE (Atalanta e
IRINI). Tra le altre azioni figura il potenziamento della lotta
contro le attività illegali e illecite in mare, quali la
pirateria e gli atti di depredazione armata, la criminalità
organizzata, compresi il traffico di migranti e la tratta di esseri
umani, e la pesca irregolare, non dichiarata e non regolamentata.
Saranno inoltre rafforzate le ispezioni di sicurezza marittima
presso i porti dell'UE.
Nell'ambito dell'aggiornamento della strategia, l'UE ha previsto
anche di intensificare i partenariati con i Paesi che condividono i
medesimi principi e con organizzazioni regionali e internazionali,
di promuovere il dialogo e le migliori pratiche e di sostenere
l'ordine in mare basato su regole, in particolare sulla Convenzione
delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare. Inoltre l'UE rafforzerà
la cooperazione con la NATO in materia di sicurezza marittima,
basandosi sui risultati finora conseguiti e in linea con la terza
dichiarazione congiunta sulla cooperazione UE-NATO del gennaio 2023.
Per quanto riguarda la conoscenza del settore marittimo,
l'accento sarà posto sul miglioramento della raccolta e dello
scambio di informazioni tra le diverse autorità civili e
militari responsabili delle attività di monitoraggio e di
sorveglianza. L'UE continuerà a utilizzare e sviluppare
l'ambiente comune per la condivisione delle informazioni (Common
Information Sharing Environment - CISE) e a rafforzare la rete per
lo scambio di informazioni sulla sorveglianza marittima (Maritime
surveillance information exchange network - MARSUR) al fine di
migliorare lo scambio sicuro di informazioni e il coordinamento tra
le autorità nazionali e dell'UE in materia di sorveglianza
marittima. Tra le altre azioni principali figurano l'integrazione di
soluzioni spaziali e il rafforzamento della sorveglianza mediante
navi pattuglia costiere e d'altura.
La rinnovata strategia pone anche un forte accento sul
miglioramento della resilienza e della preparazione collettive
dell'UE e dei suoi Stati membri in merito alla gestione dei diversi
rischi e minacce per la sicurezza marittima. Una linea d'azione
fondamentale nell'ambito di questo obiettivo prevede l'aumento della
resilienza e della protezione delle infrastrutture marittime
critiche, quali gasdotti, cavi sottomarini, porti, impianti
energetici offshore e terminal GNL in tutti i bacini marittimi
intorno all'UE, e il rafforzamento della cooperazione finalizzata
all'elaborazione di un piano regionale di sorveglianza per le
infrastrutture sottomarine e offshore. Altre azioni principali
comprendono lo svolgimento di esercitazioni marittime periodiche a
livello dell'UE incentrate su criticità quali la protezione
dei porti e le minacce informatiche e ibride e il miglioramento
degli allarmi rapidi e delle previsioni strategiche in merito agli
effetti dei cambiamenti climatici, come l'innalzamento del livello
del mare e le tempeste.
Un altro obiettivo strategico riguarda lo sviluppo di capacità
civili e militari nel settore della sicurezza marittima,
coinvolgendo, se del caso, l'industria. Le linee d'azione proposte
comprendono lo sviluppo di requisiti comuni per le tecnologie di
difesa a livello sottomarino e di superficie, la costruzione di
sistemi interoperabili senza equipaggio per monitorare le
infrastrutture marittime critiche e l'intensificazione dei lavori su
diversi progetti di cooperazione strutturata permanente (PESCO)
relativi alla sicurezza marittima.
La strategia punta inoltre a garantire un livello elevato di
istruzione, competenze e formazione specialistiche. Alcune delle
azioni principali in questa direzione si concentrano sulle
competenze necessarie per affrontare le minacce ibride e
informatiche e sulla conduzione di programmi di formazione mirati e
aperti ai partner di Paesi terzi.
L'attuazione della strategia sarà valutata tra tre anni
in una relazione congiunta sui progressi compiuti elaborata dalla
Commissione Europea e dall'alto rappresentante dell'Unione per gli
Affari esteri e la politica di sicurezza.