È salito ad oltre il 70% il numero delle Autorità
di Sistema Portuale (AdSP) italiane che si sono dotate di Port
Community System (PCS), quota che è stata raggiunta grazie
anche al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il piano
presentato dall'Italia per ottenere dall'Unione Europea 191,5
miliardi di euro per il periodo 2021-2026, di cui 68,9 miliardi di
sovvenzioni a fondo perduto e 122,6 miliardi di euro di prestiti,
nell'ambito dei fondi del programma Next Generation Europe definito
dall'UE per consentire alle economie dell'Unione di rispondere
all'impatto della crisi pandemica del Covid-19.
Lo ha sottolineato il Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti specificando che, con il conseguimento, nell'ambito della
sesta rata PNRR, del target relativo all'investimento M3C2 - 2.1,
finanziato con una dotazione di 250 milioni di euro, il dicastero ha
avviato e dato impulso ad una trasformazione profonda del settore
logistico, puntando sulla dematerializzazione dei processi, sempre
più automatizzati e interconnessi. In questo ambito si è
promossa l'adozione dei Port Community System, le piattaforme
digitali interoperabili che mettono in rete operatori pubblici e
privati per migliorare l'efficienza e la sostenibilità del
trasporto merci e della logistica.
«L'implementazione dei Port Community System, estesa alla
maggioranza delle Autorità di Sistema Portuale italiane - ha
evidenziato il Ministero in una nota - non solo migliora
l'efficienza operativa dei porti, ma crea un effetto moltiplicatore
sull'intera filiera logistica, contribuendo a rendere l'Italia un
hub centrale per i traffici commerciali in Europa e nel
Mediterraneo».