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LA REGIONE LIGURIA CREDE NELLA MASSIMA INTEGRAZIONE DEI PORTI DI GENOVA E SAVONA
E' assurdo, per il vice presidente dell'ente regionale, parlare di 'scippo' nella vicenda del trasferimento dei traghetti della Corsica Ferries dallo scalo del capoluogo ligure a quello di Savona-Vado
8 gennaio 1998
"Assurdo parlare di scippo" - afferma il vice presidente della Regione Liguria Graziano Mazzarello - anzi, "lo spostamento da Genova a Savona del terminal traghetti della Corsica Ferries è una conferma di come i porti liguri lavorino in sintonia".
Il cambiamento di scalo dei traghetti gialli ha destato viva preoccupazione nell'ambiente marittimo e portuale genovese. Molti operatori ritengono che il traffico passeggeri rappresenti una voce importante nel 'bilancio' del porto e, in occasione dell'inaugurazione delle partenze dei traghetti della società armatrice dallo scalo savonese, hanno lamentato la 'perdita' di questi importanti servizi.
Sulla vicenda i giudizi sono comunque di diverso tenore.
C'è chi ha interpretato la decisione della compagnia di navigazione del gruppo Tourship come una normale scelta dettata dalle regole del mercato: il punto d'incontro insomma tra domanda e offerta.
C'è invece chi, come gli operatori di cui s'è parlato prima, l'ha considerata sintomo della crisi di un settore del turismo che a Genova non riesce a decollare.
C'è infine chi ha visto in questo cambio di capolinea, e tra questi Graziano Mazzarello, una conferma del miglioramento della portualità ligure.
Impossibile non trovare ragioni in ciascuna posizione.
E' inconfutabile il fatto che la Corsica Ferries, come qualunque altra società al suo posto, abbia effettuato la propria scelta valutandone i conseguenti vantaggi economici ed operativi. E' merito del porto savonese aver saputo quindi offrire le condizioni più vantaggiose alla compagnia.
Così come è altrettanto vero che ci sia stato nel 1997 - soprattutto nel ramo crocieristico - un ridimensionamento del settore passeggeri nel porto di Genova: basta dare un'occhiata alle statistiche del traffico portuale. E' legittima pertanto la preoccupazione per la perdita di questo importante operatore ed è giustificato il timore per i risultati che potranno essere raggiunti quest'anno.
Che infine il sistema portuale italiano sia in sensibile crescita - soprattutto nel settore mercantile - è parimenti dimostrato, cifre alla mano. Un trend positivo che ha Genova tra i protagonisti. Altrettanto legittima quindi l'aspirazione dei porti vicini di avvantaggiarsi del momento felice che i porti nazionali stanno vivendo.
La vicenda Corsica Ferries è da inserirsi, per Mazzarello, in quest'ultimo ambito. Secondo il vice presidente della Regione ligure comunque "il trasferimento è avvenuto perché a Genova i traghetti in partenza e in arrivo dovevano attraversare tutto il porto a una velocità non superiore ai sette nodi, mentre a Vado l'attracco è alla testata dello scalo, una collocazione molto funzionale, soprattutto per le unità veloci". Una frase magari poco gradita all'Autorità Portuale di Genova: i rappresentanti dell'ente sostengono infatti che non siano i pochi minuti necessari per raggiungere le banchine dall'ingresso del porto a penalizzare lo scalo in questi traffici.
La considerazione che il porto genovese manifesta per questo tipo di servizi è dimostrata d'altronde dall'imponente terminal traghetti in costruzione alle spalle di questi moli, struttura che dovrà dare a Genova il ruolo di leader del settore nel Mediterraneo.
Il terminal, una volta ultimato, potrà probabilmente attrarre altri operatori a Genova. Anche se la scelta della Corsica Ferries sembra di sfiducia verso quanto offerto in prospettiva dal porto genovese.
Un altro vantaggio a favore di Vado è stato anche la maggiore disponibilità di spazi portuali, conclude Mazzarello. Il vice presidente della Regione Liguria sottolinea comunque che "al lavoro comune delle Authority per rafforzare la realtà ligure, la Regione tiene moltissimo e proprio per questo sono state co-finanziate diverse azioni unitarie in favore dei porti. In particolare tra Genova e Savona-Vado il rapporto tende verso la più completa integrazione".
Resta il fatto che a Savona il trasferimento è stato accolto con ovvia soddisfazione, mentre a Genova è stato subíto con altrettanto ovvio rammarico e rassegnazione.
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