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COMMERCIO
Canale di Panama, la FMC conferma di avere i poteri per contrastare eventuali pratiche ritenute dannose per i commerci USA
Sola: la Commissione potrebbe agire contro la Repubblica di Panama anziché specificamente contro l'Autorità del Canale. Entro il 2050 - ha sottolineato - la capacità del canale potrebbe diminuire fino al 50%
Washington
29 gennaio 2025
In questi primi giorni della presidenza di Donald Trump ci si
sta interrogando se le mire di possesso espresse dal presidente
statunitense su territori considerati strategici per gli USA sono
ancora strascichi della campagna elettorale o veri e propri
propositi della nuova amministrazione di Washington. Relativamente
alla volontà di controllo americano sul canale di Panama più
volte manifestata da Trump, un'indicazione sulle intenzioni della
Casa Bianca nei confronti della nazione centroamericana e della sua
strategica via d'acqua può ritrovarsi nell'audizione di Louis
E. Sola tenutasi ieri presso la Commissione per il Commercio, la
scienza e i trasporti del Senato americano. Sola è il nuovo
presidente della Federal Maritime Commission (FMC), l'agenzia
federale statunitense incaricata di regolare il sistema dei
trasporti marittimi internazionali degli USA, ruolo che gli è
stato conferito lo scorso 20 gennaio da Donal Trump, che nel 2019 lo
aveva nominato commissario della stessa FMC. All'audizione di ieri
ha preso parte anche Daniel B. Maffei che nei giorni scorsi è
stato rimpiazzato da Sola alla presidenza della FMC, incarico che
gli era stato conferito dall'ex presidente Joe Biden nel 2021, e che
attualmente è commissario della FMC.
I due interventi alla Commissione senatoriale sono utili per
constatare se e come è cambiato l'atteggiamento della FMC nei
confronti di Panama e del suo canale. Dalle dichiarazioni di Sola e
Maffei sembra di percepire una linea di continuità fra i
mandati dei due presidenti della Federal Maritime Commision.
Nella sua audizione, Sola ha ricordato che «per gran parte
della storia ultracentenaria del canale, gli Stati Uniti sono stati
responsabili della gestione dell'infrastruttura, ma tale
responsabilità è cambiata nel 1999 quando il controllo
del canale è stato trasferito alla Repubblica di Panama.
Negli ultimi 25 anni, il canale - ha rilevato il nuovo presidente
della FMC - è stato amministrato in modo molto abile dalla
Panama Canal Authority, un ente governativo indipendente dal governo
di Panama. Nel 2024 - ha ricordato Sola - le condizioni di siccità
hanno avuto ripercussioni sulle operazioni del canale, costringendo
l'Autorità a ridurre il numero totale di slot di transito
disponibili, a vietare ad alcune classi di navi di transitare e ad
imporre che le navi fossero più leggere per ragioni di
pescaggio. In alcuni casi, gli slot di transito disponibili sono
stati messi all'asta al miglior offerente. In risposta alle
preoccupazioni espresse da molte fonti diverse su come veniva
gestito il canale, lo scorso agosto l'allora presidente Maffei ed io
ci siamo recati a Panama per incontrare il governo, l'Autorità
e dirigenti delle imprese per saperne di più su come la
siccità stava influenzando le operazioni del canale e quali
misure l'Autorità stava adottando per rendere il canale più
resiliente alla siccità».
«I dirigenti della Panama Canal Authority - ha proseguito
Sola - sembravano essere improntati alla massima trasparenza nel
discutere della gestione del canale e delle opzioni per rendere la
via d'acqua più resiliente alle condizioni di siccità.
Questi miglioramenti sono assolutamente essenziali. Senza una
soluzione, le proiezioni suggeriscono che entro il 2050 la capacità
del canale potrebbe diminuire fino al 50%, il che avrebbe
conseguenze devastanti per il commercio globale e il commercio
statunitense. L'Autorità sta lavorando per creare i volumi
aggiuntivi di acqua necessari per gestire il canale, ma deve farlo
entro i limiti delle leggi e dei regolamenti amministrati dal
governo della Repubblica di Panama. Tale rapporto talvolta ha
provocato attriti. La Repubblica di Panama è responsabile
dell'amministrazione dei porti, dei diritti idrici e del registro
navale di quella nazione. La realtà è che un'ente, la
Panama Canal Authority, amministra il canale ed è
responsabile della sua continua operatività, ma molte delle
iniziative necessarie per realizzare questo obiettivo sono sotto il
controllo del governo di Panama. A complicare ulteriormente questo
frazionamento di autorità - ha affermato il neo presidente
della FMC - è la reputazione del governo di Panama quanto a
corruzione e a dipendenza dall'influenza straniera. Transparency
International - ha specificato Sola - colloca Panama al 108°
posto su 180 paesi valutati e l'Amministrazione per il Commercio
Internazionale del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti nota
che “la corruzione è la sfida più grande di
Panama”. Ci sono molteplici esempi della corruzione sistemica
riscontrata nel modo in cui il governo panamense fa affari.
Funzionari sono stati sanzionati. Il registro panamense includeva
navi di proprietà iraniana coinvolte nell'elusione delle
sanzioni. Le amministrazioni presidenziali che hanno preceduto
quella dell'attuale presidente Mulino - ha proseguito Sola
riferendosi alla crescente presenza di interessi cinesi a Panama -
sono state particolarmente ricettive rispetto alle proposte cinesi
e, a partire dal 2015, la Repubblica Popolare Cinese a Panama ha
dovuto solo spingere leggermente una porta che era già
aperta. Negli anni successivi, Panama è diventata membro
della Belt and Road Initiative ed ha troncato le sue relazioni
diplomatiche con la Repubblica di Cina (Taiwan). Le aziende cinesi
sono state in grado di ottenere miliardi di dollari in contratti di
sviluppo a Panama, molti dei quali erano progetti infrastrutturali
fisici, alcuni sul canale di Panama o adiacenti ad esso. Non sono
state effettuate gare per assegnare i contratti, le leggi sul lavoro
sono state eluse e il popolo panamense sta ancora aspettando di
vedere come ne ha tratto beneficio».
«Gli Stati Uniti - ha aggiunto Sola, e qui sembra di
ascoltare le parole di diversi discorsi pronunciati da Donald Trump,
ma anche dal predecessore Biden - non sono privi di opzioni per
affrontare la crescente presenza della Cina e delle aziende cinesi a
Panama e in tutte le Americhe. Né siamo privi di opzioni per
quanto riguarda la continua operatività del canale.
Innanzitutto, dobbiamo aumentare il supporto alle aziende americane
che cercano di fare affari a Panama e in tutte le Americhe. Le
aziende cinesi non devono essere le uniche offerenti per i
contratti. Migliorare la resilienza del canale di Panama richiederà
un notevole lavoro di ingegneria e costruzione. Le aziende
statunitensi possono e devono essere in cima alla lista delle
offerte prese in considerazione. Inoltre, gli Stati Uniti devono
contrastare qualsiasi condotta da parte di concorrenti stranieri che
le aziende americane non possono legalmente utilizzare. Le
opportunità commerciali abbondano in tutte le Americhe e i
nostri servizi esteri e commerciali devono abbracciare il loro ruolo
di campioni delle aziende statunitensi nonostante una forte presenza
di organi di stampa locali anti-USA e allineati alla Cina.
L'ambasciata degli Stati Uniti a Panama è una parte cruciale
di questi sforzi. Avere un ambasciatore confermato, in carica a
Panama, e proteggere i nostri interessi nazionali deve essere una
priorità».
«In secondo luogo - ha
affermato il presidente della FMC - dobbiamo salvaguardare
l'indipendenza della Panama Canal Authority. Qualsiasi tentativo da
parte di altri interessi a Panama di diminuire l'indipendenza o la
professionalità dell'Autorità deve essere fermato.
Costruire o espandere relazioni con l'Autorità del Canale di
Panama può aumentare ulteriormente le sue capacità e
competenze. Gli Stati Uniti dovrebbero collaborare con l'Autorità
per identificare opportunità di collaborazione tecnica o
condivisione di expertise. Un esempio è l'U.S. Army Corps of
Engineers che ha un'esperienza senza pari nella gestione di grandi
progetti di lavori pubblici. Il rapporto tra questa e l'Autorità
potrebbe essere formalizzato. Un'altra opportunità per far
crescere i rapporti è quella di promuovere consultazioni più
strette e frequenti tra gli utenti del canale, o i loro
rappresentanti, e la dirigenza dell'Autorità. Tali scambi
sarebbero produttivi, in particolare se identificassero e
alleviassero i problemi preoccupanti prima che diventino questioni
problematiche».
«In terzo luogo - ha concluso
Sola - la Federal Maritime Commission continuerà a monitorare
e rivedere le pratiche della Panama Canal Authority con un occhio di
riguardo alla congruenza della struttura delle tariffe per i
transiti. La Commissione prenderà anche in considerazione
l'estensione del suo esame in corso dell'Autorità per
includere altre attività marittime e della supply chain che
operano a Panama. I poteri conferiti alla Commissione ai sensi della
sezione 19 del Merchant Marine Act del 1920 per affrontare le
condizioni che influenzano i trasporti marittimi nel commercio con
l'estero (46 U.S. Code Chapter 421) autorizzano la Commissione ad
affrontare le leggi o le pratiche dei governi stranieri che sono
dannose per i trasporti marittimi statunitensi. Più
esplicitamente, se la Commissione dovesse formalmente indagare sulle
pratiche della Panama Canal Authority e trovarle sfavorevoli, la
Commissione potrebbe agire in modo più ampio contro la
Repubblica di Panama anziché specificamente contro
l'Autorità. Ai sensi della legge, la Commissione può
imporre significative contromisure, tra cui ingenti multe
giornaliere e il divieto alle navi battenti bandiera panamense di
attraccare nei porti degli Stati Uniti».
Nel suo intervento, riferendosi alle più recenti vicende
che hanno avuto un impatto sui canali di Panama e di Suez, due delle
infrastrutture critiche del sistema mondiale dei trasporti
marittimi, l'ex presidente della FMC Daniel Maffei e attuale
commissario dell'agenzia federale ha rilevato che «la ridotta
capacità del canale di Panama, in combinazione con la
chiusura di fatto del canale di Suez dovuta agli attacchi degli
Houthi nel Mar Rosso, ha avuto gravi conseguenze per il commercio
oceanico, che a volte si sono tradotte in tariffe, tasse e/o tempi
di transito più elevati. Gli importatori ed esportatori
statunitensi hanno espresso preoccupazioni relative al canale di
Panama ai commissari e al personale della FMC, tra cui dubbi sulla
futura affidabilità del canale e domande su come la Panama
Canal Authority stava determinando quali navi potevano transitare
nel canale e quando. La FMC - ha concordato Maffei - ha l'autorità
statutaria ai sensi di legge relativa alle pratiche straniere nel
campo del trasporto marittimo per indagare e potenzialmente adottare
le opportune contromisure se scopre che un paese straniero,
attraverso le sue leggi o regolamenti, ha contribuito a “condizioni
sfavorevoli al trasporto marittimo nel commercio con l'estero”.
Dato questo mandato statutario e in linea con la missione della FMC,
io e l'allora commissario Sola abbiamo iniziato ad analizzare più
a fondo le cause dei problemi che il canale stava affrontando».
Maffei ha elencato gli incontri con i rappresentanti delle
istituzioni panamensi, a partire dal neo presidente José
Mulino, e con i vertici della Panama Canal Authority nonché
con rappresentanti del settore privato: «abbiamo avuto - ha
spiegato - aperte discussioni su questioni chiave come i piani di
Panama per migliorare le sfide legate al livello dell'acqua, alle
procedure di gara utilizzate per assegnare i transiti durante i
periodi di restrizioni e la nostra preoccupazione che l'Autorità
del Canale stesse raccogliendo molto più denaro per transito
durante la crisi rispetto a prima della carenza idrica del 2023-24.
Sia il governo di Panama che l'Autorità del Canale hanno
risposto in modo puntuale alle nostre domande. L'Autorità del
Canale ci ha informato che stavano già apportando modifiche
al sistema di allocazione. Fortunatamente, ora la stagione delle
piogge del 2024 a Panama ha alleviato per il momento i problemi più
gravi di approvvigionamento idrico del canale e ha ripristinato i
normali volumi di transito. Detto questo, mentre il governo
panamense e l'Autorità del Canale hanno, con la consulenza
dell'U.S. Army Corps of Engineers, sviluppato piani credibili per
mitigare le future carenze idriche, hanno anche avvertito che è
probabile che si verificherà almeno un altro periodo di
transito ridotto prima che questi piani possano essere pienamente
implementati». «Mentre apprendiamo di più su come
Panama e la l'Autorità del Canale gestirebbero un'altra crisi
di siccità e riceviamo più input dagli importatori ed
esportatori americani - ha concluso Maffei - la Commissione rimane
pronta a prendere qualsiasi azione appropriata, se giustificata».
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