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EDITORIALE
Rixi dice a Rixi di spicciarsi e, finalmente, varare la riforma della governance portuale
Il vice ministro ha presentato al congresso della Lega una mozione che pone al centro la necessità di questa riforma
Genova
7 aprile 2025
Rixi sollecita Rixi a varare l'attesa (da tutti e due) riforma
della governance portuale.
Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, si è esortato
a spicciarsi a compiere qualcosa che avremmo dovuto portare a
termine da tempo. Tuttavia, solo occasionalmente ammettiamo
pubblicamente di non aver fatto quello che andava già fatto.
Non lo fa quasi mai chi, tra noi, ha un incarico dirigenziale o
pubblico. Oggi è una di quelle rare volte.
Il vice ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Edoardo
Rixi, ha reso noto di aver presentato, assieme all'europarlamentare
Anna Maria Cisint, un documento per la difesa e il rilancio
dell'industria marittimo-portuale italiana nel contesto
internazionale, mozione che è stata votata e approvata questo
fine settimana a Firenze al congresso della Lega. Rixi ha
specificato che la mozione pone al centro la necessità di una
riforma della governance portuale, con l'obiettivo di superare le
inefficienze burocratiche e garantire un indirizzo strategico
unitario per il sistema marittimo.
La mozione del leghista Rixi sollecita quindi il vice ministro
Rixi a varare la riforma della governance portuale, un importante
aggiornamento del sistema di governo dei porti italiani la cui
necessità è stata evidenziata, già all'atto
dell'insediamento alla guida del Ministero delle Infrastrutture e
dei Trasporti avvenuto a fine 2022, dallo stesso ministro Matteo
Salvini e dal suo vice Rixi. Salvini, dopo essersi fatto fotografare
alla sua nuova scrivania pronto alla nuova sfida, poco si è
interessato dei temi di sua competenza smanioso evidentemente di
ricoprire altri ruoli ritenuti più centrali per l'azione di
governo, come quello di ministro dell'Interno. Non sembra affatto un
caso che questo fine settimana al congresso della Lega sia stata
presentata una proposta per reinsediarlo al Viminale. Proposta che,
ovviamente, Salvini ha affermato di non poter esimersi dal prendere
in considerazione e di cui - ha annunciato - parlerà sia con
l'attuale titolare del dicastero dell'Interno, Matteo Piantedosi,
sia con la premier Giorgia Meloni.
Ansioso di spiccare il volo verso lidi più gratificanti,
quasi sempre Salvini ha delegato Rixi ad occuparsi di infrastrutture
e trasporti. Per oltre due anni Rixi si è affannato a
rimpiazzare il ministro impegnato in altre faccende e la promessa
riforma della governance portuale è, per ora, rimasta una
promessa così come la nomina dei nuovi presidenti delle
Autorità di Sistema Portuale che, per buona parte, sono ora
dirette da commissari straordinari essendo giunto a scadenza il
mandato di diversi presidenti. Il tour realizzato nelle ultime
settimane da Rixi visitando diversi porti italiani è parso a
molti un modo per far capire che comunque, nell'attesa, il Ministero
di via Nomentana si interessa dei loro problemi e che si sta
adoperandosi per risolverli.
Problemi che, nella mozione presentata questo fine settimana,
Rixi identifica nella frammentazione della governance, nella
concorrenza internazionale e nelle stringenti normative europee che
- sottolinea il vice ministro - «rischiano di indebolire la
nostra competitività».
«L'Italia - evidenziano Rixi e Cisint - deve tornare a
essere protagonista nel Mediterraneo, difendendo i propri asset
strategici e investendo su innovazione e sostenibilità. Porti
come Genova, Trieste e Gioia Tauro devono essere messi nelle
condizioni di competere ad armi pari con i grandi hub europei e
internazionali. È una sfida che riguarda non solo il nostro
sistema industriale, ma anche la sicurezza e l'autonomia del Paese.
Sul fronte della navalmeccanica - osserva ancora il vice ministro -
la crescente domanda di navi da crociera ha generato nuove e
importanti commesse per unità di nuova generazione, destinate
ai principali cantieri italiani, in particolare al gruppo
Fincantieri. L'aumento della capacità produttiva richiede,
tuttavia, che tale crescita sia accompagnata da adeguati processi di
compatibilità, soprattutto in relazione agli impatti
economici e sociali sui territori coinvolti. In questo contesto,
l'innovazione tecnologica gioca un ruolo fondamentale: puntare su
qualità ed eccellenza richiede significativi investimenti da
parte dell'azienda e, al contempo, rende essenziale valorizzare la
risorsa lavoro, promuovere percorsi di formazione, sostenere lo
sviluppo e la nascita di competenze sul territorio e adeguare i
modelli produttivi a un maggiore rispetto dell'equilibrio
socio-economico delle comunità in cui l'attività
produttiva è insediata. Ciò implica una più
attenta e sistematica applicazione della responsabilità
sociale da parte del management».
Il messaggio di Rixi a Rixi è chiaro. Si tratta di un
caso di autocoscienza.
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