Il Consiglio della Confederazione Italiana Armatori (Confitarma), riunito poche ore fa' a Roma sotto la presidenza di Aldo Grimaldi, ha esaminato le linee guida del progetto di riforma della navigazione internazionale italiana predisposto dal ministro dei Trasporti e della Navigazione, Claudio Burlando. Il disegno di legge, che potrebbe essere presentato tra pochi giorni, probabilmente ad una delle prossime riunioni del Consiglio dei ministri, contiene anche misure di aiuto per la ristrutturazione del settore portuale: per l'intera copertura delle disposizioni previste nel ddl sarebbe necessario un impegno ammontante a circa 2000 miliardi di lire, di cui solo il 15% sarebbe destinato a coprire le misure per l'istituzione del secondo Registro.
La valutazione del Consiglio è stata positiva poiché il provvedimento verrebbe incontro all'esigenza di rendere competitivi i costi d'esercizio delle navi di bandiera italiana impiegate in servizi di navigazione internazionale, accogliendo le indicazioni contenute nel protocollo d'intesa per lo sviluppo della flotta e la salvaguardia dell'occupazione firmato il 5 novembre scorso dalla Confitarma per gli armatori privati, dalla Fedarlinea per la flotta pubblica e dalle organizzazioni sindacali confederali dei trasporti.
Nel corso della riunione del Consiglio della Confitarma tra le novità più significative del disegno di legge governativo sono state indicate le seguenti:
- l'istituzione di un Registro internazionale della navigazione, al quale potranno essere iscritte le navi adibite ai traffici internazionali, di proprietà di soggetti italiani o esteri, armate in Italia con personale marittimo in tutto o in parte nazionale, secondo quanto verrà stabilito da appositi accordi sindacali. (E' previsto che il rapporto di lavoro dei marittimi imbarcati non ricada più sotto le prescrizioni dell'articolo 9 del vecchio Codice della navigazione, che impone che sia regolato dalla legge dello Stato di bandiera della nave, ma sotto le norme dello Stato in cui il marittimo ha cittadinanza o residenza).Tali unità potranno beneficiare di un particolare regime fiscale che tien conto della natura di attività offshore del trasporto marittimo internazionale, nonché degli sgravi contributivi suggeriti per il lavoro marittimo dal rapporto del commissario europeo ai Trasporti, Neil Kinnock. Il lavoro dei marittimi italiani impiegati su navi iscritte nel secondo registro sarà considerato inoltre come lavoro all'estero, quindi esente dall'applicazione dell'Irpef;
- l'istituzione del turno generale centrale di collocamento per la formazione degli equipaggi delle navi iscritte nel Registro internazionale, nonché di un Osservatorio del mercato del lavoro marittimo con il compito di formulare proposte circa la composizione degli equipaggi e la formazione professionale della gente di mare;
- l'istituzione del Servizio ispettivo del lavoro marittimo con compiti di vigilanza e controllo sull'applicazione delle disposizioni nazionali e internazionali in materia di igiene e sicurezza del lavoro a bordo delle navi.
Il Consiglio della Confitarma - secondo quanto afferma un comunicato della confederazione - ha sottolineato l'urgenza che l'iniziativa del governo sia perfezionata e sottoposta alle assemblee legislative sulla base del citato Protocollo d'intesa, frutto di laboriosi approfondimenti e trattative. E' indispensabile infatti porre termine quanto prima alla situazione di penalizzazione che l'attuale normativa, ferma al Codice della navigazione del 1942, impone alle imprese di navigazione nazionali impegnate sui mercati mondiali e limita gravemente la capacità di reperire risorse da destinare agli investimenti e allo sviluppo della flotta. (La modifica dell'articolo 143 del Codice della navigazione dovrebbe favorire la destinazione di capitale estero alle imprese di navigazione italiane).
A proposito dell'auspicabile sviluppo della flotta il Consiglio della Confitarma, precisa il comunicato, ha ricordato i rilevanti effetti moltiplicativi dell'industria della navigazione sulla formazione del prodotto nazionale e sull'occupazione, recentemente messi in luce dal rapporto della Federazione del Mare/Censis. (Ricordiamo che nella rubrica "Forum dello shipping e della logistica" di "inforMARE", alla pagina /news/forum/censis1.htm, è contenuto un ampio riassunto del rapporto).
LA FLOTTA MERCANTILE ITALIANA
Il 23 ottobre scorso, secondo indicazioni del RINa, la flotta italiana aveva la seguente consistenza:
| in disarmo | in esercizio | totali |
| n. | stazza lorda tonn | n. | stazza lorda tonn | n. | stazza lorda tonn |
navi cisterna | 1 | 347 | 304 | 2.124.324 | 305 | 2.124.671 |
navi non cisterna | 39 | 119.379 | 1.679 | 4.517.404 | 1.718 | 4.636.783 |
totali | 40 | 119.726 | 1.983 | 6.641.728 | 2.023 | 6.761.454 |
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