
Dopo quattro trimestri di contenuta crescita, nei primi tre mesi
del 2025 il traffico delle merci nel sistema portuale di
Anversa-Bruges è diminuito del -4,0% sullo stesso periodo
dello scorso anno essendo sceso a 67,7 milioni di tonnellate. Ciò
nonostante l'incremento del +4,6% del traffico containerizzato che è
ammontato a 38,4 milioni di tonnellate ed è stato realizzato
con una movimentazione di container pari a 3,4 milioni di teu
(+4,6%), e il lieve aumento del +1,1% del traffico dei rotabili

salito a 5,1 milioni di tonnellate. Il traffico delle merci
convenzionali è stato pari a 2,2 milioni di tonnellate
(-5,4%). Il volume delle rinfuse secche, con 3,5 milioni di
tonnellate (-0,8%), è risultato pressoché stabile
mentre si è accentuata la diminuzione delle rinfuse liquide
attestatesi a 18,5 milioni di tonnellate (-19,1%), con marcata
flessione - ha specificato l'ente portuale belga - dei volumi di
benzina, nafta e gas naturale liquefatto. L'authority portuale ha
precisato che tra i fattori che hanno contribuito a questo calo
figurano le mutate condizioni di mercato in Africa, la riduzione
della domanda di nafta da parte dell'industria petrolchimica e le
sanzioni dell'UE sui trasbordi di GNL russo. Il volume di prodotti
chimici, invece, è aumentato del +10,9%, principalmente
grazie a un significativo aumento dei biocarburanti (+128%). L'ente
portuale ha spiegato che senza tale impulso il segmento della
chimica avrebbe registrato un leggero calo del -1,7% essendo
l'industria chimica europea sottoposta a notevoli pressioni in
termini di competitività globale. In forte calo anche la
movimentazione di autovetture nuove di fabbrica scesa del -9,6% a
circa 800mila veicoli a seguito della difficile situazione
dell'industria automobilistica europea.
In occasione della presentazione odierna dei dati statistici sul
traffico portuale del primo trimestre, l'Autorità Portuale di
Anversa-Bruges si è soffermata anche sul possibile impatto
sul traffico nel porto belga dei dazi all'importazione statunitensi
annunciati dall'amministrazione guidata da Donald Trump, chiarendo
che per ora rimane limitato. Nonostante alcune aziende stiano
anticipando i dazi - ha spiegato l'authority - sinora non si è
notata alcuna chiara accelerazione delle esportazioni verso gli
Stati Uniti. Le esportazioni di container verso gli USA sono
aumentate del +3,2%, l'acciaio ha registrato un picco temporaneo a
gennaio e le auto esportate negli Stati Uniti sono diminuite del
-20%, in linea con il calo complessivo delle esportazioni di
automobili. Allo stesso tempo - ha rilevato l'ente - fattori
strutturali, come l'impatto sulla programmazione del trasporto
marittimo nel segmento del traffico di linea containerizzato, i
cambiamenti di modello nel mercato automobilistico e le sospensioni
temporanee della produzione, hanno aumentato la pressione sui
terminal. Pertanto, sebbene l'impatto immediato rimanga per ora
limitato - ha avvertito l'authority portuale - è chiaro che
nei prossimi mesi ulteriori sviluppi nell'ambito delle tariffe
commerciali potrebbero avere ripercussioni sulla catena logistica.