Le situazioni di crisi in atto nel mondo creano difficoltà
ai porti italiani, incluso il porto di Livorno che guarda alla
sponda meridionale del Mediterraneo per affrontarne gli impatti con
maggiore resilienza. Parlando ai rappresentanti del Comitato di
gestione e dell'Organismo di partenariato dell'Autorità di
Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, in una riunione
allargata anche all'assessore regionale alle attività
produttive, Leonardo Marras, e all'assessora comunale ai porti,
Barbara Bonciani, il presidente dell'AdSP toscana, Luciano
Guerrieri, ha confermato che «gli scali portuali dell'Alto
Tirreno stanno vivendo un momento di sofferenza, al pari degli altri
porti italiani»: «tra gennaio e marzo - ha annunciato -
il porto di Livorno ha fatto registrare un calo generale in quasi
tutte le tipologie di traffico, a cominciare dai container, dai
prodotti forestali e dalle auto nuove. Le uniche eccezioni positive
sono rappresentate dal traffico dei rotabili e da quello dei
passeggeri». «Nel primo trimestre del 2024 - ha aggiunto
- gli avviamenti al lavoro dei lavoratori delle imprese portuali
sono diminuiti dell'8,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno
precedente (da 57.427 a 52.447)».
Alla ricerca di soluzioni per far sì che il sistema
portuale dell'Alto Tirreno possa reggere meglio all'onda d'urto
provocata dalle crisi internazionali, l'AdSP ne ha individuato una
nell'intensificazione delle relazioni con le nazioni nordafricane,
in considerazione anche della recente tendenza delle nazioni a
riavvicinare le attività produttive ponendole vicino o entro
i propri confini. «A livello mondiale - ha osservato Guerrieri
- i processi di nearshoring e reshoring hanno da tempo cominciato a
rappresentare una risposta valida alle vulnerabilità delle
catene di approvvigionamento. La ricollocazione di stabilimenti e
fornitori in paesi più vicini all'Europa, e spesso amici, sta
favorendo le economie prossime ai mercati più importanti,
come il Marocco, l'Egitto e la Turchia. Diventa quindi fondamentale
stringere maggiori rapporti con questi Paesi e sviluppare una
politica estera portuale che ci consenta di adattarci alle nuove
filiere industriali che nasceranno». A tal fine, Guerrieri ha
reso noto che il prossimo mese l'ente portuale stringerà un
accordo con il porto egiziano di Damietta. «L'obiettivo - ha
spiegato - è quello di cominciare a tessere una nostra rete
di relazioni con i paesi del Maghreb».
Soffermandosi sull'impatto dell'attuale notevole riduzione del
traffico marittimo attraverso il canale di Suez causata dagli
attacchi dei ribelli Houthi alle navi in transito nel Mar Rosso e
nel Golfo di Aden, Guerrieri ha specificato che il porto di Livorno
non ne ha risentito in modo significativo, se non limitatamente al
traffico delle auto nuove provenienti dal Far East, segmento di
mercato su cui non è stato registrato un vero e proprio calo
ma crescenti disagi per la ritardata consegna dei veicoli.
Il presidente dell'AdSP del Tirreno Settentrionale ha
evidenziato anche la necessità di portare avanti gli
interventi infrastrutturali in programma: «lo sviluppo delle
infrastrutture - ha sottolineato - rimane una priorità.
L'AdSP - ha ricordato - ha cantierizzato in questo periodo ben 13
interventi infrastrutturali e altri 25 progetti sono prossimi ad
andare in gara». Oltre alla realizzazione della piattaforma
della Darsena Europa, Guerrieri ha spiegato che il sistema portuale
toscano ha bisogno «di risorse aggiuntive per sviluppare i
nuovi ambiti di competenza della portualità, che vanno oltre
la logica marittima in senso stretto: la sostenibilità
energetica e la transizione digitale - ha precisato - sono due temi
centrali su cui l'ente portuale sta lavorando con forte
determinazione. Non riteniamo improbabile che con l'avvicendamento
delle cariche istituzionali a Bruxelles si aprano nuove possibilità
di finanziamento per lo sviluppo della progettualità in
ambito portuale-logistico, sulla falsa riga di quanto visto con il
NEXT-GEN EU».