L'Italian Maritime Academy Technologies (IMAT), centro di
formazione dei marittimi di Castel Volturno, si è dotata di
una nuova sede tecnica che è attrezzata con un ponte di
comando da 37 metri e 100 tonnellate di peso, con ambienti operativi
in scala 1:1 in una sala da 1.500 metri quadri, che è
collegato ad una centrale macchina gestita da otto operatori in
contemporanea. Quest'ultima, oltre ad essere collegata con il ponte
di comando, è connessa anche all'intero sistema di
automazione nave, ai due motori ed i relativi impianti, costituendo
un vero e proprio sistema nave per le attività di Vessel
Resource Management (VRM). Ma reali sono anche i motori: uno dual
fuel da 16 megawatt, 230 tonnellate di peso, collegato ai sistemi
ausiliari, e una seconda sala macchine con un motore da 2,7
megawatt, con la possibilità di caricare 0,5 megawatt di
batterie al litio (unica sala macchine hybrid in Europa).
«Per quanto sofisticate - ha spiegato il capitano Rosario
Trapanese, director New Development and Strategy di IMAT - le
attività svolte in regime di simulazione non bastano più.
La nostra idea è quella di sviluppare le competenze
attraverso esperienze il più possibile reali, mettendo a
disposizione dei corsisti i comandi, le apparecchiature e i sistemi
tecnologici presenti e futuri che troveranno a bordo delle navi».
«Per la prima volta - ha sottolineato - è stato messo a
punto un sistema che permette l'interazione con impianti veri:
attraverso interfacce software i motori e tutti gli altri
dispositivi possono essere avviati nel corso delle prove pratiche».
Inoltre il centro campano si è dotato anche di un
simulatore Tug che sarà a breve integrato nel sistema della
nuova sede, di 32 nuove aule per un totale di 3.000 metri quadri
divisi su tre piani, oltre all'implementazione continua della
piattaforma software proprietaria attraverso cui il centro eroga
on-line parte della sua offerta formativa. «Nel corso del 2025
- ha annunciato Trapanese - sarà realizzato il primo impianto
al mondo dedicato alla formazione, di bunkeraggio LNG e
l'installazione di un “damage control and flooding simulator”
collegato ad un sistema di gestione delle emergenze. È il
primo progetto del genere che si realizza in Europa. L'obiettivo è
quello di sostenere la competitività dell'industria marittima
a partire da una risposta allineata, quando non in anticipo, alle
trasformazioni tecnologiche di questo settore».