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Dalla MSC al La Spezia Container Terminal parte il rilancio dello scalo spezzino
Con un incremento previsto di 120 - 140 mila teu l'anno, l'LSCT si candida leader dei container terminal dell'alto Tirreno
3 luglio 1998
Soddisfazione, è il termine appropriato per descrivere lo stato d'animo degli operatori, delle autorità portuali e cittadine di La Spezia per l'arrivo delle navi della Mediterranean Shipping Company (MSC) nel La Spezia Container Terminal (LSCT). Il documento elaborato dalla società terminalistica che fa capo alla Contship Italia per ricordare l'avvenimento sottolinea che il primo scalo delle portacontainer del gruppo Aponte, effettuato oggi dalla MSC Rossella, è un evento importante non solo per il La Spezia Container Terminal, ma per tutta la portualità spezzina (inforMARE del 4 giugno). Lo ha confermato il presidente dell'Autorità Portuale di La Spezia Santiago Bucchioni, intervenuto alla cerimonia odierna insieme con tutte le autorità locali, tra cui il sindaco della città e il presidente della Provincia. "Negli ultimi due anni - ha detto Bucchioni - ci davano tutti per spacciati", ma La Spezia è un porto vitale e con ampi margini per incrementare ulteriormente la sua competitività. Crescita che Marco Simonetti, amministratore delegato di LSCT, ha quantificato per il suo terminal in 120 - 140.000 teu l'anno grazie anche all'acquisizione del traffico per l'Estremo Oriente di MSC. Un'inversione di tendenza - ha aggiunto - che è destinata a consolidarsi. Già, perché LSCT e La Spezia hanno sofferto negli ultimi due anni, dopo la punta registrata nel '95 con quasi un milione di teu movimentati in porto, di una contrazione del traffico container culminata con il trasferimento alla fine del 1996 del container terminal della Ignazio Messina & C. a Genova per carenza di spazi operativi. Ma le prospettive ora sono diverse. LSCT prevede di passare dagli oltre 518 mila teu dello scorso anno ai 630 mila nel '98. Un incremento fortemente voluto dalla società: Simonetti ha ricordato i 18 miliardi di investimenti negli ultimi tre anni, che si aggiungono ai 164 sostenuti fino al '94, a cui vanno aggiunti - sempre nel triennio '95-'98 - un altro miliardo e mezzo di lire e 4500 ore di formazione interna. I risultati più evidenti sono un aumento della produttività del 20 per cento e una riduzione dei costi operativi del 25 per cento. Ma c'è stato anche uno sviluppo delle capacità operative interne al terminal e della logistica portuale nel suo complesso, che ha consentito di raggiungere la quota del 37% di container movimentati via ferrovia, di cui il 90% spediti entro le 48 ore e il 70% entro le ventiquattro ore dall'ordine di ricarico.
Miglioramento della qualità del servizio ed economia dei costi: elementi indispensabili per mantenere alto il livello di competitività e per affrontare in maniera adeguata la battaglia delle tariffe che - ha detto Simonetti - non si è certo esaurita nell'alto Tirreno. Anche Bucchioni ha ricordato che la concorrenza con Genova e Livorno c'è e si sente, ma è svolta sul piano della correttezza e quindi dello stimolo reciproco.
Il potenziamento del terminal LSCT è stato raggiunto anche grazie all'acquisizione delle aree ex Messina, diventate terminal Angelo Ravano a ricordo del fondatore della società, che grazie ad un nuovo banchinamento si amplieranno di 30.000 metri quadrati e di una banchina aggiuntiva di 300 metri, che sarà completata entro 24 mesi. L'impegno della società ha portato inoltre nell'aprile dello scorso anno la certificazione ISO 9002 e in campo tecnologico - ha ricordato Simonetti - LSCT è con Rotterdam il banco di prova degli standard internazionali di comunicazione per lo scambio EDI di informazioni.
Bruno Bellio
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