Ventuno organizzazioni, tra associazioni il cui obiettivo è
la riduzione dell'impatto ambientale dei trasporti, aziende che
operano nel settore dello sviluppo di carburanti puliti e
associazioni e imprese del settore ferroviario, hanno inviato una
lettera congiunta a rappresentanti dell'Unione Europea richiamando
l'attenzione sugli sviluppi della revisione della direttiva europea
ETD (Energy Taxation Directive) per la tassazione dei prodotti
energetici e dell'elettricità e sulla possibilità che
le trattative in corso per la revisione della norma possa portare
all'estensione sino al 2049 dell'esenzione fiscale per i carburanti
fossili utilizzati dal trasporto aereo e dal trasporto marittimo.
«Ciò - spiegano le organizzazioni nella lettera -
non solo è contrario allo spirito della proposta iniziale
della Commissione Europea di rivedere l'ETD eliminando gradualmente
le sovvenzioni ai combustibili fossili nell'ambito del suo pacchetto
Fit for 55, ma contravviene anche agli impegni internazionali della
COP28, in cui i Paesi dell'UE hanno chiesto che le “inefficienti”
sovvenzioni ai combustibili fossili venissero eliminate gradualmente
entro il 2030, nonché al parere scientifico del Comitato
scientifico europeo sui cambiamenti climatici di “ridurre
drasticamente l'uso di combustibili fossili”».
Ad avviso delle 21 organizzazioni, «questa iniqua
esenzione fiscale continuerà ad ostacolare l'introduzione e
diffusione delle catene del valore delle tecnologie sostenibili per
i settori aereo e marittimo qui in Europa, nonché delle
alternative sostenibili come la ferrovia, dato che entrambe
continuano a lottare per competere con un trasporto aereo esente da
tasse alimentato da combustibili fossili».
Ricordando che l'UE, nella sua “Sustainable and Smart
Mobility Strategy” presentata dalla Commissione Europea a fine
2020, «si è impegnata a rendere i viaggi inferiori ai
500 chilometri a zero emissioni di carbonio entro il 2030 e a
raddoppiare il traffico ferroviario ad alta velocità in
Europa entro il 2030», nella lettera le organizzazioni
rilevano che, «continuando ad esentare il carburante per gli
aerei dalla tassazione, il settore del trasporto aereo può
offrire prezzi artificialmente bassi su tratte che sono (o possono
essere) servite dalla ferrovia, rendendo quasi impossibile per la
ferrovia competere equamente e impedendo un passaggio a questa
modalità di trasporto più ecologica. Infatti
Greenpeace ha riscontrato che, in media, viaggiare in treno costa il
doppio rispetto ad un viaggio aereo in Europa, il che costituisce
uno dei principali ostacoli che in Europa impediscono ai passeggeri
di passare dall'aereo alla ferrovia. Il divario di prezzo tra aereo
e ferrovia deve essere colmato riducendo i prezzi dei biglietti
ferroviari e nel contempo facendo pagare al trasporto aereo le sue
emissioni».
Inoltre le scriventi osservano che «l'impiego di
carburanti sostenibili per l'aviazione (SAF) richiederà
investimenti significativi e un'accelerazione per soddisfare le
esigenze di decarbonizzazione del settore entro il 2050. Più
a lungo i combustibili fossili rimarranno le opzioni più
economiche per il settore - precisano nella lettera - meno gli
investitori si concentreranno sul finanziamento dello sviluppo di
tecnologie più costose, anche se più pulite, e quindi
solo nel lungo termine le economie di scala saranno in grado di
ridurre i costi iniziali. Senza un forte segnale al mercato che il
carburante fossile per gli aerei non ha più un futuro per
alimentare il trasporto aereo, i produttori di SAF faranno fatica a
competere con i bassi prezzi del carburante per aerei. I produttori
di aeromobili a emissioni zero - rilevano ancora le 21
organizzazioni - hanno anche interesse a garantire che le condizioni
di mercato siano favorevoli all'uso nel lungo termine di fonti
energetiche sostenibili come l'idrogeno, che di nuovo avrà
difficoltà a crescere se l'uso di combustibili fossili sarà
ancora incoraggiato attraverso esenzioni fiscali».
Inoltre nella lettera si sottolinea che «non tassare il
carburante per gli aerei su tutti i voli in partenza dall'Europa ha
rappresentato nel 2022 un gap fiscale di 10,7 miliardi di euro per i
governi dell'UE-27. Ogni anno - si evidenzia - i governi europei
perdono miliardi di introiti che potrebbero essere reinvestiti nella
transizione verso alternative sostenibili come la digitalizzazione e
l'interoperabilità del settore ferroviario (ad esempio
l'implementazione della tecnologia ERTMS) e la decarbonizzazione
dello stesso settore del trasporto aereo. Per l'ERTMS, è
stato stimato che saranno necessari 80 miliardi di euro per coprire
l'intera rete TEN-T. Si stima inoltre che entro il 2050 saranno
necessari complessivamente tra 500 e 800 impianti per i SAF, il che,
ipotizzando 1,8 miliardi di euro per impianto, si tradurrebbe in
circa 36 miliardi di euro di investimenti all'anno tra il 2025 e il
2050».
Per le 21 organizzazioni, cancellare l'esenzione fiscale per i
carburanti per il trasporto aereo significherebbe rimediare anche ad
un'ingiustizia sociale: «sta diventando socialmente
insostenibile per i cittadini - hanno scritto nella lettera - pagare
tasse elevate su beni essenziali come il riscaldamento delle loro
case, i viaggi in treno o il rifornimento delle loro auto, mentre i
voli effettuati da uomini d'affari per New York o dai turisti per
Dubai continuano ad essere esenti da tasse. Mantenere esenzioni
fiscali per determinati settori, mentre altri hanno l'onere di
contribuire agli sforzi per il clima, contraddice l'obiettivo del
Green Deal dell'UE di garantire una transizione socialmente equa e
mina la lotta contro i cambiamenti climatici».
Infine, le organizzazioni specificano nella lettera che
«aumentare il costo dell'impiego del carburante per gli aerei
non solo incoraggerebbe il settore del trasporto aereo ad utilizzare
rotte di volo efficienti, ma anche tecnologie aeronautiche più
efficienti per ridurre il consumo di carburante. Una simile
scappatoia nel quadro di tassazione energetica dell'UE rappresenterà
un'occasione persa per migliorare l'autonomia energetica dell'UE.
Secondo l'Agenzia Internazionale per l'Energia - sottolineano - i
treni sono in media almeno 12 volte più efficienti dal punto
di vista energetico per passeggero rispetto agli aerei. È
nell'interesse delle industrie sostenibili nazionali dell'UE, dello
sviluppo dei servizi ferroviari, della decarbonizzazione dei settori
dell'aviazione e del trasporto marittimo e dei cittadini dell'UE che
vi esortiamo pertanto a garantire che i carburanti per i settori
marittimo ed aereo siano finalmente tassati».
La lettera, che è stata indirizzata al rappresentante
della Rappresentanza permanente ungherese presso l'UE, ai ministri
europei delle Finanze e degli affari economici, al commissario
designato per il Clima, la net zero e la crescita pulita, è
stata sottoscritta da Transport & Environment, ALLRAIL,
Association of European Railway Rolling Stock Lessors (AERRL), Back
on Track, BLOOM, Bond Beter Leefmilieu, Carbon Market Watch,
Eco-Union, EDL, European Energy, H2V, Nature & Milieu, Nordic
Electrofuel, Norsk e-fuel, Opportunity Green, Sciaena, Seas At Risk,
SkyNRG, trainline, VCÖ e Zero.
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