 Nei primi nove mesi del 2024, con 362,0 milioni di tonnellate
movimentate, il traffico delle merci nei porti italiani è
cresciuto del +0,5% sullo stesso periodo dell'anno precedente. Lo ha
reso noto oggi l'Associazione dei Porti Italiani (Assoporti) in
occasione della presentazione della ricerca realizzata assieme a
SRM, il centro studi collegato al gruppo Intesa Sanpaolo, incentrata
sulla portualità nazionale e sui commerci con gli Stati
Uniti.
In particolare, nel periodo gennaio-settembre dello scorso anno
i porti italiani hanno movimentato 128,3 milioni di tonnellate di
rinfuse liquide (+2,4%), 93,1 milioni di tonnellate di rotabili
(+1,0%), 91,1 milioni di tonnellate di merci in container (+4,7%),
36,3 milioni di tonnellate di rinfuse solide (-11,5%) e 13,1 milioni
di tonnellate di altre merci (-9,7%). Nel periodo, inoltre, il
traffico dei passeggeri negli scali portuali nazionali è
stato complessivamente di 60,0 milioni di persone (+4,1%), di cui
32,1 milioni di passeggeri dei servizi marittimi locali (+3,3%),
16,9 milioni di passeggeri dei traghetti (+2,9%) e 11,0 milioni di
passeggeri delle crociere (+7,2%).
Il rapporto di SRM e Assoporti evidenzia che il 53% delle
relazioni commerciali fra Italia e USA avviene via mare e che nei
primi nove mesi del 2024 l'interscambio marittimo Italia-USA ha
registrato un valore di 35,8 miliardi di euro, di cui 27,7 miliardi
di esportazioni italiane, rispetto alle quali gli Stati Uniti sono
il primo “cliente”, e 8,2 miliardi di importazioni. In
particolare, le prime cinque categorie di merci esportate via mare
dall'Italia agli USA sono costituite da apparecchi meccanici (9,4
miliardi di euro), alimentari e bevande (5,5 miliardi), mezzi di
trasporto (4,3 miliardi), prodotti chimici (2,7 miliardi) e metalli
(1,9 miliardi), mentre le prime cinque categorie di merci importate
sono rappresentate da prodotti dell'oil & gas (3,7 miliardi),
prodotti chimici (0,9 miliardi), agricoltura, caccia e pesca (0,7
miliardi), apparecchi meccanici (0,7 miliardi) e materie prime
secondarie e rifiuti (0,4 miliardi).
Fra i primi porti italiani che presentano il maggior volume di
traffico con gli USA figurano i porti di Trieste (1,61 milioni di
tonnellate nei primi nove mesi del 2024), Livorno (1,01 milioni di
tonnellate), Piombino (931mila tonnellate), Augusta (896mila),
Genova (825mila), Taranto (754mila), Savona (612mila), Ravenna
(527mila), Porto Foxi (418mila) e Milazzo (360mila).
«I dati sulla portualità italiana - ha commentato
il presidente di Assoporti, Rodolfo Giampieri - continuano a
marciare anche in un momento difficile connesso alla situazione
geopolitica che mostra segnali di miglioramento. La nostra visione
futura è densa di sfide da affrontare con determinazione:
portare a termine gli investimenti del PNRR per ammodernare sempre
più le nostre infrastrutture, digitalizzare i porti e
renderli più sostenibili ed intermodali, saranno per noi i
primi obiettivi da raggiungere per un Paese sempre più
competitivo nel Mediterraneo».
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